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martedì 29 dicembre 2015

Senza Paul..

La situazione non precipita, peggiora, ma non precipita, anzi cogliamo alcune importanti e inaspettate vittorie (chi si sarebbe aspettato che avremmo battuto gli Spurs a Fort Alamo e gli Hawks?) e il 17-20 di record non ci taglia certo fuori dai playoff, a maggior ragione nella Eastern Conference

Punti salienti.

- Ci si aspettava che Ellis prendesse in mano la squadra. Ciò non è stato. A livello realizzativo non ha mai fatto mancare il suo apporto, ma non dava la sensazione di potergli dare palla in mano nei momenti complicati...

- Anche Cj Miles è calato un po' senza PG, ma potrebbe esser complice la mancanza di spaziature dovuta alla nuova lineup...

- Solomon Hill invece si è messo in mostra dalla panca con alcuni punti pesanti

- Jordan Hill e Myles Turner rischiano di scalzare Lavoy Allen e Ian Mahinmi...il primo in particolare si è messo in mostra ed è devastante sul pick&roll

- Non ne avevo parlato benissimo ma mi devo ricredere, George Hill si è caricato la squadra sulle spalle guidandoci quasi sempre in punti ed assist anche con doppie doppie larghe. Bravo Georgie!

Ah, e per la cronaca...PG torna contro i Suns, tripla doppia e vinciamo....

lunedì 28 dicembre 2015

The game where Paul Hurts

5 dicembre 2015, i Pacers sono sotto di quindici all'ex Energy Solutions Arena contro i solidissimi Jazz, incapaci di reagire a un Derrik Favors che ci sta dominando. Su una conclusione sbagliata dei mormoni, George cade malissimo nel tentativo di prendere il rimbalzo e sbatte violentemente l'avambraccio sinistro a terra. E si capisce subito che la nostra stagione potrebbe essere compromessa.

In quella partita sfioriamo una clamorosa rimonta, ma arriverà comunque la sconfitta che ferma il nostro "record-with-PG" a 10 vittorie e 9 sconfitte

I medici diagnosticano una frattura all'avambraccio sinistro , ovvero 4 settimane minimo senza palla a spicchi che potrebbero diventare anche 2 mesi a seconda di come la nostra star reagirà all'infortunio.

Per il secondo anno consecutivo, la stagione dei Pacers assume le prospettive della maledizione.

L'inizio e le prime impressioni

Non mi soffermerò molto sui risultati delle prime partite ma l'atteggiamento ondivago della squadra è una costante. Colpa, molto probabilmente, dell'estrema small-ball che si regge molto sul fatto che entrino determinati tiri e ci sia una determinata fluidità alterniamo imprese come una vittoria di 30 punti a Cleveland a disfatte come un quasi quarantello preso dai Celtics! Siamo 8-7 ai margini della zona playoff, e i punti principali sono questi:

- George è un mostro (anche due triple doppie per lui), più forte del pre-infortunio ma giocatore sicuramente diverso, va "attivato" e gioca molto di più sul catch&shoot di prima...

- Fortunatamente ciò non crea sterilità in attacco perchè abbiamo un sacco di soluzioni, CJ Miles è la sorpresa più bella (oltre che essere un tiratore micidiale è bravo anche in difesa) e nessuno è escluso dalla fase offensiva

- Ellis non sta mettendo su cattive cifre, ma a volte è l'unico che sembra un po' avulso dal gioco e soffre molto sul lato difensivo facendomi pensare a lui come possibile "sacrificato" nel caso decidessi di abbandonare la small-ball (ma per prendere chi)

- Mahinmi a dispetto delle buone cifre è un altro che soffre molto, probabilmente pure per il fatto di essere spesso l'unico lungo in campo...oltretutto non riesco a capire se sia più un 4, un 5 o nessuno dei due

- Hill non è un play. E' un buon giocatore, ottimo, ma non sarà mai il play di una squadra da titolo

venerdì 25 dicembre 2015

Il ritorno





Proprio così, il coach è tornato...dopo un 2k15-anno iniziato col botto (due titoli, Knicks e Cavs) e finito malissimo (la delusione con i Bulls in finale contro i Pelicans) finalmente roster e draft class sono maturi per un MyGm pluriennale!

Parto proprio dall'Indiana, quella squadra che ha sfiorato l'anello durante la Heat-domination e che con un Paul George ritrovato punta a tornare ai vertici grazie all'innesto di Monta Ellis e al mio nuovo ruolo da Gm-Coach in tandem con Bird e Vogel!

Ci siamo ragazzi, si parte! ;)

lunedì 25 maggio 2015

Tragic.

Non è il solito post con recap, tabellino eccetera eccetera. Voglio condividere con voi il mio dramma sportivo.

Abbiamo perso le Finals. 4-2.

E non abbiamo niente da recriminare, se non contro la sfortuna.

Cavolo, non eravamo partiti da favoriti, ma dopo aver eliminato Cleveland e visto Golden State uscire di là io a quel titolo ci credevo, eccome!

Ma ci si è messa contro la sfortuna.

Gara 1, ultimo quarto, Bulls sopra 7 e finale destinato al controllo. Butler, improvvisamente, si getta a terra e si tocca la coscia. Si capisce che è un infortunio grave, lo United Center ammutolisce. Abbiamo tutti capito che la stagione di Jimmy è finita, lo capiscono anche i Pelicans che trovano fiducia nel nostro sconforto e vanno a vincere la partita.

Cercando una soluzione al guaio, mi viene in mente di quel ragazzino che ha giocato a volte nel garbage time: E'Twaun Moore.
C'è una storia dietro Moore: quando ero ai Celtics nel 2k12anno, il mio primo titolo, Rondo uscì per falli nella gara decisiva delle finali contro i Thunder. Al suo posto entrò proprio Moore, che segnò il canestro della vittoria. E la storia si ripete in gara 2. Pelicans sopra 2, Bulls palla in mano, Rose scarica per Moore che spara dall'arco. E vinciamo.

Ma è una mera illusione. Senza Butler il sistema difensivo va ad vaccam e non riusciamo ad essere efficaci nemmeno in attacco. In gara 3 i Pelicans ci distruggono sfruttando i nostri tantissimi errori al tiro convertendoli in transizioni incontenibili. Ed arriva anche la beffa: Noah si scaviglia e non recupererà per tutte le finali. Con Joakim non al meglio, Davis domina in gara 4, quella che doveva essere la gara del riscatto, e ci mette al muro. Vinciamo gara 5 d'orgoglio con un canestro di Gasol nel finale ma lo Smoothie King Center non perdona e lasciamo un clamoroso titolo NBA nelle mani dei Pelicans.

