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martedì 16 settembre 2014

Anno 4, atto 3, gara 1

Non è un'atmosfera a cui non eravamo abituati. L'avevamo già assaporata appieno nelle due stagioni precedenti, ma entrare su un parquet che porta impresso il logo delle Finals NBA è sempre un'emozione unica. E la tremarella non può mancare, neppure se sei più freddo del permafrost artico. A maggior ragione se, davanti ai tuoi occhi, vedi uno spettacolo come questo.

I Pacers, loro, no, alle finali NBA non ci erano abituati. Una squadra ai vertici dell'NBA nei primi anni 2000, discioltasi con l'addio di Reggie Miller e i famosi fatti del "Palace of Auburn Hills". Una squadra di facce "pulite ma non troppo", con l'esperienza di Granger, il talento di George e l'energia di Hibbert uniti all'entusiasmo dei giovani droidi Mulliday (PM) e Fortson (AG), che hanno sostituito degnamente, se non migliorato, la coppia Hill-West. Se poi in panchina siedono Jahlil Okafor e Aaron Gordon capisci che NON può essere una serie facile. 

E infatti, trascinati dall'effetto casa, i Pacers provano subito a scappare mentre noi ci affidiamo troppo alle conclusioni di un Conley che a inizio gara tende sempre a battezzare un po' troppo il ferro. Indiana chiude il primo quarto in vantaggio 23-19, con un Granger che non dimostra affatto i segni dell'età che ha e un George che, nonostante il "trattamento speciale" targato Jimmy Butler, mostra ai suoi tifosi lampi di pura classe. Ma se loro hanno il pubblico, noi abbiamo l'esperienza. E quando i big si siedono in panchina, ecco che entriamo sottopelle ai Pacers. Hawes, Exum, Pondexter, Jamaal Franklin: ecco i 4 nomi che spezzano la partita. Il lungo ex 76ers è un vero e proprio rebus difensivo per Hibbert, Exum fa letteralmente le scarpe al "retrocesso" George Hill mentre il suo fratellino Salomon trova una bella gatta da pelare nel Quincy nazionale. +4 per noi all'intervallo che diventa +11 a fine terzo quarto, quando anche Jimmy Butler entra in ritmo mentre i ragazzini terribili giallo Pacers cominciano ad accusare quella pressione che non sembrava potesse appartenergli. Da applausi, letteralmente, il pubblico della Bankers Fieldhouse che sostiene i propri beniamini in una partita spigolosa e li porta persino a rientrare in gioco a 2 minuti dalla fine, quando tornano sotto la doppia cifra di svantaggio e utilizzando la trappola a tutto campo ci mettono in grossa difficoltà. Paura nel finale, tanta, con un palazzetto intero che  ci crede, ma la tripla di un ottimo Granger la sirena fissa solamente il risultato sul 95-92 per noi in una partita in controllo, a dispetto di quanto dica il risultato. 1-0 Grizzlies!


Memphis Grizzlies @ Indiana Pacers 95-92 (Conley 18 | Granger 24)

