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domenica 31 gennaio 2016

#PacersHawks: Game 1, Game 2



Queste Conference Finals, per gli Hawks, non cominciano proprio benissimo: Jeff Teague, nelle prime battute di gara cade male e si infortuna. Un problema alla caviglia, forse una semplice conclusione/storta ma il tenace playmaker degli Hawks decide di stringere i denti e rimanere in campo.

Gli Hawks non arrivano a questa partita al loro meglio, sembrano aver perso quella fluidità e coesione che ci avevano messo in difficoltà negli scontri in Regular Season. Seppur con George sottotono (e marcato benissimo da Sefolosha, il più positivo degli ospiti) andiamo in vantaggio già nel primo quarto per poi gestire minutaggi e fatiche nel corso della gara. Nowitzki non riesce ad impattare in uscita dalla panchina, cosa che fa invece PJ Hairston: 7/8 dal campo e 5/6 behind the arc per la folle guardia dei Pacers, perfetto decimo uomo capace di mantenere la second unit in vantaggio anche contro i titolari avversari. Atlanta non riesce a servire i propri lunghi e si accontenta troppo spesso del tiro da fuori, si riportano sotto nel finale ma rimettiamo i titolari per l'ultima accelerata che ci porta fino al +15. Finisce 115-107





In gara 2 le cose cambiano, eccome. Altro che gestione dei minuti e ampie rotazioni, Atlanta ritrova lo smalto e ci mette sotto sin dai primi minuti. Millsap è un cecchino, Teague nonostante l'infortunio ci mette voglia e tenacia. Nowitzki, stavolta, ritrova la mira ed è un fattore dalla panca. A ciò si aggiunge la giornataccia della nostra, di panca. Ellis, Crowder, Young, Hill e Hairston. Tutti a quota 0 punti. Inevitabilmente Atlanta decolla, sfruttando anche l'inattesa giornata di Mike Muscala in doppia cifra off the bench. Gli Hawks chiudono la prima frazione a +5, il terzo quarto a +8 ma dopo esser stati anche in doppia cifra di vantaggio. Sembrano semplicemente averne di più anche perchè George, dopo una gara 1 sottotono, non sta brillando nemmeno in game two mangiandosi una marea di palloni. La nostra provvidenza invece ha il nome di uno che mangiapalloni lo è sempre stato definito in carriera, ma qui, forse, ha trovato la sua dimensione. Kemba Walker, ladies and gentlemen. 30 punti, 9 assist con la collaborazione di Avery Bradley, J-Smoove e quel ragazzino terribile di Miles Turner. L'accelerazione marchiata Pacers nell'ultimo quarto è pazzesca, Atlanta resta a contatto solo d'inerzia e arriverebbe anche a giocarsela nel minuti finale. Ma ancora quel ragazzo lì, Kemba Walker, è freddo come il marmo della lunetta. E la serie è sul 2-0.

venerdì 29 gennaio 2016

Four...Five...Six...And Conference Finals preview!

Kirye goes to work...puts up...aaaargh....and misses. Indy wins and now a 3-1 lead in the series.

La scampiamo bella, in gara 4. Una partita a punteggio basso, dura ma apparentemente sempre in controllo. E, si sa, l'apparenza inganna. I Cavs restano sempre sotto di un 7-8 punti, tant'è che alterniamo molto il quintetto titolare e le riserve, che giocano praticamente fino a 40 secondi dalla fine. Quando due miracoli proprio di Irving riaprono la partita e il punteggio dice 91-90 Pacers. Servono i big, li rimettiamo in campo per giocarci il possesso del +3 che si chiude con un errore di George. Il timeout dei Cavs, la paura di aver riaperto la serie per un errore di valutazione davvero grossolano. Il pericolo scampato, per il momento.

Per il momento perchè gara 5 a Indianapolis dovrebbe essere la perfetta chiusura di una serie, e invece diventa una gara che toglie certezze e aggiunge dubbi. Gli scricchiolii di gara 4 diventano un tremendo crac. E' la gara in cui Paul George dimostra di non essere ancora un campione. Un campione non sbaglia liberi in successione durante un tentativo di rimonta, un campione non sbaglia layup facili come quelli che dovrebbero accendere un realizzatore come lui. Un campione che si è in passato definito "il miglior difensore sugli esterni" non concede 19 punti a un avversario con 9-11 dal campo. Soprattutto se l'avversario si chiama Doug McDermott.

I Cavs già dal secondo quarto si portano a +19. Numero ricorrente, è il numero da cui iniziò la rimonta in gara 3, ma stavolta va diversamente. Proviamo subito a tornare in doppia cifra di svantaggio e J-Smoove decide di rovinare tutto attivando il neurone sbagliato e spingendo per terra Irving a inizio terzo quarto: inevitabile il flagrant 1. Si prova allora a cambiare ricetta e pare andar bene, quintetto particolare Hill-Hairston-Crowder-Mahinmi-Turner con Ellis panchinato (terribile Monta in questi playoffs). L'impatto di Georgieboy su Irving si fa sentire, il classe '92 comincia a commettere i primi errori di una gara fin lì perfetta e ci riportiamo fino a -8. Ma questi quintetti fungono a mo' di antidoto: per un po' disorientano gli avversari, poi vengono digeriti e controbattuti. I Cavs lo fanno nel finale di terzo periodo, break di 9-0 e vantaggio che torna intorno al ventello. Niente da fare, oggi sono più forti loro. Nell'ultimo periodo ci proverà solo un eroico Walker a farci tornare sotto, ma senza l'aiuto dei compagni è dura. Male George, male anche Smith incapace di contenere Love e confusionario in attacco. La serie si riapre, gara 6 si gioca alla "Q" e i Cavs possono pareggiare la serie e giocarsi tutte le loro carte alle 7. Non possiamo permetterglielo


"If he made this it's over...Kemba with the second free throw...it's good! 4 point lead for the Pacers with 3.6 to play...Cavs are out of timeouts and the Indiana Pacers, for the second consecutive year, joins the Eastern Conference Finals"




E' stata la partita dei riscatti di chi avevo criticato aspramente dopo il crollo di gara 5. Josh Smith, top scorer di giornata e propiziatore di molteplici canestri nell'ultimo quarto, quando i Cavs sembravano avere qualcosina in più per vincere la partita. E' lui a darci l'energia necessaria per impattarla e vincerla, a 36 secondi dalla fine, grazie all'altro giocatore messo in discussione. Paul George, 22 punti per lui e il canestro decisivo, un jumper dal mid-range dopo un ottimo pick&roll giocato proprio con Smith. Per Paul la macchia resterebbe, perchè sul +2 per noi sbaglia entrambi i liberi derivati dall'intentional foul dei Cavs (e non è la prima volta) ma gli vogliamo bene e gliela condoniamo, perchè siamo in Finale di Conference!
 
 
Indiana Pacers @ Cleveland Cavaliers 91-90
Cleveland Cavaliers @ Indiana Pacers 108-95
Indiana Pacers @ Cleveland Cavaliers 103-99
Indiana vince la serie 4-2
 
 
E già che ci siamo, facciamo una piccola preview. Si parte dall'ovest.

I Los Angeles Clippers non hanno avuto problemi a battere gli Spurs, finisce 4-1 mentre i Golden State Warriors hanno sofferto con Minnesota, battuta comunque in 6. Gli Warriors sono nei guai, hanno Bogut sofferente e Green fuori per 4-6 settimane (potrebbe quindi non tornare per la stagione), giocano con Hansbrough ed Ezeli titolari. Finchè hanno quei due diavoli nel backcourt sono favoriti, ma non sono imbattibili.

E veniamo all'Est. In finale, contro di noi, ci sono gli Hawks. E hanno grandi chanche di batterci, vi spiego le due ragioni:
- Hanno sweepato LeBron e i Celtics, indi hanno giocato due gare in meno.
- Dirk Nowitzki

Ero dubbioso quando firmarono Wunderdirk invece lo hanno integrato alla grandissima. O fanno uscire uno del trio Millsap-Horford-Dirk dalla panca oppure, in certe situazioni, li mettono in campo tutti e 3 insieme. Li abbiamo affrontati in Regular Season e sono molto forti, a dispetto di un record non proprio buonissimo. Aprono il campo alla perfezione, hanno schemi che trovano sempre il tiratore libero, giocano pochissimi isolamenti. Come ho detto con i Cavs potrebbe finire in qualsiasi modo...ma ci vogliamo fermare ora?  

giovedì 28 gennaio 2016

#CavsPacers Game 3: The Comeback

McDermott for three...BANG! Irving steals the ball and what a flush by Thompson!

Se al posto dei Cavs ci fossero stati i Bulls con il grande Stacey King in cabina di commento, a 3 minuti dalla fine del terzo quarto di gara 3 avrebbe detto <<Gimme the hot sauce! Gimme the hot sauce>>. I Cavs infatti sono sopra di 19 punti e sembrano aver ormai vinto la partita.

Ty Lue è uno stratega formidabile: fin dai primi minuti di gioco i Cavs ci fanno correre, lasciandoci un sacco di conclusioni dal perimetro chiudendo piuttosto a chiave il pitturato. Finchè i tiri entrano, come nel primo quarto chiuso 34-27 per noi, bene, ma se fondi una partita sui jump shot e non ti chiami Golden State Warriors prima o poi ti va male. E infatti Cleveland ci limita a 14 punti nel secondo periodo e vola a 10 punti di vantaggio, poi diventati quei 19 con Tristan Thompson assolutamente incontenibile e dalle percentuali immacolate.

But...questa è una partita troppo importante. Come già detto andare sotto 2-1 con un'altra gara in Ohio sarebbe potenzialmente letale, e l'impossibile rimonta si concretizza. Furiosissima.

Cinque i protagonisti principali: Walker, Bradley, George, Smith e Hill. Il nostro quintetto titolare, che rientrerà in campo proprio sul -19 e giocherà gli ultimi 15 minuti di partita con il coltello tra i denti. I Cavs vengono riagganciati già a 8 minuti dalla fine, ma con le ultime energie si riportano fino al -7. Nel finale, però, i comprimari che fin lì li avevano spinti tendono ad uscire dalla partita e Love ed Irving poco possono fare contro cinque mostri col sangue agli occhi. Finisce 118-113 Pacers, la serie va sul 2-1 e se vinciamo la prossima in Ohio non siamo in finale di Conference ma quasi


Indiana Pacers @ Cleveland Cavaliers 118-113 (Serie sul 2-1)

mercoledì 27 gennaio 2016

#CavsPacers Game 1, Game 2

Crowder...IT'S GOOD! Jae Crowder hit a long-two to give the Pacers a 4 point lead with ten seconds to play..and what a pass by George!


Sì, è la mossa decisiva di gara 1. Come nel lontano passato fu "il passaggio" di Micheal Jordan, adesso è quello di Paul George che dopo una gara da assoluto protagonista (27 punti con 10/13 dal campo) ha l'umiltà di lasciare il tiro più importante della serata al liberissimo Crowder. E ha ragione lui. Perchè i Cavs, nonostante l'asfissiante marcatura di Bradley su Irving e di George su Shumpert, sono temibili. Dopo l'iniziale esplosione di Love (perfetto primo quarto da 5/5 al tiro) viene fuori il backcourt ospite che li tiene ancorati alla partita.