Ora resta solo pensare alla prossima stagione. Io non mi arrendo mai...

lunedì 11 maggio 2015

mercoledì 6 maggio 2015

2014/2015 1st Round - #BULLSPISTONS




Game 1

Game 2

Game 3

Game 4



...next...#BULLSHAWKS

Sweet Sixteen - Awards - Playoff Picture

Sweet Sixteen



Cominciamo con la brutta notizia. Hinrich in partita si infortuna alla caviglia: gli esami confermano la frattura e la stagione è finita.

Hinrich guidava il secondo quintetto dal punto di vista difensivo. Quintetto che decidiamo, dunque, di rendere prettamente offensivo spostando Tony Snell nello starting five e retrocedendo Dunleavy a tiratore dalla panchina. E funziona! Eccome se funziona! Miglioriamo sia a livello difensivo che a livello offensivo.
E non perdiamo più.

Non è una metafora, non perdiamo davvero più. alla striscia di sette vittorie aperta ne aggiungiamo 9 consecutive che portano a 16 la striscia e ci consentono di accedere ai playoff con il primo posto della Eastern Conference. Non è il miglior record della lega, perchè ci sono gli Warriors con un clamoroso 49-9, ma la fiducia è tanta, tantissima. Se la sfortuna non si mette dalla nostra parte, siamo le candidate numero uno per le finals a est!



Recap da #49 a #58



Chicago Bulls 111 @ 92 Boston Celtics

Bulls: Rose 21, Butler 17
Celtics: Turner 18, Thomas 16

Memphis Grizzlies 107 @ 108 Chicago Bulls (1OT)
Grizzlies: Randolph 20+14r, Green 19, Conley 11+12a
Bulls: Butler 25+13r, Rose 17, Gibson 17

Chicago Bulls 104 @ 73 Charlotte Hornets
Bulls: Butler 24+11r, Gasol 19+10r, Brooks 15
Hornets: Jefferson 14, Walker 14

Charlotte Hornets 91 @ 113 Chicago Bulls
Hornets: Walker 23
Bulls: Brooks 17, Rose 17, Dunleavy 16

Chicago Bulls 89 @ 84 Orlando Magic
Bulls: Rose 11+10a
Magic: Oladipo 19

Toronto Raptors 106 @ 111 Chicago Bulls
Raptors: Valanciunas 23+16r, Williams 15
Bulls: Brooks 24, Snell 22, Rose 20

Detroit Pistons 83 @ 111 Chicago Bulls
Pistons: Jennings 17, Monroe 16+10r
Bulls: Butler 21, Gasol 19+12r, Rose 18

Orlando Magic 69 @ 73 Chicago Bulls
Magic: Oladipo 13, Fournier 13
Bulls: Butler 20

Chicago Bulls 94 @ 88 Atlanta Hawks
Bulls: Butler 21, Gasol 16
Hawks: Teague 16, Horford 15+10r


Record finale: 43-15 (1° Central Division 1° Eastern Conference)


Lista Premi

MVP: Stephen Curry (Golden State Warriors)

Rookie of The Year:
Andrew Wiggins (Minnesota Timberwolves)

6th Man of the Year:
Brandon Knight (Phoenix Suns)

Defensive Player of the Year:
Anthony Davis (New Orleans Pelicans)

Most Improved Player: Klay Thompson (Golden State Warriors)

Coach Of the Year: Steve Kerr (Golden State Warriors)

*Jimmy Butler nel primo quintetto difensivo




Accoppiamenti Playoff



Golden State Warriors (49-9) vs Utah Jazz (28-30)
San Antonio Spurs (39-19) vs New Orleans Pelicans (31-27)
Houston Rockets (37-21) vs Portland TrailBlazers (33-25)
Oklahoma City Thunder (35-23) vs Memphis Grizzlies (35-23)

Chicago Bulls (43-15) vs Detroit Pistons (27-31)
Miami Heat (40-18) vs Milwaukee Bucks (29-29)
Cleveland Cavaliers (36-22) vs Indiana Pacers (30-28)
Atlanta Hawks (35-23) vs Toronto Raptors (34-24)

mercoledì 29 aprile 2015

The Streak.........PARTE 3!





PLAYOFF CLINCHED!

Era abbastanza scontato, ma una striscia di 7 vittorie consecutive ancora aperta ufficializza l'accesso alla post-season e lancia una rincorsa, che comunque sembra ancora difficile, al primo posto della Eastern Conference occupato dai sorprendenti Miami Heat.

Con grandissimo, grandissimo orgoglio reagiamo all'imbarcata contro i Thunder rifilando un ventello ai Clippers allo Staples per poi prenderci la rivincita contro la franchigia dell'Oklahoma battendoli allo United Center. In back to back non c'è nemmeno partita al Barclays contro dei Nets in pieno rebuilding, partita che invece è vera contro i Pelicans: la franchigia della Louisiana è in piena lotta playoff e vende cara la pelle ma i nostri lunghi limitano al meglio Davis e in volata abbiamo la meglio.

Diversi back to back in questo finale di stagione e ci sbarazziamo anche dei poveri 76ers (Wroten che talento, però...) prima di distruggere letteralmente le due franchigie che ci rincorrevano nella Conference: 31 punti in casa agli Hawks, 25 in Canada ai Raptors. Rose è ormai una certezza in fase offensiva, Butler perfetto sui due fronti (anche se a volte ha il vizietto di un tiro poco preciso). La coppia Gasol-Noah è equilibratissima come spaziature e intelligenza cestistica. Insomma, gli ingredienti ci sono tutti...vediamo se in post-season sarà un buono chef!


Record: 34-15 (1° Central Division, 2° Eastern Conference)



Chicago Bulls 102 @ 80 Los Angeles Clippers
Bulls: Gasol 22, Gibson 16, Rose 16, Butler 13+13r
Clippers: Paul 21

Oklahoma City Thunder 95 @ 102 Chicago Bulls
Thunder: Westbrook 27, Durant 16
Bulls: Rose 21, Butler 18, Brooks 15, Gasol 10+10r

Chicago Bulls 104 @ 84 Brooklyn Nets
Bulls: Rose 33, Brooks 20, Butler 18
Nets: Williams 20

New Orleans Pelicans 98 @ 104 Chicago Bulls
Pelicans: Anderson 19, Davis 17
Bulls: Rose 18, Butler 18, Gibson 15, Gasol 11+11r, Noah 10+14r

Chicago Bulls 97 @ 91 Philadelphia 76ers
Bulls: Gasol 19, Noah 17+13r
76ers: Wroten 28

Atlanta Hawks 81 @ 112 Chicago Bulls

Hawks: Carroll 16
Bulls: Rose 25, Butler 20, Gasol 16, Noah 13+12r

Chicago Bulls 114 @ 89 Toronto Raptors
Bulls: Rose 26, Butler 24, Gasol 18
Raptors: DeRozan 29, Lowry 13+10a

The Streak...parte 2.



