Game 3
L'ultima (e unica) volta che i Pacers accedevano alle Finali NBA era
appena iniziato il XXI secolo e davanti a loro c'erano i Lakers di Shaq e
Kobe. I tifosi di Indianapolis videro dal vivo la propria squadra in
finale quando erano già sotto 2-0, ma i loro ragazzi riuscirono a
regalargli la gioia di due vittorie interne perdendo, con onore, 4-2.
Stavolta è diverso. Stavolta la Bankers è una bolgia pronta a spingere i
nostri verso il vantaggio nella serie. CJ Miles è il John Deacon dei
Pacers, schivo e in disparte ma pronto ad andare sotto i riflettori come
quando guida l'iniziale break di 17-7 che manda in visibilio in
pubblico. OKC, che ha piazzato Waiters in quintetto al posto di
Roberson, non si fa intimorire e grazie alle fiammate proprio
dell'ex-Cavs e di un Kanter ispirato torna sotto fino al 27-23 di fine
primo quarto. La lineup Thunder "all offense" funziona eccome e nel
secondo quarto ci travolgono con un sacco di canestri. Con il secondo
quintetto in campo soffriamo veramente tanto in attacco e in difesa e
viviamo il primo vero momento di difficoltà della serie precipitando in
un attimo a -10 sconfortando il pubblico che vede una barca imbarcare
acqua da tutte le parti. Si va a riposo sul 55-47 Thunder e
l'impressione che stavolta siano loro i più forti. Ma non possiamo
mollare ora, nel momento della nostra grande occasione, e nel terzo
quarto giochiamo veramente da Pacers. Palle sporcate, contatti duri,
rabbia, corsa. Ellis segna due triple nate da non so dove, Miles Turner
si inventa due gioielli nel traffico, OKC va in confusione e si salva
solo grazie al talento dei suoi due alfieri. Ma il pallino della partita
passa a noi e torniamo sotto solo di 2 alla penultima sirena della
partita, oltretutto avendo fatto riposare il nostro starting five. Gli
ospiti però non mollano, tecnicamente sono più forti e lo sanno, noi
difendiamo alla morte e fatichiamo molto a trovare canestri, ci aiuta
Ian Mahinmi che coglie un paio di importantissimi rimbalzi offensivi e
li converte in punti, ci aiuta Miles con la sesta e ultima tripla della
sua partita ma è chiaro che ci stiamo avviando nuovamente a un finale
punto a punto. 95-95 , un minuto da giocare, muoviamo la palla lungo la
linea da 3 senza trovare varchi, Wroten serve Miles in angolo che si
alza per tirare da 3 ingannando Dion Waiters che salta come un pollo, CJ
parte in palleggio verso il canestro e si prepara per la schiacciata ma
Ibaka come un falco prepara la contraerea e prova a stopparlo, CAMBIO
DI SOLUZIONE JORDANESCO di Miles che rinuncia alla dunk e accarezza
leggiadro il pallone con un layup che passa a lato della mano di Ibaka,
fa boing boing sul ferro e cade dentro accendendo la Bankers! 97-95
Pacers! Rimessa Thunder, palla a KD che senza farsi tanti problemi si
butta dentro di fisico e appoggia nel traffico per il pareggio a 97 con
40 secondi da giocare. Decidiamo per un tiro rapido in modo da avere
l'eventuale ultimo pallone, George riceve su rimessa, entra dentro con
la moto, svolta a sinistra, mette la retro e piazza lo stepback KILLER
del 99-97 con 29 sul cronometro! OKC usa l'ultimo timeout affidando la
rimessa a Ibaka, difesa intensissima e nessuno riesce a smarcarsi, Serge
non vede l'ora di togliersi quella palla dalle mani e fa partire la
palla CHE FINISCE TRA LE MANI DI JORDAN HILL! Attimo di confusione, i
Thunder non riescono a far fallo prima che Mr.Moustache riesca a
consegnarla a George e lì il coach rookie Billy Donovan è chiamato alla
decisione più importante della sua finora breve carriera NBA: fallo o
non fallo? La logica direbbe di farlo, visto che i Thunder non hanno
piu' timeout e avrebbero solo 4/5 secondi dopo un eventuale rimbalzo
difensivo ma lui, fidandosi forse troppo dei suoi rimbalzisti e della
velocità di transizione decide di lasciarsi giocare. George,
raddoppiato, tiene palla tutti i 24 secondi e poi spara una tripla sul
ferro mentre già Westbrook e KD stanno correndo dall'altra parte del
campo per ricevere il lancio baseball sul rimbalzo..CONQUISTATO ANCORA
DA UN JORDAN HILL VERY CLUTCH su cui i Thunder non riescono nemmeno a
fare fallo! La sirena suona, i Pacers vincono 99-97 e si portano in
vantaggio nella serie. Ma mr. Donovan ripenserà ancora a lungo alla sua
decisione. Una decisione che potrebbe costargli la stagione.
Game 4
Più di qualcuno aveva pronosticato gara 4 come la nostra "gara
dell'onore", quella in cui avremmo dovuto cercare di evitare lo sweep.