A essere sinceri non abbiamo una gran serata al tiro, Walker ed Ellis hanno le polveri bagnate e ci vuole un grande PG (difficilmente lo impieghiamo così in fase realizzativa) per rimanere davanti. Ma gli MVP della notte sono sicuramente il duo Hill-Mahinmi, che combinano per un 9/9 dal campo stuprando Dalembert sotto le plance. A conti fatti, se non ci fossero stati loro eravamo sotto nella serie.

Cleveland Cavaliers
@ Indiana Pacers 101-105





Gara 2, però, è la gara dell'errore. Leggerezza, mancanza, chiamiamola come ci pare, ma coach Gensi ritiene non sia necessario sistemare le marcature. George aveva un po' sofferto Shumpert sul primo passo e allora sul crestone ci lasciamo Bradley, PG va invece su McDermott e Walker si prende Irving.

Paradossalmente l'accoppiamento che soffriamo di più è George-McDermott mentre Irving comincia sparacchiando. Noi segniamo tanti punti con tutti i giocatori, segnale positivo rispetto allo "one-man show" di gara 1, ma i Cavs rimangono lì, appiccicati

Big Sam Dalembert è un gatto attaccato allo scroto (15 rimbalzi a fine gara), nessuno dei nostri lunghi riesce a contenere Love che gioca un ottimo pick&pop con Kirye Irving. La mia preoccupazione verso i Cavs post-LeBron si avvera. George è spentissimo, a tenere su la baracca ci prova Myles Turner che segna a ripetizione (29 a fine partita, career-high nei playoffs) ma per rimanere a contatto con i Cavs dobbiamo alzare il ritmo di gioco sensibilmente. E in Nba2k questo vuol dire che lo alzano anche gli avversari, diventando a tratti incontenibili. Full-Court pass per l'uomo sotto canestro, tagli backdoor sostanzialmente inevitabili...Irving e Love si scatenano nell'ultimo quarto, i loro gregari cominciano a caricarsi di adrenalina e solo il nostro pubblico ci tiene agganciati fino alla fine, quando possiamo pareggiarla con la tripla di George a 10 secondi dalla fine. Tripla che, ovviamente, si spegnerà sul ferro insieme alle nostre sicurezze e alla nostra convinzione di poterli battere agevolmente. Il fattore campo è perso, la serie no, ma per recuperarla dovremo vincere già gara 3 alla Quicken Loans: andare sotto, con subito dopo un'altra gara in trasferta, potrebbe essere letale




Cleveland Cavaliers @ Indiana Pacers 118-114

martedì 26 gennaio 2016

2016/2017 Playoffs, #PacersBucks

Giannis has it...eight to play...GEORGE WITH THE STEAL! PG RACES IN THE OPEN FLOOR AND DUNKS IT WITH FOUR SECONDS REMAINING! The Bucks are without timeouts...the game and the series are over!

Il finale della serie con i Bucks, vinta 4-1, è memorabile!
Nelle prime due partite alla Bankers la franchigia del Wisconsin non si presenta nemmeno: 121-81 gara 1, 100-88 gara 2 entrambe in totale controllo con i big players a riposo (scopriamo, tra gli altri, nel fondo della panchina Joseph Young, cugino di PG destinato a ricoprire in futuro il ruolo di backup point guard al posto di George Hill), in gara 3 Milwaukee è un'altra squadra e resta sopra per quasi tutta la partita. Ma il riposo dei nostri titolari a Indianapolis si fa sentire, eccome: nei cinque minuti finali mettiamo la freccia e i padroni di casa non segnano più. Finisce 101-86 per noi.
Game four è la gara dell'orgoglio per i Bucks: non giocano bene, come sempre, troppo poco perimetrali e lentissimi, concludono la maggior parte delle loro giocate in post basso e li conteniamo benissimo con raddoppi intelligenti. Ma somehow ci portano ai minuti finali in parità e noi smettiamo di segnare, cosa che non fanno loro. E la serie si riapre.

Sì, si riapre perchè Kidd si inventa la magata per gara 5: Antetokounmpo in panchina, Jabari Parker al suo posto in quintetto. "J" ha un impatto pazzesco sulla partita e segna quasi 20 punti nel primo quarto vinto dagli ospiti 37-25. Una vittoria significherebbe gara 6 e la vogliamo evitare a tutti i costi ma oggi i nostri panchinari non hanno una gran giornata, così spremiamo i titolari oltremodo e arriviamo al finale in parità ma molto stanchi. Così stanchi che sul 101 pari George sbaglia il layup open e consegna il possesso ai Bucks con 15 secondi da giocare. Kidd lo affida al panchinato Antetokounmpo, forse per ridargli fiducia...come avete visto è stato un grosso errore.




Milwaukee Bucks @ Indiana Pacers 81-121
Milwaukee Bucks @ Indiana Pacers 88-100
Indiana Pacers @ Milwaukee Bucks 101-86
Indiana Pacers @ Milwaukee Bucks 93-100
Milwaukee Bucks @ Indiana Pacers 101-103
 
 

 


CLA-MO-RO-SO! Serge Ibaka si infortuna per tutta la durata della serie giusto prima gara 1 e i Thunder sbandano clamorosamente venendo SWEEPATI dai San Antonio Spurs ottavi nel ranking! Non sono riusciti a contenere Aldridge, come ha commentato un fan sul 2k-twitter. Eh no. Ma è una grossa botta per i nostri più temibili avversari, decisi a vincere l'anello dopo la delusione dello scorso anno e per il quale avevano allestito uno squadrone. Eterni incompiuti? Noi, nel dubbio, godiamo!

I grandi favoriti dell'ovest diventano a questo punto di Warriors, capaci di sopperire all'assenza di Steph Curry in gara 1 e gara 2 rendendosi protagonisti di una bella rimonta che li vede vincenti in 6 sui Suns! Suicidio sportivo invece dei Blazers che prima vanno sul 3-1 con Minnie e poi si fanno rimontare fino a gara 7 vinta in casa dai lupi, impresa che non riuscirà invece a un'altra testa di serie, i Pelicans, sconfitti all'ultima allo Smoothie King Center dai Clippers di Paul e Griffin.

A Est, nessun problema per i Celtics di LeBron James che fanno cappotto agli sfortunatissimi Heat: dopo l'infortunio di Bosh in regular season, Wade fa crack prima di gara 1 e l'epilogo della serie è scontato. Fuori subito invece il seed #2, i Detroit Pistons, battuti in gara 7 dagli Atlanta Hawks di un Dirk Nowitzki semplicemente divino. La sfida che ci interessava maggiormente però era quella tra Cavs e Raptors, e se la aggiudicano i primi 4-2 grazie all'apporto della coppia Irving-Love. Ed ecco le semifinali di Conference:



(5) Los Angeles Clippers - San Antonio Spurs (8)
(2) Golden State Warriors - Minnesota Timberwolves (3)

(1) Indiana Pacers - Cleveland Cavaliers (5)
(3) Boston Celtics - Atlanta Hawks (7)


La lineup titolare dei Cavs è da brividi: Irving, Shumpert, McDermott, Love e Dalembert. Cioè, George e i nostri lunghi si dovrebbero mangiare a colazione i rispettivi avversari. Ma loro hanno due superstar contro la nostra unica, e ai playoff conta anche quello. Potrebbe finire 4-0 come 0-4. Lo dirà il joypad!
 

lunedì 25 gennaio 2016

Se un piccolo granello di sabbia può rovinare un grande ingranaggio, basta un infortunio da due settimane di Avery Bradley per creare scompiglio. Monta Ellis prende il suo posto in quintetto e cominciamo a faticare, e non solo!

Al rientro dello #0 ex Texas il proiettile from Mississippi comincia a lamentarsi chiedendo il posto da titolare al suo posto, follia pura considerato che con lui in quintetto le perdiamo quasi tutte e visto il momento delicato della stagione con i playoffs alle porte! Gli fa eco Crowder, anche lui evidentemente sotto acidi e convinto di poter giocare al posto di George...sì, forse di Devean George ai tempi dei Lakers sì, ma stiamo parlando del Trece...insomma, uno dei migliori giocatori della lega. Eh vabè.

La ricetta per sopire i cattivi umori è ovviamente vincere, e lo facciamo entrando ai playoff con una striscia da 5 vittorie consecutive di cui una con i Pistons che avevano il fiato al nostro collo e un'altra, nel season ending, contro i Bucks ovvero i nostri prossimi avversari ai playoff. Chiudiamo con un record di 50-32, migliore della Eastern Conference (per farvi capire quant'è stata combattuta quest'anno) e pronti a metterci alla prova con le migliori squadre della NBA. Ma vi dirò di più con  la playoff preview! 


2016/2017 Playoff Preview

(1) Indiana Pacers [52-30] - Milwaukee Bucks (8)
Il cammino verso le Finals dei Pacers inizia da Milwaukee, contro i Bucks già affrontati (e sweepati) negli scorsi playoff). I cervi possono contare su un Antetokoumpo molto migliorato soprattutto nel range di tiro e sull'energia di
Jabari Parker dal pino ma la grave perdita di Henson non ha contribuito a fargli fare il salto di qualità.

(3) Boston Celtics - Miami Heat (6)
Occhio a questa serie. I Celtics di LeBron James (e, va detto, poco altro) contro dei Miami Heat che grazie al ritorno di Chris Bosh dopo un lungo infortunio hanno perfezionato una clamorosa rimonta fino ai playoff, in cui entrano con una striscia positivissima. Wade, Dragic, Whiteside, Chris...questi valgono più di un sesto posto e c'è odore di upset per LBJ!

(4) Toronto Raptors - Cleveland Cavaliers (5)
Siamo sempre lì, i Raptors non riescono a fare il salto di qualità e non sembrano poter andare oltre a un primo/secondo turno. La sfortuna ci mette del suo, accoppiandoli a dei Cavs crollati dopo l'infortunio di Love e candidati principali insieme ai Pacers alla conquista delle Finals. Love rientrerà giusto per questa serie e non sapremo in che condizioni, ma sono, ovviamente, i favoriti.

(2) Detroit Pistons - Atlanta Hawks (7)
Bellissima serie tra la squadra rivelazione del campionato, i Pistons, che possono contare su Wilson Chandler e Ryan Anderson come fattori chiave oltre ovviamente a "dre", e gli Hawks scelti da Dirk Nowitzki come squadra ideale per puntare per l'ultima volta al titolo. Atlanta è tignosa ed è forse la squadra più completa della lega dal punto di vista dei tiratori, ma chi lo ferma il Pistone sotto le plance?

(1) Oklahoma City Thunder [66-16] - San Antonio Spurs (8)
La squadra dominatrice della lega, i Thunder dell'ora tre volte MVP Kevin Durant contro l'ultimo canto del cigno chiamato San Antonio Spurs. OKC si è rinforzata firmando Danny Green, fit perfetto per stare in mezzo a Durant e Westbrook, ma mai sottovalutare gli Spurs...anche se quest'anno sembrano davvero alla frutta.

(2) Golden State Warriors - Phoenix Suns (7)
Poco da dire su questa serie. Non sono gli Warriors dominatori del 2015, ma sono tra le tre migliori squadre della lega e i Suns, seppur protagonisti di una gran rimonta per entrare in griglia playoff a danno dei Mavs, non sembrano in grado di batterli.

(3) New Orleans Pelicans - Portland Trail Blazers (6)
Finalmente i Pelicans sembrano aver fatto il salto di qualità e Davis si attesta su livelli da MVP. Prima stagione da 50+ vittorie da diverso tempo per loro. I Blazers di Lillard e McCollumm saranno solo sparring partner o quei due pazzi del backcourt metteranno in difficoltà "the Brow" e soci?