Un'altra striscia. Ma al contrario, stavolta. Dopo la disfatta con gli Heat, cadiamo in volata anche a Dallas, a Houston e a Minnesota. Se per le trasferte texane si poteva anche chiudere un occhio, contro questi Wolves proprio non si poteva perdere, i ragazzi lo devono capire...ma forse sono duretti di comprendonio, perchè perdiamo un'altra partita bruttissima in casa con i Kings (con Rose che sbaglia il tiro con spazio per l'overtime) prima finalmente di tirare fuori l'orgoglio e battere nuovamente gli Heat in casa. Ma non è la vittoria scacciacrisi: Wall e i suoi Wizards ci umiliano a domicilio e lo United Center fischia quando Harden segna il punto numero 48 che sancisce la vittoria dei suoi Rockets al supplementare di una partita buttata via. La reazione, d'orgoglio, arriva: nella tournèè a ovest battiamo di furia gli Spurs limitandoli a 66 punti, poi i Blazers cacciandoli a +25 da metà secondo quarto. Ma la crisi non è finita: i Thunder ci rifilano un'altra imbarcata che porta il nostro record nelle ultime 10 a un pessimo 3-7, e se nel post precedente parlavo di titolo, qui mi sentirei di essere più cauto....



Partite da #33 a #42

Chicago Bulls 107 @ 113 Dallas Mavericks
Bulls: Rose 27, Butler 18, Noah 15+15r
Mavs: Ellis 27, Nowitzki 16+12r, Chandler 14+12r

Chicago Bulls 99 @ 106 Houston Rockets
Bulls: Brooks 23, Gasol 14+11r
Rockets: Harden 27+12r, Brewer 16

Chicago Bulls 94 @ 102 Minnesota Timberwolves
Bulls: Gasol 22, Noah 16, Rose 16
Timberwolves: Wiggins 20, Martin 19

Sacramento Kings 98 @ 96 Chicago Bulls
Kings: Gay 29, Cousins 16+15r, Collison 11+10a
Bulls: Rose 25, Butler 23

Miami Heat 95 @ 100 Chicago Bulls
Heat: Wade 20
Bulls: Rose 24, Butler 12+10r

Washington Wizards 109 @ 91 Chicago Bulls

Wizards: Wall 29+11a
Bulls: Butler 16, Noah 16, Gasol 15

Houston Rockets 116 @ 110 Chicago Bulls (1OT)
Rockets: Harden 48, Howard 16
Bulls: Gasol 29+13r, Dunleavy 18, Rose 15

Chicago Bulls 88 @ 66 San Antonio Spurs
Bulls: Butler 18+11r, Noah 15+12r
Spurs: Ginobili 12, Parker 11

Chicago Bulls 102 @ 81 Portland TrailBlazers

Bulls: Butler 23
TrailBlazers: Batum 19

Chicago Bulls 94 @ 124 Oklahoma City Thunder

Bulls: Rose 24, Butler 24
Thunder: Westbrook 24+10a, Durant 23


Record: 27-15 (2° Eastern Conference, 1° Central Division)

sabato 25 aprile 2015

Chicago Bulls 2014/2015: THE STREAK




L'inizio era stato buono, molto buono. Ma non certo ottimo. Troppi errori, troppe partite buttate via, la sensazione di una sostanziale fragilità di squadra. E i soli 65 punti segnati in casa contro gli Indiana Pacers ne sono la dimostrazione.

Ma benedico, benedico, quei soli 65 punti segnati in una partita casalinga. Un primato negativo.

Contribuiscono a scuotere la squadra, a dare l'impulso per raggiungere in vetta alla Eastern Conference quei sorprendenti Miami Heat che saranno, non a caso, coloro che interromperanno una striscia di 11W consecutive.

Travolgiamo i Blazers in casa, poi vinciamo di misura nello scontro clou della central division al Bradley Center. Umiliamo i Nets a Chicago, con la bella notizia che Butler è finalmente guarito dall'infortunio.

Ma sarà Derrick Rose, con un and-one a 3 secondi dalla fine, a regalarci la vittoria allo Smoothie King center contro i Pelicans di un devastante Holiday.

Contro i Celtics è piu' dura del previsto ma Rose (31 punti) toglie le castagne dal fuoco). Ma la vittoria più bella è sicuramente quella contro gli Warriors detentori del miglior record della lega. Curry e Thompson fanno il bello e il cattivo tempo ma noi siamo più squadra e con un Gasol dei tempi d'oro rendiamo lo United Center un tempio rosso.

Liquidiamo senza problemi i Knicks in un doppio scontro a Windy City prima e al Madison poi, mentre al Palace contro i Pistons un grandissimo Rose sbroglia una gara che si era fatta molto complicata (14 punti di svantaggio all'intervallo, addirittura sopra a inizio quarto periodo!)

Facciamo 11 contro i Nuggets che apparte Gallo e Ty sono davvero poca roba prima di impattare, appunto, in Florida in una gara dove non entrava nulla. Ma il record di 24-8 fa sognare, eccome....





Recap #20 - #32



Indiana Pacers 87 @ 65 Chicago Bulls

Pacers: George 19
Bulls: Butler 12


Portland Trail Blazers 89 @ 100 Chicago Bulls

Blazers: Aldridge 29
Bulls: Gasol 15, Butler 15


Chicago Bulls 99 @ 98 Milwaukee Bucks
Bulls: Rose 19
Bucks: Ilyasova 20


Brooklyn Nets 91 @ 108 Chicago Bulls
Nets: Lopez 16+10r, Williams 12+13a
Bulls: Butler 26, Rose 18


Chicago Bulls 107 @ 106 New Orleans Pelicans
Bulls: Rose 31, Butler 19, Gasol 17
Pelicans: Holiday 27, Davis 15+10r


Utah Jazz 101 @ 119 Chicago Bulls
Jazz: Hayward 27+10r, Burke 18
Bulls: Butler 28, Brooks 21, Gasol 14+11r



Boston Celtics 105 @ 109 Chicago Bulls

Celtics: Thomas 21, Turner 18, Bradley 17, Sullinger 13+11r
Bulls: Rose 31, Butler 23


Golden State Warriors 95 @ 107 Chicago Bulls
Warriors: Curry 28, Thompson 21, Iguodala 10+11a
Bulls: Butler 25, Gasol 20, Brooks 16



New York Knicks 103 @ 111 Chicago Bulls

Knicks: Anthony 18
Bulls: Hinrich 24, Butler 21, Noah 15+10r, Rose 15



Chicago Bulls 104 @ 93 New York Knicks
Bulls: Noah 18+13r, Gasol 17, Rose 17+12a
Knicks: Anthony 23



Chicago Bulls 105 @ 98 Detroit Pistons
Bulls: Rose 32, Butler 21, Dunleavy 17, Gasol 10+11r
Pistons: Jennings 31, Monroe 15+16r


Denver Nuggets 83 @ 104 Chicago Bulls
Nuggets: Lawson 25, Gallinari 25
Bulls: Butler 24, Rose 15


Chicago Bulls 83 @ 99 Miami Heat

Bulls: Gasol 15
Heat: Wade 18


Record: 24-8

mercoledì 22 aprile 2015

BULLS




Beh, sicuramente non mi aspettavo di trovare una squadra così forte e con così tante soluzioni.

