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lunedì 30 dicembre 2013

L'inerzia dalla nostra parte...o no?

Dopo l'insperato game winner di Ellis sembrava che la serie avesse nuovamente svoltato dalla nostra parte. Fiducia, motivazioni, tutto lasciava sperare che potessimo volare alle finali di conference. E gara 3 lo conferma, vinciamo, andiamo sul 2-1, ma i segnali sono preoccupanti. Dirk e Dalembert appaiono stanchi, Calderon opaco, l'età media si fa sentire in una stagione così lunga. E infatti vinciamo solo grazie a un miracolo di Ellis che, sul +1 con cronometro dei secondi in scadenza, a 30 ticchettii dalla fine, mette la tripla della sicurezza per il 112-108 finali. Ma i segnali sono preoccupanti, Portland è piu' viva, Robinson mette in grossa difficoltà Nowitzki dal punto di vista difensivo e anche Matthews spesso riesce a bucare la vana copertura di Ellis. Ciò ci porta a perdere gara 4, dopo aver tenuto per la prima metà subiamo un parziale di 20-4 che ci affossa definitivamente. Il losing effort finale vale solo un 95-105 che vuol dire serie in pareggio 2-2, serie che si sposta a Portland e inerzia che cambia completamente.

Ora dobbiamo tirare fuori le palle. Siamo al momento chiave della stagione, vincere ci proietta in cielo, perdere così sarebbe un brutto epilogo per una stagione che, da come era partita, si è evoluta decisamente al di sopra delle aspettative. Non è facile, ma non era facile nemmeno all'inizio dei playoff 2011, no?

sabato 28 dicembre 2013

Win or Lose the game

Se chiedete a un allenatore di basket quali sono i 60 secondi peggiori della loro vita, loro vi parleranno sicuramente del timeout finale di una partita decisiva in cui la tua squadra è sotto di un punto e ha solo un tentativo per vincere. Ecco, il timeout di gara 2 contro Portland è stato uno dei momenti peggiori della mia carriera da coach. Dopo aver perso nei minuti finali una gara 1 combattutissima, ecco materializzarsi l'incubo dello 0-2. Lillard ha appena segnato la tripla del 115-114 dopo che abbiamo fallito l'opportunità di chiudere la questione con Ellis, autore di 5 errori negli ultimi 5 tiri. 11 secondi alla fine, non abbiamo una seconda possibilità. Vincere o perdere la partita.

Il nostro giocatore caldo è Calderon, che ha messo a segno gli ultimi nostri canestri. Inutile dirsi che affido a lui il possesso conclusivo, disegnando un tiro dal mezzo angolo sinistro dopo blocco di Matrix ad aprire la visuale al canestro. Non sarà così.

Dalembert rimette per Calderon, lo spagnolo esegue lo schema ma Marion non riesce a portare il blocco, Josè si trova a 6 secondi dalla fine palla in mano sull'arco, non c'è piu' tempo nemmeno per sbagliare e fare fallo, torna sui suoi passi verso l'angolo destro, prova ad entrare ma non c'è niente da fare, è in quel momento che dalla panchina vedo che sia Lillard che Matthews si stanno concentrando su di lui lasciando solo colui che non segna dal terzo quarto, proprio davanti alla panchina dei Blazers...urlo " A MONTA ", Josè scarica subito al proiettile del Mississippi, un tiro da 3, non certo la sua specialità, di fronte alla panchina dei Blazers che gli fiata contro, dopo un pessimo ultimo quarto....Phil Jackson si metterebbe le mani nei capelli. Monta, win or lose the game.


giovedì 26 dicembre 2013

La vendetta è un piatto da servire freddo.

Giustizia è fatta. Con sette anni di ritardo, ma è fatta. E forse per questo è ancora piu' gustosa. L'eroica prestazione di Lamb e Durant è l'ultimo ruggito della tigre ferita, poi i Thunder SCHIANTANO letteralmente e chiudiamo 4-1 la serie. Coach Gensi passeggia per Dallas col ghigno di chi aveva ragione, anche quando piovevano le critiche a inizio stagione.

Pivotal moment della serie? Il primo quarto di gara 3. Durant commette subito due falli, rientra a fine periodo vedendo i suoi in grossa crisi, commette il terzo. Comincerà un'agonia per Oklahoma, che comincia a sbandare pericolosamente e perderà la partita 111-87 nonostante i 17 punti e 9 rimbalzi in soli 20 minuti di parquet per il #35.

Grossi problemi con OKC, con Fisher che non riesce a dare la svolta, troppo vecchio e passabile in difesa, con Lamb c'è energia in piu ma la difesa va a farsi benedire, Thabeet non ne parliamo...Sam Dalembert gli salta in testa tutte le volte! Con questi presupposti gara 4 sembra già nostra, ma KD vende cara le pelle fino alla fine. I Thunder passano anche in vantaggio a inizio quarto periodo, ma poi si scatena la FURIA...Monta Ellis, 37 punti, 7 rimbalzi, 12 assist in barba a chi gli dava di egoista e vittoria 119-112.