(4) Minnesota Timberwolves - Los Angeles Clippers (5)
Nessun volto nuovo per Minnie, solo la crescita di gioielli come Wiggins e Towns. Due opzioni in regia (Lavine più energia, Rubio più fosforo) contro dei Clippers in "zona limbo" dopo la cessione di DeAndre ai Nets. Griffin-Brook Lopez è paradisiaco dal punto di vista offensivo, quando si corre verso la propria parte del campo meno... 

venerdì 22 gennaio 2016

Here is the All Star Game

Bankers Fieldhouse, un giorno di febbraio 2017. Una delle innumerevoli serate vissute, this season, dai tifosi Pacers, costretti a vedere la propria squadra, campione in carica, faticare come una matta per mantenere un record intorno al 50% di vittorie.
Si affrontano Indiana e i Miami Heat privi di Chris Bosh, un impegno sulla carta facile dove, come ormai troppo spesso, siamo invece in serie difficoltà. Dopo tre quarti vissuti sul filo del rasoio e un punteggio di 76-70 Heat, gli ospiti mettono la freccia e grazie a due triple di Deng si issano sull'85-72 a 9 minuti dallo scadere del tempo. Sugli spalti si sbuffa, si alzano le braccia, ci si rammarica...un'altra partita persa, si può sentire da dietro la nostra panchina.

Non ci stiamo. Timeout immediato, sfuriata clamorosa soprattutto verso i senatori e quel George lì che, non possiamo negarlo, sta giocando sotto i livelli a cui può e deve ambire. E per i restanti 9 minuti i tifosi possono ammirare il miglior basket giocato dai Pacers in questa stagione.

Con una rimonta clamorosa forziamo il supplementare, Miami non ci sta e tiene botta con Wade e con uno Whiteside ovunque, si va al secondo overtime e rischiamo di capitolare con un canestro di Wade a 2.9 dalla fine per il nuovo +1 Heat che getta tutti nello sconforto. Ma gli dei del basket hanno deciso diversamente, hanno deciso che questa partita è nostra. E così, proprio sulla sirena finale, Ian Mahinmi corregge a canestro la preghiera di Walker anticipando Whiteside e facendo esplodere la Bankers come non si vedeva dalle scorse finali per il 134-133 Pacers che lancerà la prima striscia di vittorie della stagione. Sì, perchè prima di perdere l'ultima partita antes All Star Game contro dei Clippers che vedevano la madonna ne vinciamo SETTE in fila, che non sono tante ma in questa Eastern Conference combattuta ci permettono di issarci al primo posto con un record di 31-22, a pari merito con i Cavs e con 2 partite di vantaggio sui Celtics di LeBron, anche loro in furiosa rimonta dopo un inizio complicato.

Mancano 29 partite alla fine della Regular Season ma abbiamo ricominciato a giocare il basket della stagione scorsa. L'obiettivo ora è vincerne il più possibile per arrivare primi a Est, gestendo però il minutaggio dei giocatori e allungando le rotazioni in modo di salvaguardarli da una stanchezza che, inevitabilmente, affiora a questo punto della stagione. In queste "last 29" capiremo cosa possiamo fare ai playoffs e soprattutto SE potremo arrivare a un repeat che appare cosa difficile, ma lontana dall'essere impossibile.

lunedì 18 gennaio 2016

Il 2016 se ne sta per andare...insieme al GM??

A Indianapolis il tempo passa ma se un giorno splende il sole, l'altro c'è il temporale...di grandine, parecchia, ne passa sulla testa del GM che ancora non riesce a convincere delle sue scelte attraverso i risultati.
A tre giorni dalla fine del 2016 il record è un anonimo 17-14, che ci mantiene ai vertici della Eastern solo per lo "sgretolamento di campioni" avvenuto quest'anno sulla costa est: Rose si è trasferito ai Jazz in cambio di una prima, James ha abbandonato il veliero Cavs approdando a Boston in una squadra in cui l'unica stella è lui, Cleveland prova a sorreggersi su Irving e Love mentre Riley continua ad affidarsi a Wade, Bosh e a una bella scorta di bombole d'ossigeno.

Il record positivo maschera i gravi problemi che continuiamo ad avere. Subiamo sconfitte tremende, come il 127-82 a Cleveland, il 124-93 contro i KNICKS e il 114-95 contro i rivali storici dei Bulls.
E' sorprendente come a queste partite alterniamo fantastiche vittorie come e due, consecutive, contro Spurs e Warriors. Ma non c'è continuità, non c'è fluidità e quando manca quest'ultima ci sotterrano. Dei nuovi arrivi davvero non male Josh Smith, che quando è in giornata ci risolve parecchi problemi a rimbalzo e in attacco, bene Bradley e questo lo sapevamo già essendo il ragazzo (nato nella Castle Air Force Base, vicino Tacoma, nello Stato di Washington, zona militare che diede i Natali a un altro grandissimo della pallacanestro, Ray Allen) uno dei fidati di coach Gensi dai tempi dei suoi due titoli ai Boston Celtics; lascio per ultimo volutamente Jae Crowder perchè per ora sta deludendo molto.

Il trecciolone è il classico giocatore all-around, approccio difensivo "duro", ma ci aspettavamo molto di più. Se difende sulle guardie va sotto in rapidità, se copre i 3 va in mismatch di altezza con la quasi maggioranza e offensivamente è legnoso, imballato e dal tiro ondivago. Per dire, un Chase Budinger con 10 punti meno di overall faceva molto meglio.

Le grane non finiscono qui perchè Ellis ha chiesto nuovamente la cessione e noi, per non distruggere lo spogliatoio, gliel'abbiamo promessa. Il problema è che Ellis non verrà ceduto, perchè è l'unico in grado di portare punti in 2nd unit e non posso farne a meno. Quindi, tre giorni dopo l'All Star Game, alla scadenza della trade deadline, dovrò nascondermi dal presidente che mi ha già chiesto di cederlo forzatamente sulle basi del suo dictat "Voglio solo giocatori che vogliano DAVVERO far parte dei Pacers". Anche a costo di non giocarsi il re-peat, sembra...

...e gli effetti della rivoluzione

Laconiche le parole del presidente dei Pacers "Herb" Simon dirette al GM della squadra. Il coach-manager-factotum Gensi è a un passo dal licenziamento? Sembrerebbe proprio di sì, con la fiducia nei suoi confronti calata ai minimi storici*
*17, nella relativa schermata in centesimi

La grande colpa attribuitagli è quella di aver praticamente sacrificato il futuro dei Pacers scambiando i giocatori scelti al draft quest'anno e le PRIME SCELTE DEI PROSSIMI TRE ANNI in cambio di giocatori pronti che potessero migliorare il record di 6-4 dopo le prime dieci partite.

Se non fosse altro che dopo altre dieci partite il record è di 12-8. Ovvero altre sei vittorie e quattro sconfitte ma con 3 first pick, due prospetti e una mezza dozzina di giocatori campioni NBA mandati via.

Oggi mentre uscivo dall'ufficio ho trovato una valigia sull'uscio...sarà un caso?

Le trade non finiscono qui - La RIVOLUZIONE





Wojnarowski non sbaglia mai, lo sappiamo. Il GM e coach "ad honorem" Gensi non è per niente soddisfatto della partenza della squadra, capace di battere Spurs e Warriors ma anche di perdere di 20 contro i Celtics di LeBron James ed i Thunder.

Ed ecco che, contrariamente alle indicazioni del presidente che voleva già la ricostruzione acquisendo scelte (ma quando mai si ricostruisce dopo un titolo?) decidiamo di sacrificare first pick future e le scelte al draft di quest'anno per migliorare il roster. E non di poco, eh!

Come previsto Miles è un giocatore troppo monodimensionale per essere efficiente anche a superstar. Ci sacrifichiamo di lui e a malincuore di Zhou Qi: il cinese dalle leve infinite è un gran talento, ma non possiamo aspettarlo.
Insieme alla prima del 2019 finiscono a Boston in cambio di Avery Bradley e Jae Crowder. Bradley è il giocatore perfetto per stare accanto a Walker, fortissimo in difesa e letale sugli scarichi mentre Crowder è un backup perfetto di George, studiato per dare energia alla panca e a giocare accanto a Ellis (può difendere anche sulle shooting guard, cosa che aiuterà il proiettile del mississipi a concentrarsi sulla fase offensiva quando guiderà la second unit).

Sempre col cuore in mano ma pensando al profitto spediamo l'altro rookie, Marcus Lee, Chase Budinger e la prima del 2018 ai Nets in cambio di Courtney Lee e Josh Smith. Smith è quello che fa per noi, ala forte buona sia sottocanestro che, se richiesto, da fuori. Un semititolare che potrebbe accoppiarsi alla grande con Mahinmi dandoci una varietà di quintetti e soluzione pazzesca.

Quindi, in spiccioli, titolari Walker-Bradley-George-J-Smoove-Hill, panca Hill-Ellis-Crowder-Turner-Mahinmi. Abbiamo due quintetti praticamente. Certo, abbiamo anche diversi contrattoni e mantenere l'amalgama non sarà facile, but I like this team!

venerdì 15 gennaio 2016

2016/2017 Indiana Pacers Offseason










Al draft abbiamo due prime scelte ma sono le prime peggiori. Scelta 29 e 30 per i Pacers che selezionano il gigante Zhou Qi (un centro 7'2) con la prima e l'ala atletica Marcus Lee con la 30. Se il nero sembra il classico ragazzo che può diventare un giocatore da rotazione con molto, molto lavoro, intriga molto il ventenne cinese su cui puntiamo le nostre fiches. Fisico da corazziere, tecnica apparentemente discreta. Un vero e proprio diamante grezzo, anche se va sgrezzato molto e chissà a furia di grattare cosa rimarrà sotto.
Questione rinnovi, Mahinmi rifirma con un 6X2, Hill con un 7X3 ed esercitiamo la team option da 6 milioni e mezzo per Chase Budinger. Se rimarranno tutti non lo so, le nostre "needs" principali sono un playmaker con punti nelle mani, un lungo di ricambio e una riserva credibile di George: Budinger, S.Hill e G.Robinson III non hanno fatto male quando PG era in panca, ma l'aumento di livello a superstar potrebbe farsi sentire su questi giocatori dal basso overall.

Stesso discorso vale per CJ Miles, difensore non eccelso e poco versatile in attacco. Quando entrava in striscia era devastante, ora potrebbe essere sacrificato? 






E così arrivò il primo tassello. Abbiamo sondato il terreno dappertutto, dribblato domande dei giornalisti su chi potesse arrivare, ma alla fine la nostra PG titolare eccola qui.

La scelta di Walker, sono convinto, lascia non pochi dubbi. E necessita due premesse:

- Sostanzialmente era l'unica PG cedibile oltre un certo overall e con certe caratteristiche, ovvero punti e velocità, che cercavamo

- George Hill non può più essere il titolare dopo il brutto infortunio al tendine d'achille

Per prendere Walker sacrifichiamo Lavoy Allen, Solomon Hill, Huestis (arrivato nella trade che ha portato Stuckey a OKC) e con lui in dote c'è anche PJ Hairston, guardia/ala da rilanciare ma che può essere un ottimo scorer dalla panca.

Per ora si inizia così, con Walker-Miles-George-Hill-Mahinmi e in panchina Hill, Ellis, Hairston, Turner, Budinger, Young e Glenn Robinson III. Ma abbiamo una prima 2017 e 10 milioni di salary cap per fare ulteriori mosse... 

martedì 12 gennaio 2016

Nba Finals - Game 3,4,5...beat the Thunder!