Derrick Rose, al netto degli infortuni, resta sempre Derrick Rose. Jimmy Butler è una certezza su due fronti, Mike Dunleavy e Tony Snell rispecchiano appieno i "fit" necessari per questa squadra: non esosi di palloni, intelligenti tatticamente (soprattutto il primo) e volenterosi. Parlare del front-court, così vario e adatto a ogni tipo di situazione, non ha nemmeno senso....


Cominciamo la stagione a Indianapolis battendo nel finale dei Pacers sonnacchiosi, che si accontentano di una fiammata iniziale per poi rimanere a guardare durante la nostra rimonta firmata da Butler e Noah. Chi non sta a guardare sono invece i Phoenix Suns, che nell'opening allo United Center ci sorprendono di brutto e ci battono per merito soprattutto di un grande Bledsoe e della serata stortissima al tiro del nostro backcourt (20 di Rose, ma tra lui e Butler il tabellino recita 12/34 dal campo).

Se il backcourt perde colpi è il front-court a prendere in mano la situazione: contro quello, fortissimo, dei Clippers (che però hanno cominciato la stagione con un terribile 0-4) Gasol e Taj Gibson la fanno da padrone e vinciamo a Chicago 98-91.

Comincia poi la prima tournèè a ovest: battiamo i Kings 91-81 con un grande Brooks, perdiamo solo all'ultimo possesso contro i favoritissimi Warriors di un immarcabile Steph Curry, umiliamo i Nuggets con un maestoso Rose e le doppie doppie dei nostri big man titolari per poi travolgere anche i Lakers con l'ex Gasol sugli scudi.

Fortunatamente finiamo di affrontare i Suns per questa stagione (ci battono di nuovo, stavolta all'ultimo possesso) e ci prendiamo la nostra rivincita sui Jazz vincendo stavolta noi allo scadere (maestoso Butler).

Si ritorna sulla costa est ed è il momento del big match: in una Quicken Loans Arena gremita ci presentiamo al cospetto dei Cavs di LeBron James e giochiamo una bellissima partita, sempre punto a punto e decisa solo nei possessi finali da un LeBron immarcabile e da un calo di concentrazione dei nostri ragazzi: un gran peccato, perchè Kirye Irving aveva lasciato la partita sulla parità a cinque minuti dalla fine con 6 falli sul groppone...

Dopo questa batosta, però, ci scrolliamo di dosso ogni tensione e inanelliamo una striscia di cinque vittorie consecutive con il baco: il baco è l'infortunio di Butler, una contusione all'anca recuperabile in un mese, che non gli impedisce di essere protagonista nella vittoria di 41 punti in casa con i Lakers (26), nella trasferta a Washington (24 e 10 rimbalzi nella vittoria 102-95), nella W casalinga contro i forse troppo vecchi Spurs dove a dire il vero è Pau a spiegare basket e nella rivincita dello United Center contro i Cavs in cui il vero fattore è però un dominante Aaron Brooks dalla panca. La striscia comprende una vittoria contro i derelitti Sixers prima di fermarsi in modo abbastanza clamoroso nel back to back casalingo contro gli Wolves (Pekovic stranamente immarcabile).

Con una grande prova difensiva abbattiamo sempre a Chicago i Mavs, che segnano solo 72 punti, prima di perdere di misura a Memphis con Marc Gasol che stavolta vince la sfida col fratello. Chiudiamo il recap con una strabiliante W in casa con Milwaukee, che clamorosamente con un ottimo record di 10-4 è in testa alla nostra division e al secondo posto della Eastern Conference dietro la sorpresa Miami Heat.


Il primo terzo di stagione è andato, la classifica sembra promettere bene...e sì, siamo da titolo subito!




RECAP da Gara #1 a Gara #19



Chicago Bulls 102 @ 95 Indiana Pacers
Bulls: Butler 27, Rose 16, Noah 16+12r, Gasol 13+10r
Pacers: George 15


Phoenix Suns 110 @ 107 Chicago Bulls
Suns: Bledsoe 24, Knight 17, Len 14+15r
Bulls: Rose 20, Noah 11+15r


Los Angeles Clippers 91 @ 98 Chicago Bulls

Clippers: Crawford 18
Bulls: Gasol 20, Gibson 16


Chicago Bulls 91 @ 81 Sacramento Kings

Bulls: Rose 17, Brooks 16, Gasol 16
Kings: Collison 16, Cousins 15+18r


Chicago Bulls 95 @ 97 Golden State Warriors
Bulls: Rose 22
Warriors: Curry 30


Chicago Bulls 108 @ 86 Denver Nuggets
Bulls: Rose 29, Noah 15+10r, Gasol 15+14r
Nuggets: Faried 15


Chicago Bulls 98 @ 79 Los Angeles Lakers

Bulls: Gasol 19, Rose 16
Lakers: Young 19


Chicago Bulls 108 @ 109 Phoenix Suns
Bulls: Butler 16, Noah 15+12r, Rose 13+13a
Suns: Green 19, Mark.Morris 19


Chicago Bulls 105 @ 104 Utah Jazz
Bulls: Butler 28, Rose 16, Gibson 16
Jazz: Hayward 23, Burks 19


Chicago Bulls 95 @ 104 Cleveland Cavaliers

Bulls: Rose 21, Butler 20
Cavaliers: Irving 24, James 23


Los Angeles Lakers 83 @ 124 Chicago Bulls
Lakers: Randle 13, Nash 11
Bulls: Butler 26, Brooks 22, Rose 24


Chicago Bulls 102 @ 95 Washington Wizards

Bulls: Butler 24+10r, Rose 22+10a
Wizards: Wall 20, Beal 15


San Antonio Spurs 95 @ 114 Chicago Bulls
Spurs: Leonard 23, Duncan 13+14r
Bulls: Gasol 22+10r, Butler 21, Brooks 19, Rose 17


Philadelphia 76ers 89 @ 114 Chicago Bulls
76ers: Wroten 17
Bulls: Noah 21, Gasol 20+12r, Rose 15


Minnesota Timberwolves 104 @ 97 Chicago Bulls
T'Wolves: Muhammad 19, Pekovic 15+10r
Bulls: Butler 29, Noah 16, Rose 16, Gasol 14+13r