lunedì 15 settembre 2014

Il tuo sogno che svanisce




Avevamo finito male il terzo quarto. La tripla sulla sirena di Reggie Jackson ci aveva proiettato a -11, con un silenzio allarmante al FedEx Forum, come se l'epilogo fosse ormai scritto, firmato e timbrato. La  velenosissima tripla di Beverley che porta i Thunder sul 97-83 con soli 4'21'' da giocare comincia a far andar via la gente dagli spalti. Un ciclo, un sogno diventato realtà che finisce così, dopo 2 titoli NBA conquistati con il cuore ed il sangue. Tutto ha una fine ed è giusto che a vincere sia il piu' forte. Quest'anno i piu' forti non sembravano i Thunder, arrivati ai playoff solo con l'ottavo seed, ma le grandi serie con i Nuggets ed i Kings hanno ribaltato i pronostici a loro favore. Faried schiaccia di rabbia, come a voler dimostrare a tutti che noi il massimo l'abbiamo fatto, poi non domo va a stoppare Ibaka in difesa scatenando gli applausi di quelli che rimangono fino alla fine nel palazzetto, ad omaggiare i loro campioni. Conley segna da 3, poi recupera palla e spara nuovamente alla Curry da 3. Che bello, questi ragazzi non si vogliono proprio arrendere, vogliono dare tutto fino alla fine.....-2????? 103-101 Thunder a 1'19'' dalla fine?? La gente che rientra di corsa nel palazzetto mentre quelli che erano rimasti a sedere sono in visibilio?? Ma cosa sta succedendo? Non può essere vero!!
Oklahoma chiama timeout, è sparita, Brooks è chiaro nel suo labiale: ragazzi questa partita l'avevate vinta e rischiate di perderla. Andate e abbatteteli definitivamente. Detto, fatto. Westbrook fa scorrere il cronometro e poi segna un canestro assurdo per il +4 OKC a 38 secondi dalla fine. Forse è finita davvero, forse gli sforzi erano stati vani. Ma quanto meno non usciremo con il pentimento di aver potuto fare di più. Exum, inserito al posto di Gallinari, ci da ancora speranza segnando nuovamente il -2 a 33' dalla fine. Oklahoma ha la palla in mano e sa che non potrà tenerla fino alla fine, il possesso non è bellissimo e Lamb spara sul ferro la tripla che avrebbe chiuso tutto. Conley prende il rimbalzo e affida la palla a Exum che prova una transizione rapida sospinto dalle ali di tifo del pubblico che ora ci crede davvero, supera in velocità Westbrook e tenta un tiro dal palleggio che è nelle sue corde. Ma la palla è beffarda, sbatte sul ferro ed esce addirittura fuori. E' finita. +2 a 14'' dalla fine e dobbiamo fare fallo per avere nuovamente il possesso. Il silenzio torna a calare al Fedex Forum. Proviamo a pressare, a metterein difficoltà la Durantula sulla rimessa. Kevin non sembra sentire la pressione, ma dai suoi polsi la palla diretta a Westbrook parte troppo corta e troppo lenta. E quel fenomeno, perchè di fenomeno dobbiamo parlare, di Dante Exum riesce ad intercettarla in tuffo e perfino a chiamare timeout! Abbiamo una grande occasione, ma sappiamo che potrebbe essere l'ultima. Faried a rimettere, un gran casino sul parquet, tutti provano a smarcarsi finchè un errore di lettura di Beverley non lascia per un istante proprio l'australiano solo sotto al tabellone. Kenneth deve provare a raggiungerlo e gli lancia la palla sperando che nessuna mano riesca ad intercettarla. E' così!! 107-107 a 10 secondi dalla fine e timeout OKC! Ma cosa sta succedendo, ragazzi?? Ce l'abbiamo fatta, forse? No. Non è così. Oklahoma chiama timeout e Jeremy Lamb ci punisce con 6 secondi sul cronometro, prende, tira e la retina si muove. Potete immaginare, dopo una rimonta così, a che punto è lo sconforto? Buttare via tutto e chiudere bottega dopo due titoli fantastici proprio quando pensavamo di avercela fatta? Non so se lo potete immaginare, ma vi assicuro che è qualcosa di indescrivibile. Abbiamo ancora un timeout, l'ultima, flebile opportunità di mandare tutto ai supplementari. Il gioco è per Exum, quello piu' in palla, quello che ha guidato la rimonta e non si è piu' rimesso a sedere in panchina da quel 97-83. Faried gli da la palla in mano, Dante prova a penetrare ma Westbrook difende fortissimo, è come un muro, invalicabile. L'australiano rimane lì sulla linea dei tre punti, non la sua specialità. I secondi passano quando con la coda dell'occhio vede un uomo che dai tre punti ci sa fare, ma sa che affidandogli la palla lo costringerebbe a prendersi un tiro complicatissimo, con Jeremy Lamb in faccia. Tre secondi alla fine  e due soluzioni. Un tiro da 3 da uno che da 3 non sa tirare, e un tiro da 3 impossibile da uno che di tiri impossibili in questa serie ne ha messi parecchi. Non c'è nemmeno da pensarci. Palla all'MVP e tripla con la mano di Lamb in faccia. Tiro impossibile. E come molti altri, lo mette. SIAMO ANCORA IN FINALE!

venerdì 12 settembre 2014

Con le spalle al muro. Again.