Game 3

L'ultima (e unica) volta che i Pacers accedevano alle Finali NBA era appena iniziato il XXI secolo e davanti a loro c'erano i Lakers di Shaq e Kobe. I tifosi di Indianapolis videro dal vivo la propria squadra in finale quando erano già sotto 2-0, ma i loro ragazzi riuscirono a regalargli la gioia di due vittorie interne perdendo, con onore, 4-2.
Stavolta è diverso. Stavolta la Bankers è una bolgia pronta a spingere i nostri verso il vantaggio nella serie. CJ Miles è il John Deacon dei Pacers, schivo e in disparte ma pronto ad andare sotto i riflettori come quando guida l'iniziale break di 17-7 che manda in visibilio in pubblico. OKC, che ha piazzato Waiters in quintetto al posto di Roberson, non si fa intimorire e grazie alle fiammate proprio dell'ex-Cavs e di un Kanter ispirato torna sotto fino al 27-23 di fine primo quarto. La lineup Thunder "all offense" funziona eccome e nel secondo quarto ci travolgono con un sacco di canestri. Con il secondo quintetto in campo soffriamo veramente tanto in attacco e in difesa e viviamo il primo vero momento di difficoltà della serie precipitando in un attimo a -10 sconfortando il pubblico che vede una barca imbarcare acqua da tutte le parti. Si va a riposo sul 55-47 Thunder e l'impressione che stavolta siano loro i più forti. Ma non possiamo mollare ora, nel momento della nostra grande occasione, e nel terzo quarto giochiamo veramente da Pacers. Palle sporcate, contatti duri, rabbia, corsa. Ellis segna due triple nate da non so dove, Miles Turner si inventa due gioielli nel traffico, OKC va in confusione e si salva solo grazie al talento dei suoi due alfieri. Ma il pallino della partita passa a noi e torniamo sotto solo di 2 alla penultima sirena della partita, oltretutto avendo fatto riposare il nostro starting five. Gli ospiti però non mollano, tecnicamente sono più forti e lo sanno, noi difendiamo alla morte e fatichiamo molto a trovare canestri, ci aiuta Ian Mahinmi che coglie un paio di importantissimi rimbalzi offensivi e li converte in punti, ci aiuta Miles con la sesta e ultima tripla della sua partita ma è chiaro che ci stiamo avviando nuovamente a un finale punto a punto. 95-95 , un minuto da giocare, muoviamo la palla lungo la linea da 3 senza trovare varchi, Wroten serve Miles in angolo che si alza per tirare da 3 ingannando Dion Waiters che salta come un pollo, CJ parte in palleggio verso il canestro e si prepara per la schiacciata ma Ibaka come un falco prepara la contraerea e prova a stopparlo, CAMBIO DI SOLUZIONE JORDANESCO di Miles che rinuncia alla dunk e accarezza leggiadro il pallone con un layup che passa a lato della mano di Ibaka, fa boing boing sul ferro e cade dentro accendendo la Bankers! 97-95 Pacers! Rimessa Thunder, palla a KD che senza farsi tanti problemi si butta dentro di fisico e appoggia nel traffico per il pareggio a 97 con 40 secondi da giocare. Decidiamo per un tiro rapido in modo da avere l'eventuale ultimo pallone, George riceve su rimessa, entra dentro con la moto, svolta a sinistra, mette la retro e piazza lo stepback KILLER del 99-97 con 29 sul cronometro! OKC usa l'ultimo timeout affidando la rimessa a Ibaka, difesa intensissima e nessuno riesce a smarcarsi, Serge non vede l'ora di togliersi quella palla dalle mani e fa partire la palla CHE FINISCE TRA LE MANI DI JORDAN HILL! Attimo di confusione, i Thunder non riescono a far fallo prima che Mr.Moustache riesca a consegnarla a George e lì il coach rookie Billy Donovan è chiamato alla decisione più importante della sua finora breve carriera NBA: fallo o non fallo? La logica direbbe di farlo, visto che i Thunder non hanno piu' timeout e avrebbero solo 4/5 secondi dopo un eventuale rimbalzo difensivo ma lui, fidandosi forse troppo dei suoi rimbalzisti e della velocità di transizione decide di lasciarsi giocare. George, raddoppiato, tiene palla tutti i 24 secondi e poi spara una tripla sul ferro mentre già Westbrook e KD stanno correndo dall'altra parte del campo per ricevere il lancio baseball sul rimbalzo..CONQUISTATO ANCORA DA UN JORDAN HILL VERY CLUTCH su cui i Thunder non riescono nemmeno a fare fallo! La sirena suona, i Pacers vincono 99-97 e si portano in vantaggio nella serie. Ma mr. Donovan ripenserà ancora a lungo alla sua decisione. Una decisione che potrebbe costargli la stagione.




Game 4


Più di qualcuno aveva pronosticato gara 4 come la nostra "gara dell'onore", quella in cui avremmo dovuto cercare di evitare lo sweep. Ignavi. La realtà è che l'ultima chiamata ce l'hanno i Thunder, sotto 2-1 e obbligati praticamente a vincere per evitare un doppio svantaggio che potrebbe essere letale. Donovan non cambia la lineup riproponendo Waiters in quintetto nonostante le cattive percentuali e un decisivo errore difensivo in gara 3, noi figuriamoci se ci azzardiamo a cambiare qualcosa. CJ Miles come al solito ha fretta di esibire le sue doti da tiratore, Paul George rimane in attesa come usualmente nel primo quartomentre nei Thunder c'è la sensazione che Westbrook abbia deciso di prendersi qualche responsabilità in più rispetto a KD, ovviamente seguendo il suo schema "corsa a testa bassa - arresto - jumper insensato" che per quanto possa essere anticestistico si rivela efficace. i Thunder chiudono il primo quarto in vantaggio 26-25 ma anche in apertura di secondo periodo sembrano determinati a riportare la serie in Oklahoma sul 2-2, sfoggiando una grinta mai vista prima nella serie. Kanter è meno ispirato del solito ma Mahinmi lo imita mentre OKC trova quei punti dalla panchina che sinora erano mancati con Roberson, Adams e il talento McGary. La partita è sin da subito molto simile ai due quarti centrali di gara 3, fisica e spigolosa, Westbrook spesso entra dentro di potenza mentre Durant è in grandissima sofferenza contro George e si ritrova spesso ad accontentarsi di un tiro da fuori che però non vuole saperne di entrare. Il supporting cast ospite è on fire e sopperisce alle mancanze del suo leader e si va negli spogliatoi sul 52-49 ospite.
E' nel terzo quarto che coach Gensi, vedendo Ellis caracollare in campo, si ricorda del suggerimento che uno dei suoi mentori, Bisy, gli diede dopo gara 2: "Se Monta ha problemi, te fallo tirare e prendere fiducia". Un lampo nel cielo. "The Mississipi Bullet" ha la fortuna di segnare tre tiri da te improbabilissimi che lo esaltano e il periodo diventa un suo show personale fatto di layup acrobatici, transizioni velocissime e falli conquistati. Sia chiaro, la partita rimane in pareggio ma con una sostanziale differenza: RW e KD erano in campo, George e soci in panchina con l'asciugamano al vento ammirando il compagno di squadra finalmente ritrovato. Il discorso a inizio ultimo quarto è chiaro: loro sono stanchi, voi siete freschi, distruggeteli. E' ciò che succederà. Troppi minuti sulle longilinee gambe di KD che entra nell'incubo, nei sogni più belli di ogni tifoso Pacers comparirà invece un Paul George LEADER, autore del break di 9-0 che deciderà la partita, capace di nascondere agli avversari il fatto che molti suoi compagni oggi non erano proprio in giornata. No, perchè Wroten era sottotono, Miles sparacchiava a Mahinmi ha sofferto come un cane. Era la giornata giusta per i Thunder per riprendersi la serie, diventa la giornata della loro condanna a morte. Se riceveranno la grazia lo dirà la corte della Chesapeake Arena, tra 3 giorni. Ultima speranza a cui aggrapparsi per loro prima di cadere nelle fiamme dell'inferno, ultimo gradino fino alla luce del paradiso per noi.



Game 5


Qui sarò breve. Siamo campioni NBA! Primo titolo della storia degli Indiana Pacers, primo titolo per il giocatore forse esteticamente più vicino a Kobe attualmente nella lega, Paul George.

E ottavo 2ktitolo per coach Gensi, dopo la doppietta (in due anni diversi) ai Celtics (2k12, 2k14), il three-peat con i Grizzlies (sempre 2k14) e le cavalcate con Cavs e Knicks (2k15).

Finisce 110-100 Pacers con l'accelerazione definitiva nell'ultimo quarto da parte della premiata ditta George-Miles dopo che Russell Westbrook e soprattutto Kevin Durant hanno provato in tutti i modi ad allungare la serie ma niente da fare, avevamo più fame e più voglia e non nascondo che siamo stati anche fortunati trovando i soliti punti preziosi dalla panchina.

Paul George si fa ritrarre con coppa da una parte e MVP dall'altra, non so se l'avrei dato solo a lui, perchè tutti sono stati fondamentali, anche Ellis che è colui che ha deluso maggiormente è stato decisivo in gara 3. Mahinmi, CJ Miles con le sue bombe, Wroten con il suo agonismo...ma chi l'avrebbe mai detto?

Beh, nessuno l'avrebbe detto, cosa che ha provocato a coach Gensi dubbi, e qui vado al lato tecnico, sulla reale difficoltà che una stagione del genere avrebbe dovuto avere. Abbiamo combattuto in tantissime partite, spesso finendo punto a punto ma mai realmente affogati dagli avversari. Anche quando, nei due casi in cui siamo finiti sotto di 10 con i Thunder, sembravamo finiti abbiamo rimontato e vinto.

Così, quando tutti si aspettavano un roster ultra competitivo per la rincorsa al repeat, coach Gensi molla e due giorni dopo la vittoria del titolo, quando ancora a Indianapolis si festeggia come matti, prende il primo aereo direzione New York. E qualcuno, si giura, all'aeroporto lo sta già aspettando...




E poi Kobe e Dirk che dopo decenni di onorato servizio diventano unrestricted free agent, no, quello non lo poteva tollerare...

The Final Countdown - NBA Finals 2016 vs Thunder - Game 1/2




Game 1

E' il momento e ci siamo arrivati. Da sfavoriti, partiamo già battuti forse (o forse no?) ma siamo qui, alla Chesapeake Arena, per gara 1 delle NBA Finals. Conto quei Thunder capaci di eliminare in successione Blazers, Pelicans e Spurs, con due diavoli come Durant e Westbrook a livelli mai visti prima. Che dire, partiamo dai quintetti. Per noi ormai collaudato starting five con Wroten, Miles, George, Hill e Mahinmi. I Thunder in parte sorprendono proponendo tra i titolari Enes Kanter accoppiato ad Ibaka nel frontcourt con Andre Roberson a fungere da specialista difensivo capace di coprire su più ruoli in D. E' però proprio il suo diretto avversario, CJ Miles, a far vedere le streghe ai Thunder nel primo quarto bersagliandoli di triple. Per i padroni di casa è il solo Durant a risplendere mentre Westbrook appare un po' in ombra e comunque limitabile, mentre Kanter si fa rispettare nel pitturato contro un Mahinmi non in formissima. 29-28 OKC a fine primo quarto, ma nel secondo, quando sia KD che Russ si avvicendano in panchina e noi facciamo riposare un PG sugli scudi la partita diventa dura, fisica...la nostra panca non riesce a influire e ad Ellis tremano le mani da far paura ma ancora peggio fanno le riserve dei Thunder incapaci di esprimere un gioco senza i loro fari in campo. Quando sta per suonare la sirena dell'intervallo abbiamo la palla in mano e non troviamo di meglio che rifilarla a Ian Mahinmi stranamente appostato sull'angolo. Non c'è più tempo per pensare, bisogna solo tirare ed è ciò che il francesino fa lontanissimo dal suo range sparando in aria una parabola altissima che non senza fatica finisce dentro. 50-48 Pacers all'intervallo!