Dallas Mavericks 72 @ 92 Chicago Bulls
Mavs: Nowitzki 14, Ellis 12
Bulls: Gasol 21, Butler 16+10r


Chicago Bulls 77 @ 78 Memphis Grizzlies
Bulls: Butler 19
Grizzlies: Gasol 16


Milwaukee Bucks 83 @ 116 Chicago Bulls
Bucks: Carter-Williams 23
Bulls: Rose 23, Noah 18+13r, Gibson 16, Butler 14+14r



Record: 13-6 (3° posto Eastern Conference, 2° posto Central Division)

sabato 28 febbraio 2015

New York Knicks Playoffs 2015/2016

Primo Turno (vs Detroit Pistons)

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=42136590&postcount=11384
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=42137664&postcount=11385
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=42144288&postcount=11388
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=42152418&postcount=11393


Semifinali Eastern Conference (vs Indiana Pacers)


http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=42189438&postcount=11400

Finali Eastern Conference (vs Chicago Bulls)

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=42198392&postcount=11405

Fine della regular season

La regular season è finita con una grande partita. Dopo aver regolato sul campo dei Magic la franchigia della florida (94-89 con Anthony top scorer a quota 18) ecco che arriva l'incontro piu' atteso. I Cavs sono stati in sordina per tutta la stagione, al centro della zona playoffs, ma non ci vuole tanto per capire che i principali rivali per le finali NBA sono loro. La partita è bellissima, i ritmi sono davvero alti, i Cavs corrono tantissimo in transizione mentre a noi entra (quasi tutto), a far paura in particolare è un Kyrie Irving assolutamente immarcabile. Prendiamo il largo poco prima dell'intervallo a cui arriviamo con un assurdo punteggio di 74-66. Sembra fatta, ma facciamo i conti senza l'oste: proprio Kyrie va letteralmente ON FIRE nel terzo quarto, è immarcabile e guida Cleveland a un'incredibile parziale di 55 punti in un quarto. Sì, avete letto bene . Ci troviamo sotto 113-99 a inizio ultimo quarto, sembriamo vittime impotenti degli eventi, ma ancora non molliamo con Dragic Hardaway e Anthony che buttano il cuore oltre l'ostacolo per l'ennesima volta. Cleveland continua a pungere come uno sciame di vespe ma noi corriamo incuranti verso la salvezza chiamata pareggio. E proprio quando sembravamo esserci arrivati, subiamo una velenosissima tripla da LeBron che riporta i Cavs sul +6 a un minuto dalla fine. Segniamo rapidamente, di là Irving viene stoppato e finiamo in lunetta con Hardaway. Sbaglia il primo e segna il secondo per il -3 a 30 dalla fine, decidiamo di difendere e rimaniamo di stucco quando LeBron direttamente dalla rimessa trova Love dall'altra parte del parquet sulla linea del tiro da 3: tripla dell'assurdo 149-143 finale e applausi, meritati, dal Madison Square Garden per quanto visto in campo. Irripetibile 58+13 di Kyrie Irving, da noi Melo svetta con 30+10+6 ma sono stati bravi tutti. Certo, se Cleveland è questa le mie speranze di finale si riducono di un bel po'. Ma mica avranno sempre queste giornate, eh??
Nella closing night della Regular Season battiamo in casa 100-97 i Pistons che saranno i nostri prossimi avversari al primo turno dei playoff. Chiudiamo con un record di 20-9 che mai ci saremmo potuti aspettare dopo l'inizio da 1-4, la pessima stagione precedente da 5-24 e la marea di infortuni che abbiamo patito. Ma ora si comincia a fare sul serio....




Classifiche e Statistiche sparse



Eastern Conference

1. Chicago Bulls 20-9
2. New York Knicks 20-9
3. Indiana Pacers 18-11
4. Charlotte Hornets 17-12
5. Cleveland Cavaliers 16-13
6. Milwaukee Bucks 15-14
7. Detroit Pistons 15-14
8. Atlanta Hawks 14-15
Toronto Raptors 13-16
Boston Celtics 12-17
Orlando Magic 11-18
Washington Wizards 11-18
Miami Heat 11-18
Philadelfia 76ers 9-20
Brooklyn Nets 6-23


Western Conference

1. Minnesota Timberwolves 23-6
2. Oklahoma City Thunder 22-7
3. Golden State Warriors 21-8
4. Utah Jazz 20-9
5. Portland TrailBlazers 20-9
6. San Antonio Spurs 19-10
7. New Orleans Pelicans 16-13
8. Houston Rockets 14-15
Sacramento Kings 13-16
Los Angeles Clippers 12-17
Phoenix Suns 10-19
Dallas Mavericks 10-19
Los Angeles Lakers 9-20
Memphis Grizzlies 9-20
Denver Nuggets 9-20


Mvp: Steph Curry
Carmelo Anthony selezionato nel primo quintetto all-NBA, Patrick Beverley nel primo quintetto difensivo all-NBA


E ora...via alle danze! Motor City ci aspetta!

mercoledì 11 febbraio 2015

Verso la post-season

Un back to back con prima e seconda della conference per noi Knicks è il punto cruciale della stagione. Oppure il punto di cruccio? Dopo una gara governata a Indianapolis ci suicidiamo facendoci recuperare una doppia cifra di svantaggio con un fin lì opaco West che segna il 123-121 finale. Per indiana 29 di PG, 14 di Miles, 13 di Hill e 9+13 di West. Noi ci aggrappiamo ad Hardaway (34) e Monroe (31+11), sottotono Melo (23). La sconfitta rende ancor più importante il confronto casalingo con i Bulls, ma dopo una gara combattuta vediamo nuovamente nel finale sotto i colpi di Butler (35) ben coadiuvato da Bledsoe (18+7) e Waiters (14). Per noi inutili i 36+9 di Anthony e i 17 di Early, gli altri male come apporto sulla gara e percentuali.

Prima dell'all star game riusciamo a tornare a vincere, faticando davvero troppo, contro i Lakers di Brandon Knight. 31+8+8 per il prodotto di Kentucky nel 115-118 finale, noi rispondiamo con 30 di melo, doppia doppia rispettivamente da 23+10 e 12+16 per Jerome Thompson e Greg Monroe.

Molto più agile per quanto il punteggio finale possa mentire la vittoria post-all star game a Philadelfia. 124-118 ma Hardaway (35) , Melo e un sorprendente Beverley (24 a testa) . Non basta la discreta prova di Carter-Williams da 23 e 9 assist (ma 8 turnover...)

Ben più difficile il primo passo della tournée ad ovest: ci sono i Pelicans dei nuovi Ty Lawson e Monta Ellis oltre alla star Davis, ma in una gara ad altissimo punteggio Melo la fa da padrone scrivendo 35 e vaporizzando i 31+12 di Davis e i 31+8 di Lawson. Solidissimi i nostri lunghi (pazzesco 16+12+5ass+6stl+3blk di Thompson), Beverley scrive il season high di assist con 13 e passiamo 135-121.