Col punteggio della serie sul 3-1, Oklahoma si gioca tutto alla Chesapeake Arena...clima surreale, anche se la serie è compromessa KD ci tiene a far bene davanti al suo pubblico, ma Fisher comincia subito a far disastri e voliamo in doppia cifra già a metà partita...qui il losing effort e l'orgoglio del campione viene fuori e Kevin sale in cattedra portando OKC addirittura in vantaggio,  ma sarà l'ultima gloria per lui...a riportarci su è Monta, che comincia uno scoring run devastante culminato con la tripla del +6 a 30 secondi dalla fine. Resa per la squadra di casa, un sogno che si avvera per noi, anche se come ho sempre detto, l'esito della serie era meno scontato di quanto tutti immaginavano.


Il tabellone ci accoppia a Portland, che polverizza in gara 7 gli Warriors all'Oracle Arena con 29 di Batum, 28 di Aldridge, 24 di Lillard e 18 di Matthews...QUESTI FANNO VERAMENTE PAURA!! Nella parte bassa del tabellone nessun problema per Rockets e Spurs che vanno ad affrontarsi in un derby del Texas che sarà sicuramente spettacolare...

A est Washington abbatte Brooklyn e va a giocarsi tutto contro Miami, mentre i Bulls campioni di regular season prenderanno parte a un'altra spettacolare sfida contro i Pacers dopo aver sweepato Detroit nell'unico 4-0 del primo turno.

A me e ai ragazzi sta prendendo la voglia di non fermarci piu', ma siamo consapevoli che prima o poi potrà/dovrà succedere...Portland è tosta, molto tosta, l'abbiamo sofferta molto in regular season ed è stata l'artefice della nostra piu' brutta sconfitta casalinga. Il cielo è il limite, ma avere un paracadute con se fa sempre bene!

GO MAVS!











Game 3

Oklahoma City Thunder @ Dallas Mavericks 87-111

Punti: Ellis 26 (DAL), Lamb 18 (OKC)
Rimbalzi: Dalembert 19 (DAL), Ibaka 10 (OKC)
Assist: Calderon 7 (DAL), Fisher 7 (OKC)





Game 5

Oklahoma City Thunder @ Dallas Mavericks 112-119

Punti: Ellis 37 (DAL), Lamb 30 (OKC)
Rimbalzi: Dalembert 9 (DAL), Lamb 12 (OKC)
Assist: Ellis 12 (DAL), Fisher 6 (OKC)




Game 6

Dallas Mavericks @ Oklahoma City Thunder 123-119

Punti: Ellis 46 (DAL), Lamb 30 (OKC)
Rimbalzi: Dalembert 17 (DAL), Ibaka 13 (OKC)
Assist: Calderon 8 (DAL), Fisher 12 (OKC)



Tabellone

Dallas Mavericks (8) - Portland TrailBlazers (5)
Houston Rockets (3) - San Antonio Spurs (2)
Chicago Bulls (1) - Indiana Pacers (5)
Miami Heat (2) - Washington Wizards (6)

mercoledì 25 dicembre 2013

Now or Never


Durante la stagione, mentre navigavamo nelle zone basse, avevamo parlato molto di quella serie. Di quei playoff 2007 in cui la franchigia del Texas era stata fatta fuori senza appello dagli ultimi della classe. E il destino è stato beffardo, chiudiamo all'ottavo posto come quei Warriors e affrontiamo i Thunder, primi della lega, come i Mavs di quell'anno.
Bene, ricordatevi come andarono le prime due partite della serie nel lontano 2007.
Gli Warriors di Don Nelson shockarono subito l'A-A Center con una fragorosa vittoria in gara 1, prima che i piu' forti si riprendessero il maltolto nel replay.

Noi, alle coincidenze, non ci vogliamo credere troppo. Ma quando succedono, succedono.
E, a sette anni di distanza, un'altro botto in gara 1 dei playoff:. Espugniamo Oklahoma City in gara 1, 119-112. Incredibile. La squadra di Brooks scende sul parquet rilassata, Durant sparacchia mentre Thabeet non riesce a dare il contributo difensivo desiderato. L'ormai quarantenne Fisher al posto dell'infortunato Westbrook è quantomeno imbarazzante.
In una partita del genere l'esperienza si fa sentire, e per prenderci la vittoria c'è stato bisogno di un grande Vince Carter dalla panchina, 22 punti in 16 minuti, anche se il top scorer è stato il buon Monta con 26 punti e 9 rimbalzi. Silenzio alla Chesapeake Arena, dove rivedono l'incubo della serie con Memphis senza Russell Westbrook (coincidenza impressionante anche quella).