Nel terzo quarto ci aspettiamo dei Thunder diversi e li troviamo infatti, con Durant ancora immarcabile e Westbrook apparentemente entrato in ritmo, Stuckey dalla panca ci regala alcuni canestri extra molto graditi mentre il bianchissimo Mitch McGary a tratti insegna basket. Miles torna a segnare dall'arco ma come troppo di frequente sparisce dalla partita, Wroten è limitato da Westbrook e così a prendersi le responsabilità dell'attacco è un George che sul primo passo ha la capacità di battere Durant. Il duello tra i due è bellissimo e si protrae anche nel quarto quarto sempre in una situazione di equilibrio e parità, la presenza del "trece" in campo è imprescindibile ma in alcuni frangenti sembriamo addirittura in grado di mettere la marcia in più e vincerla. Non sarà così. Arrivare a un finale punto a punto contro i Thunder è un suicidio, e purtroppo è quello che succede. OKC si trova a un minuto dalla fine palla in mano con 2 punti di vantaggio, Westbrook gestisce al solito il possesso marcato perfettamente da Wroten. Momento delicatissimo. Miles è su Roberson stranamente in campo (ci aspettavamo Waiters o Augustin nel finale) e si fa ingolosire dal cronometro dei secondi che scorre e da Westbrook che ancora gigioneggia poco oltre la metà parquet. Guarda Roberson che sta marcando, riguarda Westbrook e si avvia verso di lui per il raddoppio che potrebbe neutralizzare il possesso. Russell non si fa pregare due volte e scarica proprio per Roberson che un tiratore da 3 non è, un giocatore a cui affidare una conclusione pesante in gara 1 delle Finals nemmeno...ma la sua tripla, un po' per bacio degli dei del basket e un po' per evidente freddezza del ragazzo, entrerà, e chiuderà definitivamente i conti di gara 1. Troppi 5 punti da recuperare in un minuto, soprattutto se il duello tra George e Durant ha "raffreddato" il resto dei nostri ragazzi rimasti un po' estranei dalla fase offensiva nel finale. Finisce 110-102 Thunder, e noi paghiamo caro l'aver affidato troppi possessi a George e aver portato i nostri avversari a un finale punto a punto quando proprio a metà ultimo quarto sembravamo averne di più di loro e abbiamo rinunciato all'accelerazione definitiva. Se correggiamo queste due cose, in gara 2 ne vedremo delle belle. Per ora, è 1-0 OKC. 



Game 2


Siamo già al crocevia, figli miei. Concedere un doppio vantaggio ai Thunder in questa serie di finale vorrebbe dire dargli il titolo in mano, quindi c'è da lottare come leoni. Nessun cambiamento nei quintetti ma cambiamenti nella gestione, niente secondo quintetto in blocco in campo e titolari spremuti di più, se necessario. Il primo quarto è ciò che ci aspettiamo da una finale NBA, ritmo veloce ma durezza difensiva assurda, a dare spettacolo sono il solito CJ Miles da primo quarto e un Russell Westbrook molto più finalizzatore rispetto a gara 1, con Durant che resta, almeno inizialmente, a guardare. Primo parziale che si chiude sul 20-18 per noi, mentre nel secondo quarto decidiamo di mixare elementi del primo e del secondo quintetto con Lavoy Allen subito inserito e presente in fase realizzativa e accoppiato benissimo con Mahinmi in difesa, i Thunder faticano a trovare la via del canestro se non per mano delle loro due superstar mentre noi sfruttiamo un Wroten ispiratissimo nei suggerimenti per devastarli con il pick&roll. Sono i Thunder, però, ragazzi, e nonostante un secondo quarto giocato male ci recuperano un punticino. Si va a bere la Sprite sul 50-49 Pacers. Nel secondo tempo la partita si imbruttisce forse, con Westbrook e Durant a giocare spesso in isolamento e, per loro fortuna, con successo mentre noi continuiamo a pungolare i Thunder sotto canestro con Mahinmi e un Allen in giornata di grazia e dalla mano calda anche dalla media, fuori dalla "Ibaka Zone". Ma è il francese in particolare a impressionare, portando spesso anche moneta preziosa per i compagni e andando a concludere quando Kanter sbarella in difesa (di frequente, devo dire). Oklahoma City è in netta difficoltà e a fine terzo quarto la gara è sul +3 per noi. Ci vuole un grande sforzo del Dynamic Duo per mantenere la contesa aperta, con George un po' sparito in attacco perchè costretto a farsi un mazzo paiolo in difesa. Non c'è spazio per le riserve e per rotazioni ampie, i Thunder non cambiano e non cambiamo nemmeno noi e arriviamo alle battute finali entrambi stanchi. Loro cavalcano il loro "big 2", noi Mahinmi e un Allen che non è più uscito sebbene sia, ufficialmente, la riserva di Jordanone Hill. I Thunder vanno sul +1 nel minuto finale proprio con il #35 che segna un gran long two, noi riusciamo a tornare sopra con un pick&roll perfettamente gestito da Wroten per la schiacciatona di Ian Mahinmi. Mancano 31 secondi alla fine. I padroni di casa, in un arena in visibilio, affidano l'ultimo possesso a Westbrook con KD che si defila. Il playmaker dei Thunder non chiede nemmeno il blocco e accenna l'entrata in un'area affollatissima vedendosi costretto a scaricare per Roberson che, come in gara 1, diventa decisivo. Lo specialista difensivo salta sul primo passo Cj Miles e si lancia dentro tirando una campanata verso il canestro che fa boing, boing, boing...ed entra dentro. La Chesapeake Arena è in delirio, +1 Thunder a 3 secondi dalla fine. Timeout Pacers.
Uno schema per i lunghi che sono entrambi caldi è inapplicabile e non convince, Wroten si occuperà della rimessa...decidiamo, nonostante non si prenda una conclusione praticamente da fine terzo quarto, di servire George. L'idea è di un blocco che gli permetta di tagliare dentro ricevendo la palla alta, sotto canestro, da Wroten, o addirittura un alley oop. La realtà è che lo schema non funziona e George deve tornare sul perimetro e ricevere poco oltre la linea dei 3 punti, con KD a dargli fastidio. Passo avanti, passo indietro e il #13 si alza con perfetto stile per scagliare la difficile tripla della vittoria. La parabola sale, sale, sale tenendo i tifosi Thunder col fiato sospeso...poi torna giù, torna giù e quando ormai la sirena finale sta già suonando....FINISCE NELLA RETINA! PG vince la partita e i Thunder crollano distesi in campo, sconsolati. Folle, folle canestro di un giocatore che non segnava dal terzo quarto, ma i campioni si riconoscono da questo, dall'essere sempre pronti a decidere un finale anche se fino a quel momento avevano deluso. Finisce 109-107 Pacers e si vola a Indianapolis. Con il fattore campo strappato a dei Thunder combattivi ma troppo dipendenti dalla coppia RW-KD. Ed è lì che dobbiamo martellare alla Bankers, asfissiandoli dal primo all'ultimo minuto.


domenica 10 gennaio 2016

I dinosauri non ci spaventano! ECF vs RAPTORS!

Gara 1

L'ultimo ostacolo verso le nostre finali NBA si chiama Toronto Raptors. Sopravvissuti agli Hornets nel primo turno e ai Celtics nel secondo senza Kyle Lowry, adesso i padroni di casa possono contare sul ritorno in campo dell'ex Rockets per mettere subito le cose in chiaro.
Il gioco dei Raptors è però fin da subito abulico, confusionario. Lowry non è ancora in formissima tant'è che il suo minutaggio è ridotto e prova a farne le veci Cory Joseph, ma non è davvero la stessa cosa. Carroll è annullato offensivamente da Paul George, Scola un fantasma. Valanciunas, l'unico in grado di poter fare qualcosa, è poco cercato dagli uomini di Casey. Per Toronto c'è un uomo solo in campo: DeMar DeRozan. La guardia si occupa praticamente di tutti i possessi ma da solo non può e non deve bastare. Prendiamo rapidamente il largo trascinati da Miles che approfitta degli annebbiamenti difensivi di un DeRozan impegnatissimo in attacco per punire costantemente sugli scarichi. All'intervallo il punteggio è impietoso: 49-31 Pacers. E la situazione non migliorerà nel secondo tempo, con i Raptors capaci di una reazione solo nei minuti finali a partita ampiamente finita. Otteniamo la settima vittoria consecutiva in questi playoff, finisce 93-72 Pacers e la carreggiata verso le finali sembra già un po' meno tortuosa.



Gara 2


E' già gara da dentro o fuori per i Raptors costretti a vincere per non andare a Indianapolis in doppio svantaggio nella serie. Dopo una deludente gara 1 Lowry promette battaglia ma fin dai primi minuti ci si accorge come il playmaker dei canadesi abbia una gran paura di buttarsi dentro, preferendo giocare da assist-man. A prendersi le responsabilità offensive ancora DeMar DeRozan coadiuvato stavolta da un Valanciunas più presente in fase offensiva. Il lituano però soffre un sorprendente Mahinmi in difesa. L'ex Mavs gioca da "Tristan Thompson", catturando rimbalzi e cercando punti sporchi. George, dopo i soli 7 punti di gara 1 si mette in mostra con tutta la voglia di dimostrare a Carroll di essere il migliore nel suo spot mentre Miles continua il suo sharpshooting in una bellissima battaglia con DeRozan.
Dopo un primo quarto vinto 29-21 Toronto prova a riaffacciarsi nella partita trascinata dalla sua shooting guard e si accende la competizione. La partita è bella, giocata in difesa, con un sacco di contatti e azioni rocambolesche. La classica nottata da playoffs, in cui però sembriamo costantemente in vantaggio e capaci di portare a casa il 2-0. I Raptors però tirano fuori l'orgoglio e si riportano sotto fino a trovare quello che è addirittura il primo vantaggio dal primo quarto, con 50 secondi da giocare, sull'ennesimo jump-shot di un DeRozan "Bryanteggiante". A questo punto un po' di panico sopravviene e decidiamo di affidare il possesso a Paul George che marcato perfettamente da Carroll non riesce a crearsi una conclusione. Il cronometro dei 24 sta per scadere e PG13 non riesce a fare altro che dare una pallaccia, velocissima e alta, a Ian Mahinmi che si sta sportellando sotto canestro con Valanciunas. Il francese è bravissimo a controllare un passaggio decisamente di scarsa qualità, far saltare Valanciunas con una finta di tiro e appoggiare per il nuovo +1 Pacers. Casey chiama timeout e disegna un gioco, a sorpresa, per Lowry che ha a disposizione un tiro abbastanza aperto dal gomito ma lo sbaglia in maniera abbastanza clamorosa (hai DeRozan in fiamme e affidi il tiro decisivo a uno che è 1-9 dal campo in quel momento?). Rimbalzo George e due liberi a canestro per il +3, ultima azione disperata dei Raptors e pasticciaccio grosso ancora di Lowry con annessa rubata di Ellis che si lancia verso il canestro e la chiude. Finisce 94-89 Pacers e la serie, anche con un po' di fortuna oggi, sembra avviata a un clamoroso epilogo. Ma mai abbassare la guardia. 