Per chiudere il mese di febbraio facile trasferta a Dallas che ha sostituito Ellis con Beli e si vede...Rondo va in confusione con 15 assist ma 11 perse, Parsons scrive 29 ma quasi tutti nel primo tempo. Chiudiamo 119-107 con ampio garbage time (Anthony 32 - Monroe 24 - Thompson 22) ed è la quarta vittoria consecutiva. Ci issiamo al terzo posto a est con 14 W e 8 L , dietro solo a Pacers e Bulls. E con il prossimo rientro di Dragic sognare non è più peccato...

Poco dopo, succose novità. I Knicks hanno affrontato l'ultima partita della stagione contro una squadra della Western Conference: trasferta contro degli Spurs che, con Lo stesso nucleo ormai da ere geologiche, sono ancora lì a battagliare per il titolo.
Forse un calo di concentrazione, forse timore reverenziale ma San Antonio ci mette sotto con un grande Ginobili (20) e sprofondiamo fino alla doppia cifra di svantaggio. Sembra la fine, ma Melo è in una delle sue serate di grazia e non ci sta; nell'ultima frazione ci prende per mano e ben coadiuvato da Hardaway guida la rimonta fino al 124-120 finale. 38+8+8 per il ragazzo di Baltimore, 29 per il prodotto di Michigan e arriva l'ufficialità della vittoria dell'Atlantic Division, di cui siamo l'unica squadra col record positivo.
Galvanizzati come non mai obliteriamo i cuginastri al Barclays 138-102: per loro il solo Williams (18) prova a far qualcosa, ma altri 28 di Melo, 22+17 di Monroe e 16 in 16 minuti di un (finalmente!) Rientrante Dragic fanno la differenza.
Ancora Hardaway è il fattore chiave nella vittoria casalinga contro i Bucks: 130-108 il tabellino ma partita davvero combattuta, dove noi guidati dai 29 di Tim piazziamo l'allungo decisivo solo a 5 minuti dalla sirena finale.

Dopo una serie positiva cosi siamo risaliti parecchio e vincendo ad Atlanta, squadra che punta ad agganciare uno degli ultimi spot playoff, arriveremmo per la prima volta della stagione alla vetta della Eastern Conference. E così è: in una gara spumeggiantissima dove gli Hawks provano a metterci i bastoni tra le ruote un Hardaway immarcabile (39) è il fattore-W e nel finale la resa dei padroni di casa è inevitabile. Finisce 138-127, siamo primi a est con un record di 18-8 e affronteremo in sequenza Magic, Cavs e Detroit prima dell'inizio dei playoff. Ragazzi, io comincio a crederci...

4-4 e senza Dragic...e ora?

Back to back a ovest per i miei Knicks che si vedono costretti ad affrontare prima i Phoenix Suns e poi i Sacramento Kings. Entrambe le squadre hanno iniziato bene la stagione e sono virtualmente in zona playoff, ma quando vediamo il quintetto con Phoenix quasi non ci crediamo: Dragic è in mano nostra, Bledsoe è andato a Chicago a provare a vincere l'anello e la squadra è affidata alle "sapienti" mani di Isaiah Thomas che comunque sarà l'unico positivo. Partita in cui dominiamo dall'inizio alla fine tant'è che i titolari si possono riposare e il top scorer è uno Shane Larkin che ne mette 30 in modalità hero-ball dalla panchina, per lui era una vasca, per Phoenix un incubo...





Ben più difficile l'impegno contro i Kings. A sorpresa già nel primo quarto Jerome Thompson posterizza DeMarcus Cousins, ma ciò non piacerà a boogieman che decide di scatenarsi e di riempire il nostro rookie di falli. E in questa chiave andrà visto l'apporto di un Amar'è Stoudemire che sembra tornato ai tempi d'oro, sia in attacco che in difesa, perfetto partner per un Carmelo Anthony che nonostante il lieve infortunio prende le redini e conduce la squadra nel momento piu' difficile, ovvero quando i Kings di rabbia scaricano 45 punti nel terzo periodo e ritrovano il vantaggio. Niente da fare, Melo vuole la W e W è, con 44 punti e una clinic di tiro pazzesco. Ovviamente ogni rosa ha le sue spine, e la nostra ha quella dell'ennesimo infortunio, stavolta a Stat...un mese e mezzo di stop e una rotazione che si accorcia, ormai, a nove uomini piu' i due rookie veramente indecenti. Finirà questa pandemia?
 



A seguire, 4 partite per capire cosa realmente siamo. Celtics, Grizzlies, Timberwolves e Raptors. L'unica squadra pari all'anno scorso è quella canadese, per il resto i Celtics sono ancora in ricostruzione, i Grizzlies sono crollati dopo aver perso
Gasol e sostituito con Hibbert mentre i Timberwolves grazie a un draft da executive of the year hanno il miglior record della lega. Progettiamo di uscire da questa settimana con quattro partite con almeno due W, di cui una da conquistare obbligatoriamente contro Boston e un'altra presumibilmente contro Memphis. Se, manco a dirlo...al TD Garden veniamo fatti a fette. Boston inizia con un parziale di 14-2 che ci taglia le gambe, proviamo piu' e piu' volte a rientrare ma ogni volta i verdi ci piazzano un controbreak e ci rimane solo la resa. Finisce tanto a poco ed è probabilmente la prova piu'brutta della stagione.





Memphis sembra sulla carta piu' abbordabile, ma come vedremo mai dire mai. Partiamo subito bene, ma gli ospiti prendono fiducia con Conley e Lee sugli scudi e ricuciono all'intervallo. Nel secondo tempo manteniamo sempre un vantaggio di 4-5 punti dando l'impressione di poter scappare via appena inserita la quinta marcia ma ciò non avverrà mai, e sull'ultimo possesso dei Grizzlies un Randolph fin lì anonimo ci castiga col fadeaway in post. Memphis 103, New York 102, fischi del Madison...siamo entrati nell'incubo?




In una situazione così delicata se c'era una partita che poteva farci male era una trasferta complicata. Proprio come quella a Minnesota, squadra cresciuta e ai vertici della Western Conference. Ce lo dimostrano subito partendo a razzo, noi dobbiamo abituarci nuovamente a un assetto che vede Hardaway titolare per la prima volta in stagione in vece di un sofferente Early, ma lentamente riusciamo a ingranare e comprendere il loro gioco fino a stabilizzarsi sulla parità. Un grande Hardaway mette la tripla del +1 a 58 secondi dalla fine, sul successivo possesso Rubio si fa soffiare la palla
dalle mani da Beverley che la schiaccia nel cesto. E' la fine, vittoria di prestigio e assolutamente inaspettata per quanto fatto vedere nei due match precedenti. La dimostrazione che possiamo battere e farci battere da chiunque...