Non era certo la prima volta che ci trovavamo sotto 1-3 in una serie. E non è certo la prima volta che l'abbiamo riportata in parità rinviando i verdetti del caso alla bella. Ma non è come sempre, stavolta. Stavolta il rischio di uscire 4-1 è nitido, e i Thunder ci schiacciano alla porta fin dal primo quarto di gara 5, in cui ti spediscono fino alla doppia cifra di svantaggio. Fatichiamo e non poco a creare delle azioni offensive credibili, mentre gli ospiti seppur al solito confusionari e con un Durant in serata no si appigliano all'estro di Jeremy Lamb, che comincia a fare il Ray Allen della situazione e diventa qualcosa di simile all'infallibile sul catch & shoot.
Tecnicamente meno forti, in serata no...tutte le carte in tavola formano una parola sola. Eliminazione.
Ma non per chi ha un cuore grande per una casa. Non per una squadra che ha vinto 2 titoli NBA negli ultimi 2 anni. Usciamo dal torpore, cominciamo a lottare, sgomitare come matti sotto le plance con un Faried assetato di vendetta, Exum regala qualche "oooh" di sorpresa al pubblico quando si alza dalla panchina, Conley entra sottopelle ai Thunder e, spinti dalle ali di un palazzetto che non vuole che la partita a cui stanno assistendo sia l'ultima dell'anno, cogliamo di sorpresa e allunghiamo la serie a gara 6. E gara 6 è la nostra vendetta perfetta all'umiliazione subita in gara 2 davanti ai nostri sostenitori. E' gara 2, in tutto e per tutto, ma a protagonisti invertiti. Fin dai primi minuti imponiamo il nostro gioco, il nostro ritmo,  Gallinari dopo alcune partite in ombra decide di prendere per mano i compagni e, semplicemente, non c'è storia. Erano entrati alla Chesapeake Arena vestiti di nero, per farci il funerale. Ora il funerale vogliamo farlo noi a loro, in un FedEx Forum che proporrà uno spettacolo di rara bellezza. Per l'ennesima volta eravamo finiti. Per l'ennesima volta abbiamo il coltello dalla parte del manico.

Oklahoma City Thunder @ Memphis Grizzlies 101-104 (Lamb 32 | Conley 26)
Memphis Grizzlies @ Oklahoma City Thunder 102-84 (Gallinari 24 | Westbrook 22, 10 assist)

mercoledì 10 settembre 2014

The Chesapeake Effect

"Tornare a Memphis sull'1-3 sarebbe francamente incredibile" alp89

"se decidono di giocare insieme ci sono davvero poche possibilita' che se ne esca vivi" bisy


Beh, ragazzi,  è accaduto. Troppe, troppe le bastonate ricevute in questi anni per far sì che i Thunder non cogliessero la ghiotta occasione. Finiamo nell'inferno, sgomitiamo, lottiamo, ce la mettiamo tutta, ma la serie si indirizza verso la franchigia dell'Oklahoma. Niente da fare in gara 3, persa di 8 con il solo Butler (31 punti) oltre la sufficienza, mentre in una gara 4 persa solo allo scadere per mano dell'immarcabile Westbrook i rammarichi non mancano. Non mancano perchè prima di un ultimo quarto devastante del playmaker locale il suddetto aveva perso ben 7 palloni, e ci aveva permesso di cominciare l'ultima frazione con qualche lunghezza di vantaggio. Poi, l'enfasi del pubblico ha avuto la meglio. E questa sembra davvero la fine di un ciclo.


Memphis Grizzlies @ Oklahoma City Thunder 94-102 (Butler 31, Durant 25)
Memphis Grizzlies @ Oklahoma City Thunder 101-103 (Conley 26, Westbrook 31)