Gara 3

Per i Raptors è un "now or never". Se vogliono avviare la rimonta e approdare alle finali devono vincere, ora, qui, a Indianapolis. C.J.Miles non è così d'accordo e come al solito decide di far infiammare per primo la Bankers sparando i mortaretti già nel primo quarto che si chiude 28-22 per noi. Nei Raptors giocano in 3: Lowry, nelle vesti di assistman, DeRozan come realizzatore e Valanciunas a raccogliere le briciole degli altri e a convertirle, spesso, in pane tanto da chiedersi come mai non venga sfruttato di più. Ma Carroll è giù di corda, lo stesso Lowry è impaurito quando deve tirare e concede più del dovuto a un chirurgico Wroten e la partita sembra già chiusa all'intervallo, quando lo scoreboard dice 51-38 per noi. Sembra ed è, perchè la partita si accende e diventa finalmente equilibrata nel secondo tempo ma quei 15 punti di vantaggio restano lì e sono irrecuperabili. Finisce 102-88 Pacers nonostante i 18 assist di Lowry. I Raptors hanno praticamente abdicato, noi stiamo vivendo un sogno.





Gara 4

Per salvare almeno l'onore e non scrivere "0" alla casella "vittorie" Casey decide di aprire il campo inserendo Patrick Patterson in quintetto al posto di uno Scola spento, o forse sarebbe il caso di dire bollito vista l'età dell'argentino. Ma una zuppa non viene buona se viene cucinata male, a prescindere dagli ingredienti, e gli ospiti come al solito cominciano a sbandare già dal primo quarto. E' sempre lui, CJ Miles, ad infiammare la platea entrando subito in striscia propiziando il 31-18 con cui chiudiamo il primo quarto. Toronto va molto meno da DeRozan, oggi in versione regista (Lowry ASSENTE INGIUSTIFICATO per tutta la gara) e molto di più da Valanciunas. Il lituano però deve fare i conti con uno Ian Mahinmi in seratissima in fase difensiva e presente in attacco quando chiamato in causa. DeMarre Carroll si prende compiti offensivi per la prima volta nella serie e si vede, i dinosauri tentano una timida rimonta e chiudono il primo tempo sotto di soli 3 punti.
Il terzo quarto è uno dei momenti forse più belli della serie, con Ellis e DeRozan a scambiarsi canestri su canestri che non schiodano il risultato dall'equilibrio, ma purtroppo è solo una fiammata degli ospiti che devono fare i conti con un altro momento "god" di Miles e con il devastante pick&roll giocato da Wroten in coppia con Hill e Mahinmi. Nel finale gli ospiti crollano e ufficializziamo uno sweep, il secondo consecutivo, che vuol dire finali NBA. Finali NBA che arrivano mentre siamo in striscia di 10 vittorie consecutive. Finali NBA che arrivano dopo una serie in cui siamo riusciti a non spremere fino in fondo i titolari. Finali NBA che ci vedranno contro ai Thunder, vittoriosi in gara 7 sugli Spurs con un Durant dai numeri MOSTRUOSI. Ma sfido chiunque a dire che partiamo battuti. Se alla fine lo saremo, sono sicuro che l'avremo fatto sputando il sangue. AVANTI GUERRIERI! Siamo i Campioni della Eastern Conference!
 

 

giovedì 7 gennaio 2016

Sweep? - Conference SF g4 vs BUCKS!

I Bucks sono intenzionati ad allungare la serie ma devono fare i conti con un C.J.Miles dalla mano ROVENTE. Il tiratore purissimo chiude il primo quarto con 17 punti segnati umiliando il diretto avversario Khris Middleton, riproposto in quintetto ma protagonista della peggiore gara della sua serie. Per i rimaneggiati Bucks non avere Middleton in giornata significa non avere tiro da 3 e il loro gioco diventa prevedibilissimo, con Antetokounmpo oggi in versione "rallentatore" e il solo Monroe a sbattersi per un vantaggio che, già all'intervallo, è di 15 punti per noi. Nel secondo tempo riposano un po' tutti con Ellis e Stuckey a tenerci sulla linea di galleggiamento e difatti il punteggio non cambierà, si vedono addirittura in campo Ennis e Inglis. Finisce 105-90 Pacers ed è lo sweep a gran voce richiesto dal presidente. Per Milwaukee la possibilità di rifarsi nella prossima stagione a ranghi completi, per noi invece i Raptors, che dopo essere stati sotto 3-1 contro i Celtics nell'altra semifinale (e privi di Lowry) vincono gara 5 con un DeRozan mostruoso e ribaltano la serie con il ritorno del playmaker nelle due partite finali. A ovest, gli Spurs spengono definitivamente il sogno di re-peat dei Golden State Warriors con un secco 4-1 mentre Oklahoma City torna alle Conference Finals eliminando con lo stesso punteggio Anthony Davis e i New Orleans Pelicans.






Statistiche Semifinali di Conference
Boston Celtics @ Toronto Raptors 102-85 (Thomas 36, DeRozan 17)
Boston Celtics @ Toronto Raptors 101-103 (Thomas 18, DeRozan 16+10a)
Toronto Raptors @ Boston Celtics 100-120 (DeRozan 24, Thomas 33)
Toronto Raptors @ Boston Celtics 111-121 (Thomas 29, DeRozan 23)
Boston Celtics @ Toronto Raptors 82-115 (Thomas 20, DeRozan 26)
Toronto Raptors @ Boston Celtics 106-104 dts (DeRozan 42, Thomas 23)
Boston Celtics @ Toronto Raptors 91-98 (Thomas 19, Lowry 25)
Toronto vince la serie 4-3

New Orleans Pelicans @ Oklahoma City Thunder 106-101 (Anderson 22+12r, Durant 30+11r)
New Orleans Pelicans @ Oklahoma City Thunder 96-105 (Davis 24+13r, Westbrook 34)
Oklahoma City Thunder @ New Orleans Pelicans 131-130 (Durant 34+13a, Anderson 26)
Oklahoma City Thunder @ New Orleans Pelicans 111-93 (Durant 38, Evans 20+11a)
New Orleans Pelicans @ Oklahoma City Thunder 81-131 (Durant 35, Westbrook 33+14a)
Oklahoma City vince la serie 4-1

Golden State Warriors @ San Antonio Spurs 102-105 (Curry 27, Aldridge 20+15r)
Golden State Warriors @ San Antonio Spurs 102-123 (Curry 27, Ginobili 25)
San Antonio Spurs @ Golden State Warriors 99-100 (Ginobili 24, Green 21)
San Antonio Spurs @ Golden State Warriors 108-102 (Leonard 26+10r, Iguodala 21)
Golden State Warriors @ San Antonio Spurs 90-104 (Bogut 10+20r, Duncan 20+13r
San Antonio vince la serie 4-1




mercoledì 6 gennaio 2016

L'impatto della Bankers - Conference Semis G3 vs BUCKS!

Dopo il clamoroso tonfo dei Bucks in gara 2, per il primo incontro casalingo della serie si decide di sfidare anche la cabala sfoggiando la divisa Hardwood Classic "Hickory Pacers", con cui per la cronaca in stagione abbiamo sempre perso (ultima volta in cui l'abbiamo indossata in gara 5 con i Cavs e fu una disfatta).

Jason Kidd prova a sorprenderci panchinando Middleton e facendo partire Mayo in quintetto. Mossa molto strana, fossi in lui avrei panchinato il vero evanescente della serie (Antetokoumpo) schierando Mayo da 2 e Middleton da 3. Così sarebbe stato molto più sensato, ma tant'è...

La partita è abbastanza serrata nei primi due quarti, Wroten è molto ispirato tanto da permettersi il lusso anche di segnare due tiri da 3, non proprio la sua specialità, mentre Carter-Williams sembra alleggerito dal fatto di avere Mayo al suo fianco che gli toglie alcuni possessi ed è più efficace dal punto di vista realizzativo. All'intervallo è +4 Pacers ma partita apertissima, se non fosse che...dopo un deludente 1/7 dal campo nel primo tempo si sveglia dal letargo Monta Ellis che in apertura di ripresa segna due triple consecutive e avvia il break che ci porta a una quasi doppia cifra di vantaggio a cui contribuisce anche un CJ Miles finalmente tornato in buona giornata realizzativa dopo qualche gara un po' opaca. Milwaukee si affida a Monroe e ad Henson ma piano piano scivola indietro, noi giochiamo senza forzare e costruiamo piano piano un rassicurante vantaggio che a fine partita tocca i 15 punti. Finisce 103-88 Pacers con MVP un solidissimo Wroten (16+11 con 6/7 dal campo e 2/2 dall'arco, merce rara) e per i Bucks adesso l'unica speranza, oltre a quella della rimonta dal 3-0 che finora nella storia NBA è sempre rimasta vana, è quella di salvare almeno l'onore e di riportare la serie al Bradley Center. Cosa che il GM non tollererebbe, visto che ha detto a chiare parole che vuole il cappotto. Esigente...


What an offense - Conference SF vs Bucks G2

In gara 2, dopo le fatiche del supplementare di gara 1, non sappiamo davvero cosa aspettarci dai Bucks. Se perdono anche questa sono già con le spalle al muro, noi invece avremmo comunque il fattore campo insomma...una leggera differenza di motivazioni comunque c'è, anche se non dovrebbe esserci. Però non si vede.
Nel primo quarto gli Indiana Pacers sembrano gli Spurs del 4-1 agli Heat, o gli Warriors dell'anno scorso. Fluidità di gioco incredibile, percentuali assurde, il tutto trascinato da un incredibile leggerezza, come se tutto ciò fosse un gioco da ragazzi. George, Wroten, Hill non riescono a far trattenere gli applausi, anche se la platea è quella del Bradley Center e chiudiamo la prima dozzina di minuti con un incredibile vantaggio di diciotto punti. Certo, la partita è lunga ma il vantaggio è gestibile a meno di cataclismi. Nel secondo periodo a riposo in blocco i titolari e spazio ai secondi quintetti con Monta Ellis a fare il bello e il cattivo tempo dopo un inizio di playoffs con i Cavs da dimenticare. L'ex di turno contribuisce a costruire un margine che all'intervallo sarà addirittura di 21 punti. I Bucks sono a terra e si affidano alle giocate estemporanee di Monroe, Middleton ed Henson mentre Carter-Williams pur non giocando male si intestardisce al tiro e sparacchia di brutto. The Greek Freak nuovamente non pervenuto (ma maturerà o no, sto ragazzo?). Decidiamo di riposarci allungando le rotazioni e trovando soddisfazioni incredibili dal rookie Joseph Young (2 triple in fila che affossano la disperata reazione finale dei cervi) e Glenn Robinson III, entrambi presentissimi quando chiamati in causa. Finisce 106-94 con soli 25 minuti giocati per George nei quali sfiora un "perfect" game tirando con 9/10 dal campo. Insomma si torna a Indianapolis in ciabatte, vediamo se alla Bankers i Bucks ci costringeranno a presentarci col vestito buono...