Ignavi. La realtà è che l'ultima chiamata ce l'hanno i Thunder, sotto
2-1 e obbligati praticamente a vincere per evitare un doppio svantaggio
che potrebbe essere letale. Donovan non cambia la lineup riproponendo
Waiters in quintetto nonostante le cattive percentuali e un decisivo
errore difensivo in gara 3, noi figuriamoci se ci azzardiamo a cambiare
qualcosa. CJ Miles come al solito ha fretta di esibire le sue doti da
tiratore, Paul George rimane in attesa come usualmente nel primo
quartomentre nei Thunder c'è la sensazione che Westbrook abbia deciso di
prendersi qualche responsabilità in più rispetto a KD, ovviamente
seguendo il suo schema "corsa a testa bassa - arresto - jumper
insensato" che per quanto possa essere anticestistico si rivela
efficace. i Thunder chiudono il primo quarto in vantaggio 26-25 ma anche
in apertura di secondo periodo sembrano determinati a riportare la
serie in Oklahoma sul 2-2, sfoggiando una grinta mai vista prima nella
serie. Kanter è meno ispirato del solito ma Mahinmi lo imita mentre OKC
trova quei punti dalla panchina che sinora erano mancati con Roberson,
Adams e il talento McGary. La partita è sin da subito molto simile ai
due quarti centrali di gara 3, fisica e spigolosa, Westbrook spesso
entra dentro di potenza mentre Durant è in grandissima sofferenza contro
George e si ritrova spesso ad accontentarsi di un tiro da fuori che
però non vuole saperne di entrare. Il supporting cast ospite è on fire e
sopperisce alle mancanze del suo leader e si va negli spogliatoi sul
52-49 ospite.
E' nel terzo quarto che coach Gensi, vedendo Ellis caracollare in campo,
si ricorda del suggerimento che uno dei suoi mentori, Bisy, gli diede
dopo gara 2: "Se Monta ha problemi, te fallo tirare e prendere fiducia".
Un lampo nel cielo. "The Mississipi Bullet" ha la fortuna di segnare
tre tiri da te improbabilissimi che lo esaltano e il periodo diventa un
suo show personale fatto di layup acrobatici, transizioni velocissime e
falli conquistati. Sia chiaro, la partita rimane in pareggio ma con una
sostanziale differenza: RW e KD erano in campo, George e soci in
panchina con l'asciugamano al vento ammirando il compagno di squadra
finalmente ritrovato. Il discorso a inizio ultimo quarto è chiaro: loro
sono stanchi, voi siete freschi, distruggeteli. E' ciò che succederà.
Troppi minuti sulle longilinee gambe di KD che entra nell'incubo, nei
sogni più belli di ogni tifoso Pacers comparirà invece un Paul George
LEADER, autore del break di 9-0 che deciderà la partita, capace di
nascondere agli avversari il fatto che molti suoi compagni oggi non
erano proprio in giornata. No, perchè Wroten era sottotono, Miles
sparacchiava a Mahinmi ha sofferto come un cane. Era la giornata giusta
per i Thunder per riprendersi la serie, diventa la giornata della loro
condanna a morte. Se riceveranno la grazia lo dirà la corte della
Chesapeake Arena, tra 3 giorni. Ultima speranza a cui aggrapparsi per
loro prima di cadere nelle fiamme dell'inferno, ultimo gradino fino alla
luce del paradiso per noi.
Game 5
Qui sarò breve. Siamo campioni NBA! Primo titolo della storia degli
Indiana Pacers, primo titolo per il giocatore forse esteticamente più
vicino a Kobe attualmente nella lega, Paul George.
E ottavo 2ktitolo per coach Gensi, dopo la doppietta (in due anni
diversi) ai Celtics (2k12, 2k14), il three-peat con i Grizzlies (sempre
2k14) e le cavalcate con Cavs e Knicks (2k15).
Finisce 110-100 Pacers con l'accelerazione definitiva nell'ultimo quarto
da parte della premiata ditta George-Miles dopo che Russell Westbrook e
soprattutto Kevin Durant hanno provato in tutti i modi ad allungare la
serie ma niente da fare, avevamo più fame e più voglia e non nascondo
che siamo stati anche fortunati trovando i soliti punti preziosi dalla
panchina.
Paul George si fa ritrarre con coppa da una parte e MVP dall'altra, non
so se l'avrei dato solo a lui, perchè tutti sono stati fondamentali,
anche Ellis che è colui che ha deluso maggiormente è stato decisivo in
gara 3. Mahinmi, CJ Miles con le sue bombe, Wroten con il suo
agonismo...ma chi l'avrebbe mai detto?
Beh, nessuno l'avrebbe detto, cosa che ha provocato a coach Gensi dubbi,
e qui vado al lato tecnico, sulla reale difficoltà che una stagione del
genere avrebbe dovuto avere. Abbiamo combattuto in tantissime partite,
spesso finendo punto a punto ma mai realmente affogati dagli avversari.
Anche quando, nei due casi in cui siamo finiti sotto di 10 con i
Thunder, sembravamo finiti abbiamo rimontato e vinto.
Così, quando tutti si aspettavano un roster ultra competitivo per la
rincorsa al repeat, coach Gensi molla e due giorni dopo la vittoria del
titolo, quando ancora a Indianapolis si festeggia come matti, prende il
primo aereo direzione New York. E qualcuno, si giura, all'aeroporto lo
sta già aspettando...
E poi Kobe e Dirk che dopo decenni di onorato servizio diventano unrestricted free agent, no, quello non lo poteva tollerare...