Ma poi feroce arriva la reazione dei più forti, com'è giusto che sia. Game two, tutta la città si stringe intorno al proprio campione. E non c'è partita. La prestazione è di quelle ASSURDE, 36 punti, 23 rimbalzi e 9 assist per KD, roba che nei playoff NBA si è vista pochissime volte. A queste cifre vanno aggiunti i 43 punti di Jeremy Lamb, una macchina da guerra in attacco. Uno scatto d'orgoglio nel cuore ferito del campione che, a vedere dalla prestazione del Lamb, ha dato la carica a tutte la squadra.

Ora siamo al bivio: continuare a confidare nelle coincidenze del 2007 oppure prendere atto che la nostra vittoria in gara 1 ha svegliato il leone che dorme, e ora non ce ne sarà per nessuno?
Lo scopriremo solo dopo che la serie si sposterà in Texas, dove una città intera ci sta credendo.






Game 1


Dallas Mavericks @ Oklahoma City Thunder 119-112

Punti: Ellis 26 (DAL), Lamb 17 (OKC)
Rimbalzi: Dalembert 17 (DAL), Ibaka 12 (OKC)
Assist: Dalembert 8 (DAL), Sefolosha 7 (OKC)



Game 2


Dallas Mavericks @ Oklahoma City Thunder 111-134

Punti: Ellis 31 (DAL), Lamb 43 (OKC)
Rimbalzi: Marion 8 (DAL), Durant 23 (OKC)
Assist: Marion 8 (DAL), Fisher 12 (OKC)

martedì 24 dicembre 2013

Due considerazioni

***LEGGERE DOPO AVER LETTO IL POST SOTTOSTANTE***



1-Oklahoma è senza Westbrook e Perkins infortunati: Il quintetto è quel che ne rimane di Fisher, Sefolosha, Durant, Ibaka e un palo...ah no scusate Hasheem Thabeet

2-Nei confronti in RS coi Thunder stiamo 2-1.


In quanti siamo a crederci?

I can't believe

15 aprile 2014. Staples Center. LA PARTITA.

Mavericks in trasferta a Los Angeles, ottavi, con mezza partita di vantaggio sui Lakers noni, dopo le vittorie a Phila e in casa con Dallas e San Antonio inframezzate da tre brutte sconfitte a Cleveland, Oklahoma City e Portland. In quest'ultima partita, terminata 121-110, sono piovute le critiche su Ellis, accusato di essere un semplice volume shooter dopo che i suoi 41 punti non sono bastati a battere Portland e avere la certezza dei playoffs.

Torniamo a noi, perchè Monta ha sentito queste parole. Forte e chiaro. E sfodererà LA PRESTAZIONE, come non si vedeva dai tempi d'oro di KOBE, davanti proprio a KOBE.

Intervallo, 59-49 Mavs, Monta ne ha già all'attivo 27 con ottime percentuali dal campo. E' in giornata, il pick e roll con Dalembert ingabbia spesso Kobe e pure il tiro da 3 sembra finalmente entrare. Terzo quarto, i Lakers accorciano con Bryant e dei sorprendenti Kelly e Terrence Williams, ma Ellis è l'unico faro in attacco, con 41 punti all'attivo.

E si arriva al gran finale, a Los Angeles ai playoff ci hanno fatto l'abitudine, KOBE è uno che non molla mai, ma davanti a lui c'è una forza della natura. L'ultimo quarto è un assalto all'arma bianca, la partita finisce 130-123 per noi con parziale da 42-43, roba da mettersi le mani nei capelli. Ma la cosa piu' sorprendente è che dei nostri 42 punti, 39 sono prodotti da quel ragazzo pieno di tatuaggi ma dal viso pulito, dal bambino, esile ma tremendamente devastante quando è in giornata. 30-52 dal campo, 4-9 da 3, 16-19 ai liberi. Signori, Monta Ellis, 80 points, 3 rebounds, 1 assist, 2 steals, 4 turnover. Playoff conquistati. C'è altro da dire?

Sì, che sulle ali dell'entusiasmo battiamo anche i Thunder in casa, prima di perdere l'ultima e inutile partita a Memphis. Finiamo 31-27, il nostro seed è' l'ottavo, vuol dire l'incubo, vuol dire OKLAHOMA CITY.

La chesapeake arena sarà un inferno, ma dovranno stringersi tutti attorno al solo Durant. Westbrook è infortunato e non rientrerà, noi non andiamo lì come vittime sacrificali, anzi. Sono proprio le cose difficili a dare soddisfazioni. Siete tutti pronti?