Siamo quindi davvero in fiducia e i Raptors sono una formalità: Toronto in realtà è una buonissima squadra, ma non entrano MAI e poi MAI in partita tanto che tocchiamo anche un vantaggio di +35 e lasciamo in panca il quintetto base per tutto l'ultimo quarto. Dopo 14 partite, quindi metà regular Season, abbiamo un record di 8-6 che ci issa al quarto posto a est a 2 partite dai Pacers capolista. E ancora ci manca Dragic....




...ma nonostante ciò questi Knicks continuano a stupire.  Il calendario ci consente di rimanere per due gare al Madison, arrivano Hornets e...Warriors. Golden State è forse la squadra piu' forte della lega, è intruppata nel gruppone di ovest ma è, per me, la favorita principe per il titolo. Contro Charlotte, devo dire, è una scampagnata: dominiamo su tutti i fronti e già all'intervallo la partita è in ghiaccio, si riposano tutti e i tifosi si devono sorbire un poco divertente garbage time.




Contro i Warriors la situazione è differente. La partita è di quelle in cui devi preventivare una sconfitta, e l'impatto di Golden State al match è MOSTRUOSO: in attacco sono delle macchine, in difesa ci mettono in difficoltà, prendono la leadership dall'inizio e si portano ad ondeggiare sui 10-15 punti di vantaggio per la maggior parte della partita. Un canestro sulla sirena di Beverley fissa il terzo quarto sull'87-77 Warriors, ma sarà proprio quel fortunoso tiro a darci la speranza. E a farci decollare. Curry e Thompson si spengono un po', noi ci accendiamo con due triple di Larkin e una di Melo, gli mettiamo il fiato sul collo, Beverley ruba palla a Curry e va a schiacciare per impattare a 102, Golden State sbaglia e in transizione Anthony dall'arco ci regala il primo vantaggio della gara. Non lo lasceremo piu'. Un'altra tripla di Hardaway a 58 secondi dalla fine la mette in ghiaccio, battiamo i piu' forti e beh...ora siamo liberi anche di sognare. Considerato che manca Dragic, siamo al comando dell'Atlantic Division con 2 partite di vantaggio sui Raptors. A Est siamo dietro solo a Indiana e Chicago, ovvero i nostri prossimi avversari. Per giunta in back to back. Il rischio di uno 0-2 che ci tirerebbe nuovamente dentro al gruppone è molto, molto alto. Ma chissà che non riusciamo a fargli uno scherzetto...
 

Le prime partite

Era arrivato il momento. Mi siedevo in panchina per la prima volta nella stagione, il Madison era pieno e l'entusiasmo del pubblico e quello nostro ritrovato. I nuovi Knicks debuttano contro gli Utah Jazz, squadra pericolosa perchè i loro giovinotti terribili sono pronti a esplodere. Nel pre-gara sono timoroso, non abbiamo mai giocato insieme e come girerà la squadra è un'incognita. Prima della gara firmiamo Raduljica, giocatore giovane ma di esperienza che coprirà eventuali buchi visto che abbiamo due riserve injury-prone come Stat e Garnett. La partita è bella, Utah si prende subito una decina di punti di vantaggio sospinta da un grande Favors e da un Hayward in salute, noi controbattiamo sotto i colpi di Melo, un Dragic subito efficentissimo e Hardaway che dalla panca aggiunge quell'energia che sarà alla fine l'ago della bilancia a nostro favore. Proprio nel finale infatti una delle sue giocate ci porta a due possessi di vantaggio firmando il nuovo inizio dei Knicks, una vittoria che arriva con prove convincenti di Monroe (doppia doppia), Beverley (che tira male ma fa girare bene la palla), Anthony e Tim. Esordio in sordina per Jerome Thompson, subito in quintetto, che appare spaurito all'esordio ma fa vedere sprazzi di cose davvero buone.




La seconda partita della stagione è subito un bel banco di prova: andiamo allo Staples contro i fortissimi Clippers. La franchigia losangelina ha invertito Crawford e Redick con il primo in quintetto e firmato il role player Robert Covington a coprire il buco nello spot di AP. Ci affidiamo subito a Dragic e Melo per realizzare, i Clippers dominano sotto canestro ma noi giochiamo molto bene in transizione e riusciamo a portarci subito avanti. Los Angeles resta lì ma scricchiola, perde terreno fino al -12 dopo due minuti dall'inizio dell'ultimo quarto. Lì però il fattaccio: raddoppio su Melo che scarica per Beverley, wide-open three sul ferro ma la cosa peggiore succede dopo: Patrick ricade male e le mani nei capelli della panchina dicono tutto, non ce la fa. Entra Larkin nella mischia ma l'episodio da fiducia ai Clippers che con un devastante break si prendono la partita.




Purtroppo per noi Beverley riporta un trauma cranico che lo lascia fuori per la sfida casalinga contro i devastanti Thunder (6-0). Oklahoma ha lasciato andare Waiters ma ha rifirmato Bazemore e può contare su un migliorato Adams che sarà il fattore chiave della partita. Jerome Thompson non riesce a contenerlo e Steven firma punti pesantissimi che uniti a quelli di Durant (non brillantissimo) e uno Westbrook facilitato dal diretto match-up col disastroso Larkin. Nemmeno Dragic è in forma e cediamo di schianto nel quarto quarto facendo nuovamente conoscenza col record negativo...debutta Amundson firmato al minimo per sostituire un Raduljica che, appena firmato, dopo la prima partita si è infortunato per tutta la stagione. Se il buongiorno si vede dal mattino...


Ancora senza Beverley è pesante non nel punteggio, ma per quanto visto durante lo scontro, la sconfitta contro gli Wizards. Il -4 finale non inganni, Washington prende le redini dopo l'intervallo sospinta da un Nenè che per noi è un rebus difensivo e un insospettabile Porter dalla panchina. Bene il solito Hardaway, il resto così e così....





Patrick rientra seppur non al meglio nel confronto casalingo contro i Blazers, ma Portland è troppo forte per noi e il record diventa deficitario. Hanno rinunciato a Matthews promuovendo McCollum in quintetto ma hanno firmato Marc Gasol, Jeremy Lamb e Wilson Chandler. E' proprio lo spagnolo a irridere con l'esperienza il nostro rookie Thompson, noi proviamo a reggere il colpo ma il pitturato impenetrabile ci costringe ad affidarci a un tiro da fuori che non premia e torniamo in spogliatoio con le pive nel sacco.