Si aprono le danze - Game 1 Conference SF vs BUCKS

E' il momento delle semifinali di Conference e si vola a Milwaukee per gara 1. I Bucks hanno sorprendentemente affondato gli Hawks con un secco 4-1 ma devono rinunciare all'infortunato Jabari Parker. Jason Kidd propone un quintetto pesante e molto poco perimetrale con Antetokoumpo da ala piccola, Monroe da 4 e Henson da 5 ma a tirare da fuori ci pensa, con ottimi risultati, il 3&d ex Texas A&M Khris Middleton. Sono lui e Greg Monroe a tenere a contatto i Bucks in un primo tempo in cui Tony Wroten la fa da padrone: se gli vengono messe cestisticamente "le briglie" l'ex Sixers è una combo guard dall'esplosività e talento uniche. Ian Mahinmi, Jordan Hill e Miles Turner non devono fare altro che approfittare dei suoi cioccolatini per segnare in faccia ai lunghi di casa che sì, sono bravi, ma difensivamente mostrano diverse lacune. Una tripla allo scadere di Ellis ci regala il vantaggio all'intervallo ma i Bucks non mollano e vogliono approfittare anche loro dell'occasione nata dall'eliminazione dei Cavs per tornare finalmente alle finali a est. Carter-Williams è un facilitatore pazzesco (chiuderà con 19 assist), Monroe è un rebus per qualsiasi nostro lungo, persino per Mahinmi ovvero l'uomo destinato a contenerlo. E' proprio la coppia Henson-Monroe a segnare due canestri di fila con poco più di un minuto da giocare nel quarto periodo portando Milwaukee al doppio possesso di vantaggio. La gioventù e l'inesperienza dei Bucks, con tutti i suoi limiti, viene fuori proprio in questo momento e ne approfittano prima Wroten e poi Ellis che pareggiano la partita. i Bucks hanno 45 secondi e la palla in mano ma Middleton pasticcia così come Henson che sul possesso successivo raddoppia Wroten sul pick&roll lasciando Lavoy Allen libero di piazzare la schiacciata del +2 Pacers a 29 secondi dalla fine. Messi alle corde i Bucks si affidano all'uomo dei tiri pesanti, Middleton, che con uno step back letale impatta a 103 con 25 secondi da giocare. I Bucks non hanno timeout e decidiamo di far scorrere il tempo ma è sempre KM a difendere benissimo su Ellis che non riesce nemmeno a tirare. Col senno di poi, se questo possesso l'avessi fatto gestire a George...si va ai supplementari.
Dopo un minuto e mezzo di sterilità offensiva nell'extra-time la fiammata la alimenta ancora Middleton, che prima con un layup e poi con una tripla fa esplodere il Bradley Center e porta i Bucks a +5. Non ci facciamo prendere dal panico e rosicchiamo lo svantaggio con Wroten, Turner e George prima che Henson schiacci per il +3 dei padroni di casa a un minuto dalla fine. Indecisi se provare ad accorciare o andare già per la tripla decidiamo per la seconda opzione e Monta Ellis non delude dall'angolo con 44 sul cronometro: timeout Bucks. Kidd si affida a Henson che lavora in post e ottiene due liberi, sbagliando il primo e mettendo il secondo. Cosa che non fa Miles Turner: lui, a dispetto dell'età, è glaciale e a 21 dalla sirena segna entrambi i tiri procurati portandoci in vantaggio e costringendo Kidd a parlarci su per l'ultima volta a sua disposizione. Nel possesso decisivo Middleton si isola, tenta l'entrata difeso da Ellis, poi decide di tornare oltre la linea da 3 ed è l'errore fatale perchè nel farlo pasticcia e si fa rubare palla da Ellis che si invola a canestro: fallo, due liberi e possesso e partita chiusa da George che segna gli ultimi 4 punti Pacers in fila intervallati da una tripla disperata di Middleton il quale, nonostante un tabellino che dice 26 con 6-9 da 3, ha di che rammaricarsi.
1-0 Pacers ma se i Bucks sono questi, eccome se sarà dura...


That Game - 1st Round Game 7 vs CAVS

Gara 7
Il momento della verità, il momento per i Cavs di affondarci definitivamente...sentiranno la pressione? Possono giocatori come James, Love, Irving, sentire la pressione? Crediamo di proprio di no e ce lo conferma illoro primo quarto. Trascinati da LeBron i Cavs scappano subito a 5 punti di vantaggio, piccolo ma costante. Noi siamo partiti con un nuovo quintetto con Ellis da guardia titolare e Miles da 3 e Monta finalmente è concreto e pericoloso in attacco sia come realizzatore che come facilitatore. La partita però cambia, eccome se cambia, quando dalla panca rispolveriamo Miles Turner. Il talentuoso lungo diventa in breve un rebus offensivo per Tristan Thompson e comanda il break che riporta, all'intervallo, la gara in parità. E ce n'è di più, perchè proprio sulla sirena finale CJ Miles segna la prima (e unica) tripla della sua partita per portarci a +3 con il secondo tempo da giocare.

Qui la partita diventa davvero dura, molto fisica, sul filo della parità, con i Cavs a sfruttare finchè possibile il pick&pop Irving-Love e gli isolamenti di James mentre i loro comprimari diventano evanescenti. Noi continuiamo a giocare di squadra cavalcando Ellis, Turner e un Wroten finalmente solido anche al tiro. Ma per quanto giochino da soli i Cavs sono forti, fortissimi: a 2 minuti e spiccioli dalla fine sono ancora avanti di due punti e LeBron ormai da diverse azioni si sta isolando con alterni risultati. Decidiamo di raddoppiarlo e farlo stare lontanissimo dalla linea del tiro da 3, quando manca ormai un secondo allo scadere dei 24 il King si alza e tenta uno di quei tiri in cui al massimo puoi sperare di scheggiare il ferro e catturare il successivo rimbalzo offensivo...ma il King è il King, e il King fa solo rete. Quicken Loans esplosa e +5 Cavs a 1'50'' dal termine. Decidiamo di giocarci una carta che oggi avevamo tenuto in fondo al mazzo. Dentro, per la prima volta nella partita, Chase Budinger. Mai mossa fu più azzeccata: il biondino segna subito da 3 punti portandoci nuovamente a un possesso di vantaggio, poi ruba palla a Mr James in persona (che si sta scordando di avere dei compagni di squadra) e lancia in contropiede un fin lì pallido George per la schiacciata del pareggio a 50 secondi dalla fine. Un possesso per parte, in teoria, e di quello Cavs se ne occupa ancora il #23. Chiama il blocco, tenta l'entrata ma pasticcia e perde nuovamente la palla che finisce nelle mani di Turner, velocissimo a vedere Budinger partito di nuovo in contropiede per un vantaggio Pacers raggelante per i padroni di casa. Cleveland ha paura, per la prima volta vede davvero l'eliminazione a un passo e si affida a Kirye Irving che con un jumper sbilenco catturato da Turner certifica il suicidio. Il giovanissimo lungo sbaglia uno dei liberi, JR sbaglia la tripla del pareggio e CJ Miles la chiude, incredibilmente, dalla lunetta, confermando la mia tendenza a vincere le gare 7 fuori casa dopo essere stato sotto nella serie. Confermando anche la mia opinione sul nostro record di regular season: poco veritiero, valiamo molto di più.

La strada verso le finali NBA, a essere sinceri, non è così tortuosa adesso. I Bucks ora, la vincente tra Raptors e Celtics poi. Certo, di la ci sono Thunder, Spurs, Warriors e Pelicans ma...perchè non sperare di essere i primi a vincere il titolo con un record negativo, partendo dall'ottava piazza in griglia?

(e scusate se sono stato sottotono a livello narrativo ma...la tensione e l'emozione sono ancora forti)



Le altre serie:

Milwaukee Bucks @ Atlanta Hawks 101-100 (Middleton 18, Teague 22)
Milwaukee Bucks @ Atlanta Hawks 95-91 (Carter Williams 21, Horford 14+13r)
Atlanta Hawks @ Milwaukee Bucks 102-97 (Horford 11+13r+10a, Antetokoumpo 17+12r)
Atlanta Hawks @ Milwaukee Bucks 83-106 (Horford 19, Monroe 18)
Milwaukee Bucks @ Atlanta Hawks 124-123 dts (Middleton 25, Horford 25)
Milwaukee vince la serie 4-1

Charlotte Hornets @ Toronto Raptors 89-100 (Jefferson 18, DeRozan 30)
Charlotte Hornets @ Toronto Raptors 95-81 (Jefferson 23+12r, DeRozan 25)
Toronto Raptors @ Charlotte Hornets 100-105 (DeRozan 33+10a, Jefferson 28)
Toronto Raptors @ Charlotte Hornets 117-111 (DeRozan 24+13a, Batum 26)
Charlotte Hornets @ Toronto Raptors 94-98 (Jefferson 23+12r, Valanciunas 28+15r)
Toronto Raptors @ Charlotte Hornets 99-116 (DeRozan 29, Batum 16+10r)
Charlotte Hornets @ Toronto Raptors 102-111 (Batum 20+11a, DeRozan 27)
Toronto vince la serie 4-3

Boston Celtics @ Miami Heat 99-95 (Thomas 23, Dragic 20+10a)
Boston Celtics @ Miami Heat 102-119 (Thomas 25, Deng 28)
Miami Heat @ Boston Celtics 74-85 (Bosh 18+10r, Thomas 38)
Miami Heat @ Boston Celtics 82-106 (Bosh 23, Sullinger 20+10r)
Boston Celtics @ Miami Heat 120-99 (Thomas 28+12a, Dragic 24)
Boston vince la serie 4-1

Phoenix Suns @ Oklahoma City Thunder 88-109 (Durant 38+10r, Westbrook 21+13r+10a)
Phoenix Suns @ Oklahoma City Thunder 107-117 (Knight 21+19a, Durant 39)
Oklahoma City Thunder @ Phoenix Suns 100-86 (Durant 33, Bledsoe 28)
Oklahoma City Thunder @ Phoenix Suns 105-119 (Durant 30, Bledsoe 21)
Phoenix Suns @ Oklahoma City Thunder 113-115 (Bledsoe 35+14a, Durant 38+15r)
Oklahoma City vince la serie 4-1

Los Angeles Clippers @ New Orleans Pelicans 90-121 (Griffin 18+10r, Davis 31+18r)
Los Angeles Clippers @ New Orleans Pelicans 128-123 (Griffin 27, Davis 32+11r)
New Orleans Pelicans @ Los Angeles Clippers 123-97 (Griffin 15+12r+10a, Davis 36+11r)
New Orleans Pelicans @ Los Angeles Clippers 115-106 (Davis 30+11r, Paul 20)
Los Angeles Clippers @ New Orleans Pelicans 109-111 (Lopez 25+10r, Davis 25+13r)
New Orleans vince la serie 4-1

Houston Rockets @ San Antonio Spurs 75-106 (Harden 23, Duncan 19+12r)
Houston Rockets @ San Antonio Spurs 75-93 (Harden 19, Parker 20)
San Antonio Spurs @ Houston Rockets 86-98 (Mills 15, Harden 24)
San Antonio Spurs @ Houston Rockets 109-85 (Leonard 19, Jones 19+16r)
Houston Rockets @ San Antonio Spurs 84-131 (Harden 19, Duncan 27+12r)
San Antonio vince la serie 4-1

Portland Trail Blazers @ Golden State Warriors 116-119 (McCollum 24, Green 25+12r)
Portland Trail Blazers @ Golden State Warriors 104-119 (Lillard 23, Thompson 43)
Golden State Warriors @ Portland Trail Blazers 104-95 (Curry 28, Lillard 22)
Golden State Warriors @ Portland Trail Blazers 118-96 (Thompson 31, Lillard 36)
Golden State vince la serie 4-0

domenica 3 gennaio 2016

Indiana Pacers 2016 Playoffs - Game 4, 5, 6 vs CAVS!