Cominciamo a preoccuparci, ma la partita della riscossa è ancora al Madison, stavolta contro Miami. Dominiamo dall'inizio alla fine contro un front-court insufficiente come quello degli Heat, e infatti Jerome Thompson gioca la prima partita veramente buona imponendosi oltretutto come ottimo tiratore dalla lunetta. Buonissimi anche gli impatti di Hardaway e Larkin (finalmente) dalla panca, ci prendiamo una W che era praticamente obbligatoria!
 





Una W che invece non ci aspettavamo affatto è quella, schiacciante, al Toyota Center contro gli Houston Rockets. Howard non ha piu' lo smalto di un tempo e la promozione a Canaan in quintetto titolare con il nostro Calderon a fargli da spalla si è rivelata una mossa sbagliata. Dominiamo dall'inizio alla fine con il pubblico texano ammutolito, ma purtroppo non possiamo gioire. Sul +20, a partita ormai aquisita, in un fast-break Dragic interrompe bruscamente la corsa perchè vede Howard sotto canestro e rinuncia alla transizione per tentare un jump shot di tabella che entra. Purtroppo nel ricadere la caviglia cede, per lui si prospetta uno stop di 4 mesi che lo farebbe rientrare solo a ridosso dei playoff. Ed è un bruttissimo colpo alle nostre ambizioni...







La soluzione temporanea è dare tanti minuti ad Early come guardia e un impegno non difficile come i Denver Nuggets, che hanno scambiato Holiday con Lawson ma peggiorato nettamente la panchina imbottendosi di rookie incapaci di dare un contributo, è il giusto banco di prova. Cleanthony non deluderà sparando 24 punti, ma a colpire è la prova di Hardaway che
in 23 minuti di utilizzo dalla panchina mette a referto ben 40 punti sparati benissimo per la vittoria Knicks. Il record ora dice 4-4, ma il futuro è piu' ombre che luci: ci aspetta un back to back contro Suns e Kings che sono entrambe in salute, e uscire dalla zona playoff potrebbe essere un attimo....







martedì 27 gennaio 2015

La nostra prima scelta...e le altre

"With the 1st pick of the 2015 NBA Draft, the New York Knicks select...Jerome Thompson, center from Iowa State".
Nessuno fu sorpreso. Questo prospetto, capellone mulatto di 215 cm nemmeno troppo vagamente somigliante a Reinaldo Balkman, era il migliore del draft . Centro rimbalzista potente, giocatore frontale con buon range di tiro e braccia lunghe, segnalato come carente in difesa, fu la prima pedina del rebuilding Knicks. Avevamo solo questa scelta, ma quando il draft volse al termine i Rockets ci chiesero Prigioni e Calderon offrendo una seconda: glieli demmo subito, ne avevano bisogno perchè Beverley aveva annunciato la free agency, ma noi con quelle pick inaspettate seleziona mmo due brocchi da miniera che non vennero firmati. Ma già essersi liberati dei latinos era tanta roba...

Poi arrivò la free agency. Era il primo di 14 giorni di fuoco e noi più di chiunque altro avevamo bisogno di firmare giocatori top. Il Madison aveva sempre il suo fascino ma la tradizione perdente avrebbe influito sulla scelta di giocatori che vogliono la garanzia di vincere. Fu così che il primo "no!" Io e Phil lo incassammo da Jimmy Butler. Il max salary non convinse l'ex ragazzo di strada che decise di virare verso altri lidi. Ma fu proprio il primo giorno che arrivò il primo free agent: Patrick Beverley firmò un quadriennale da 24 milioni per unirsi ai bockers. E subito verso me e Phil piovvero le critiche: "meglio che facciano i coach"; "non si può giocare con quello lì in regia". Solo qualche insider ipotizzò che Beverley fosse stato firmato per essere usato da difensore e spot-up shooter in quanto sarebbe arrivata una guardia capace di far girare la squadra. E noi lo sapevamo già che sarebbe arrivata. Dopo due giorni raggiungemmo l'accordo con il mio pupillo Dragic. Dolan dovette svenarsi cacciando fuori quasi il massimo salariale, ma riuscii a convincerlo che ne sarebbe valsa la pena.

Non era finita qui. Dopo qualche giorno di e passe ci rendemmo conto che sarebbe servito un 4 di livello. Questo avrebbe voluto dire intasare il cap, ma nessuno nel front-office voleva regalare ai tifosi un'altra annata di transizione. Con un quadriennale da 44 milioni firmammo un altro mio grande amore: direttamente da MoTown Greg Monroe annunciò al resto della lega che i Knicks erano costruiti per puntare al bersaglio grosso. Puntellammo il reparto lunghi con un annuale a Garnett e Stat (e i suoi Bird ci fecero entrare in luxury...), completammo il roster con due esterni undrafted buoni solo a sventolare gli asciugamani nel quarto quarto. E lo faranno, perché questo gruppo è nato per vincere e lo farà prima che Melo lasci la...mela. O almeno lo spero.

domenica 25 gennaio 2015

Una prima stagione...segnata

Ebbene sì, sono il nuovo coach dei Knicks. Phil Jackson ha deciso di puntare su di me per far funzionare il triangolo, mettendomi D-Fish al fianco come vice, ma fin da subito capii che per un allenatore vincente come me tutto ciò era troppo. Cinque sconfitte nelle prime cinque partite, sconfitte pesanti anche con squadre come Wolves e Magic, sconfitte caratterizzate da una grande sofferenza difensiva. Non c'è proprio nulla da fare, Melo e Hardaway si sbattono eccome, Stat il suo lo fa e la sorpresa Cleanthony Early si rivela l'unica nota lieta della stagione, ma il resto del cast è assolutamente inadeguato. Dopo i fischi al MSG nella disfatta con i Magic i fischi del pubblico, rivolti principalmente ai giocatori, fecero male pure a me. Andai subito nell'ufficio di Phil Jackson e gli consigliai di utilizzare questa stagione per far crescere il suo allievo Fisher, mentre io mi spostai nel front-office insieme all'ex Bulls e Lakers per capire cosa fare per rendere quella di New York una franchigia vincente. Furono tutti concordi: Derek condusse i Knicks a un 5-24 finale e mentre i Thunder battevano 4-1 i Cavs aggiudicandosi il primo anello della loro storia noi già avevamo gli occhi al draft: chi avremmo selezionato alla #1?

sabato 24 gennaio 2015

Si riparte

Annuncio la mia nuova destinazione. Ovviamente dopo il titolo vinto sono arrivate telefonate da molti team Nba, ma per i miei obiettivi una proposta mi ha colpito più delle altre. 41 anni che non si vince un titolo, un campione che ha appena giurato eterno amore alla franchigia, accanto a lui un nucleo di giovani e vecchi giocatori dal futuro dubbio. Una sfida davvero dura e sì, fa per me! Madison arrivo!

mercoledì 7 gennaio 2015