Gara 4

Confermo tutto il confermabile di gara 3 con Budinger da 3 e Miles da guardia. L'inizio è buono, ancora Chase si mette in mostra nel primo quarto mentre Irving forza qualche conclusione di troppo, LeBron fa l'assist-man ma non spinge in attacco mentre noi forziamo sul pick&roll Wroten-Hill sul quale Mozgov è spesso inspiegabilmente in ritardo. Ma i Cavs piano piano prendono fiducia e trovano il vantaggio nel secondo quarto grazie a un Love che centellina al massimo le conclusioni ma è veramente efficace e proprio a Mozgov che nonostante le sofferenze in difesa in attacco fa il bello e il cattivo tempo. +6 Cavs all'intervallo.
Nel terzo quarto però la partita svolta definitivamente in nostra direzione. CJ Miles, fin lì zero punti e zero tiri, prima segna una tripla difficile in uscita dai blocchi non proprio aperta, poi sull'azione successiva ruba palla a Mo Wiliams e va a schiacciare indisturbato e infine allo scadere dei 24 secondi si esibisce con successo in quella che non è proprio la sua specialità, la tripla dal palleggio...ma fa swish.
Arriva poi il momento di Ian Mahinmi. Inserito al posto di Hill per dare muscoli in difesa non demerita nel gioco in pick&roll e si prende il lusso, dopo una nostra azione confusionaria in cui si ritrova palla in mano sull'angolo a 1 secondo dallo scadere dei 24, di segnare un tiro da 3 che non può essere che la pallottola mortale per i Cavs. Ian Mahinmi for three, mai lo speaker dei Pacers avrebbe immaginato di poterlo dire! :D  Finisce 107-98 e adesso la pressione è tutta dalla parte dei Cavs.






Gara 5

Nella giornata in cui avremmo dovuto ribaltare il pronostico approfittando della pressione sui Cavs, Paul George inanella la prima vera prestazione d'autore scriveno 38 punti con un mostruoso 14-19 dal campo. Il risultato è impietoso, però. Oltre a lui, solo Ellis (ma con percentuali disastrose) andrà in doppia cifra e i Cavs ci asfaltano sin da metà secondo quarto dilagando nel finale dato che noi mettiamo a riposo i titolari (cosa che loro, stranamente, non fanno e spero paghino in gara 6).
Si mette male fin da subito con il nostro attacco clamorosamente statico e sterile. E' George a fare il diavolo a quattro chiudendo i primi 12 minuti a quota 20 ma è evidente che se gli altri non si svegliano i Cavs scapperanno. Cosa che succede. Irving è fantascientifico (32 punti con 16 tiri...Wroten dietro la lavagna a questo giro), Smith lo segue facendo il cecchino e Mozgov si prende la sua rivincita su Jordan Hill umiliandolo in attacco e in difesa. Percentuali altissime per i Cavs, 51-82, in una partita in cui sono stati invincibili. Non c'era davvero nulla da fare, possiamo solo sperare di allungare la serie.


Gara 6

E siamo alla partita dei miracoli. Il presidente, prima della partita, chiede di forzare gara 7 e rispondo in modo possibilista ma non certo convinto...lui ribadisce il concetto, vuole godersi gara 7. Ok.
Peccato che i Cavs chiudano il primo quarto con già 12 punti di vantaggio, frutto di una percentuale stellare vicino all'80% dal campo e rincarino la dose nel secondo periodo, portando il vantaggio all'intervallo a 18 punti. Un'enormità. Il pubblico praticamente non si sente, e ci credo, la partita è finita.
Il secondo tempo va comunque giocato e decidiamo di farlo con orgoglio, cercando di chiudere la stagione con onore e salutare i tifosi al meglio. E succede l'incredibile.
L'attacco dei Cavs si spegne clamorosamente, comincia a vivere di isolamenti e soluzioni confusionarie, noi attacchiamo a testa bassa come se la partita fosse in parità e rosicchiamo piano piano punti, la Bankers si infiamma nuovamente. A fine terzo quarto abbiamo recuperato 13 punti, trascinati da un George onnipresente e un Ellis alla sua prima vera buona partita ai plaoffs. E' proprio il giorno dei miracoli perchè oltre a Monta anche Stuckey finalmente si propone a livello offensivo, e troviamo veri e propri gioielli dal cilindro da Solomon Hill e Glenn Robinson che puniscono con furia sugli scarichi. I Cavs collassano su se stessi, l'ultimo quarto è un tripudio Pacers con LeBron&co che attaccano senza convinzione e noi a fare gravi danni in transizione offensiva. Finiremo con addirittura 37 punti a referto. E una gara 7 da giocare.


Indiana Pacers - Nba Playoffs 2016 - Game 1, 2, 3 vs CAVS!

Gara 1

I playoff cominciano e LeBron James vuole darci subito il battesimo della Quicken Loans Arena. Niente Ellis in quintetto come considerato, si parte con Stuckey da 2, Miles da 3 e George da 4 con Monta in uscita dalla panchina. Ma fin da subito è una sofferenza. LeBron è immarcabile, immarcabile e se in qualche modo riusciamo a contenere gli altri 2 (soprattutto Love che nei Cavs continua ad assomigliare un po' a una specie di Ryan Anderson) il ragazzo di Akron è incontenibile e guida i Cavs a un risicato ma continuo vantaggio. Noi le proviamo tutte facendo ruotare un po' tutti gli uomini, rispolverando addirittura Budinger e Solomon Hill, ma continuiamo a perdere terreno con anche Jr Smith che si accende facendo soffrire non poco Ellis.
Poi, nel terzo quarto, quando avevamo appena toccato la doppia cifra di svantaggio per la prima volta nel match, ecco che si accende un faro chiamato Cj Miles. La nostra guardia si incendia e comincia a piazzare triple su triple ammutolendo il pubblico. I Cavs vanno in crisi e prima li raggiungiamo, poi li superiamo sfiorando a nostra volta un vantaggio in double digit.
Ma facciamo i conti senza l'oste: la fiammata di Miles viene chiamata dal vento, anzi dalla tempesta, di LeBron James. Il fenomeno nativo dell'Ohio decide che non si può perdere gara 1 in casa e sfodera tutto il suo repertorio offensivo guidando i Cavs alla rimonta e al vantaggio definitivo, mentre noi piano piano ci spegniamo. Il tabellino, a fine serata, segnerà 44 con un clamoroso 19-24 dal campo che non può che darci speranza: se perdiamo di 3 con un King così, insomma...mica giocherà sempre così eh?







Gara 2 

E in gara 2, come ampiamente richiesto, LeBron non fa il fenomeno, anzi. Tira sotto al 50% dal campo e non è il top scorer della squadra. Ma veniamo fatti comunque a fette. La sconfitta assume aspetti umilianti nel finale, quando i Cavs scaano mentre noi, spero saggiamente, decidiamo di far giocare le riserve. Reggiamo due quarti andando all'intervallo sotto solo di due punti dopo un inizio fulmineo che ci aveva fatto ben sperare, ma stavolta i Cavs giocano davvero di squadra e la nostra fluidità viene a mancare nel terzo quarto quando veniamo letteralmente sotterrati dal trio Irving-James-Love, forse il più efficace se in serata e nelle giuste condizioni. Finisce con un ventelo a carico e dei nostri si salvano solo il solito Miles, unico anche stasera che ha provato a salvare la baracca insieme a George, e quel Tony Wroten che zitto zitto la sua doppia doppia la sfiora sempre...adesso si arriva ad Indiana e speriamo almeno di evitare il cappotto



Gara 3

Secondo alcuni è la mossa della disperazione, secondo altri un colpo di genio. Ed hanno avuto ragione i secondi. Disperso nel fondo della panchina in regular season, timidamente proposto nelle due partite a Cleveland, sorprendiamo piazzando Chase Budinger nel quintetto titolare al posto del deludente Stuckey. E successo fu. 15 punti per lui nel primo quarto con la Bankers Life Fieldhouse in visibilio, 22 a fine partita. Partita che segnerà la clamorosa stecca di Kirye Irving, dannoso dal primo all'ultimo minuto, e la prima vittoria Pacers della serie. Protagonista ancora lui, Cj Miles, top scorer con 27 punti e un 7/7 da 3 che ha del clamoroso. E dire che i Cavs, nonostante il 4/17 al tiro del loro playmaker, hanno rischiato di vincerla eccome, con un LeBron James meno devastante ma solidissimo e un Kevin Love letale sugli scarichi. Dopo aver sbandato nel primo tempo i Cavs tornano fino ad ottenere il vantaggio nel terzo quarto con una tripla di Jr ma Indiana gira veramente bene, come o forse meglio di gara 1 a Cleveland e con il vantaggio del pubblico a favore. E' proprio Miles, con la sua settima tripla e una schiacciata in contropiede a siglare definitivamente la vittoria casalinga quando Indiana è sopra 9 a 2 minuti e mezzo dalla fine. La sfuriata finale dei Cavs è contenuta, si può finalmente far festa. E se avessimo trovato l'assetto giusto? Lo vedremo subito in gara 4.  



 

sabato 2 gennaio 2016

Ai playoff, ma per quanto?

Finiamo la stagione come preventivato, con un record di 40-42 (che sarebbe potuto essere ben peggiore se non avessimo vinto le ultime 4 in fila) che ci costringe ad accontentarci di un misero ottavo posto di Conference. Gli infortuni di Paul George prima e George Hill poi non potevano portare ad altro...non dico che avremmo vinto l'Est, ma quantomeno il fattore campo lo potevamo avere.

Dico appunto ai playoff, ma per quanto? Il nostro avversario sono i Cavs di LeBron James, Irving e Love che con uno sprint finale hanno chiuso al primo posto la Conference (54-28). Dietro di loro i Raptors i Lowry e DeRozan, l'unica altra squadra ad aver chiuso con almeno 50 vittorie (50-32) e che se la vedranno con gli Hornets (41-41). I Miami Heat (49-33) si ritrovano con i Celtics (42-40) in un classico dell'ultimo decennio mentre la serie più equilibrata si preannuncia quella tra Hawks (47-35) e Bucks (45-37). Clamorosamente fuori i Bulls di Hoiberg, in grossa crisi di salute dopo uno scintillante 6-0 iniziale.

A ovest i Thunder di Kevin Durant, MVP per la seconda volta in carriera, chiudono detenendo il miglior record (58-24) davanti a Spurs e Warriors (56-26 per entrambe). New Orleans torna nuovamente a vincerne più di 50 (53-29) mentre deludono leggermente i Clippers (49-33). La grande sorpresa Portland accede con un record di 44-38 mentre Rockets e Suns chiudono con 42 vittorie e 40 sconfitte, con la franchigia dell'Arizona protagonista di una fantastica rimonta finale sui Grizzlies che chiudono il loro ciclo di accessi alla postseason (41-41)

Quanto a noi, preannuncio che proverò a tornare alla small-ball con George da 4. E' un esperimento, ma è l'unico modo per provare a dare fastidio a dei Cavs che in regular season abbiamo già appurato essere sostanzialmente imbattibili. In fin dei conti non abbiamo niente da perdere.