Durant è MVP con una pazzesca media di 34 punti a partita, il rookie dell'anno è Carter Williams mentre Jack si prende la palma di miglior giocatore dalla panchina. Difensore un'incredibile Howard mentre rivelazione il buon Brandon Knight finalmente a suo agio nei poveri Bucks.


Forse siamo ancora scioccati dalla prestazione del Monta, ma a Dallas si respira un clima di grandissima fiducia. In fondo è già accaduto che la favorita assoluta cadesse contro gli ultimi della classe. Dirk lo sa bene. E sanguina vendetta.



Quadro dei Playoffs


Oklahoma City Thunder (1) - Dallas Mavericks (8)
Golden State Warriors (4) - Portland TrailBlazers (5)
Houston Rockets (3) - New Orleans Pelicans (6)
San Antonio Spurs (2) - Denver Nuggets (7)

Chicago Bulls (1) - Detroit Pistons (8)
New York Knicks (4) - Indiana Pacers (5)
Brooklyn Nets (3) - Washington Wizards (6)
Miami Heat (2) - Cleveland Cavaliers (7)


...#webelieve

lunedì 23 dicembre 2013

Marzo

Domenica 8 marzo 2014, ore 1 AM. Tutta la squadra in spogliatoio. Parla il coach. Anzi, fa parlare le immagini, le immagini di quel maledetto 3 maggio 2007, il giorno dell'apoteosi per una città intera, Oakland, quello dell'infamia per un'altra, Dallas. Stephen Jackson ne segna 33, con career high per triple segnate, in faccia ai poveri Dallas dominatori della regular season che potevano contare sul fresco MVP Dirk Nowitzki.

E' il giorno della caduta, dello WE BELIEVE scritto su tutte le magliette a Oakland, la favola del crederci sempre.

3 anni dopo, sempre 3 maggio. I Mavs, nonostante 36 punti di Kobe, vincono gara 1 delle East Semis allo Staples Center. E' il primo passo verso una stagione che li vedrà trionfatori, da assoluti underdog, mattatori degli strafavoriti Miami Heat di DWade-LBJ-Bosh. Strafavoriti come lo erano loro nel 2007.

Sono i due punti rispettivamente piu' basso e alto della storia recente della pallacanestro nella capitale Texana. E in piccolo, con le dovute proporzioni, si ripetono nel nostro mese di marzo. Tre sconfitte consecutive, a Houston ,in casa con una velleitaria Toronto e ancora all'A-ACenter con i Lakers, fanno tornare il nostro record in negativo e ridimensionano di molto le nostre aspettative. Ma serviranno. Perchè scatterà qualcosa.

Comincia un viaggio fantastico, si parte da Los Angeles, dove espugnamo la roccaforte dei velieri col solito pauroso Ellis, continua al Bradley Center di Milkwaukee, dove i Bucks entrano in campo solo fisicamente e ne prendono 30, ha il suo culmine nel doppio confronto con i Wolves: annichiliti a Dallas, battuti di 1 in Minnesota con rubata finale di Monta Ellis che si invola 1 vs no one e va a schiacciare con tutta la rabbia che ha in corpo. E ancora i Bobcats in casa, gli Warriors all'Oracle Arena (privi di Curry, va detto) e i Kings di Rudy Gay, in piena bagarre playoff come noi, nella loro caldissima arena.
Non risparmiamo nemmeno gli ottimi Cavs, non senza paure, ma sempre grazie a un grande Ellis. Otto vittorie consecutive, record di 26-21 e già a bramare i playoff...nulla di piu' sbagliato.

Manco a dirlo, più sei in alto e piu' forte è il tonfo quando cadi. E cadiamo male a Detroit, perdendo con una sola lunghezza e con Dirk che sbaglia con rammarico il tiro che poteva farci continuare alla striscia. Fa male, non lo metabolizziamo e chiudiamo male il mese perdendo senza appello anche contro dei Celtics ormai votati al tanking.

Finisce marzo, 26-23 il nostro record, situazione mooooolto borderline.

Siamo ottavi, ma i Lakers ci seguono a solo mezza partita, i Nuggets a una partita e mezzo così come i Kings. Minnesota (25-27) pare tagliata fuori, occhio ai Clippers che sono 23-27 ma anche loro vincono da otto partite di fila. E' piena bagarre, e qualcuno col record positivo rimarrà fuori.

Nella prima settimana di marzo andiamo a Phila, poi a Cleveland, poi ospitiamo i Magic e gli Spurs. Almeno tre vanno vinte.. Perchè le ultime 5 sono roba forte: andiamo a Oklahoma, poi a Portland in back to back e ancora in trasferta con i Lakers, per concludere in casa coi Thunder e ancora in back to back a Memphis. E' dura, durissima, perderne una in modo imprevisto vorrebbe dire dover fare i miracoli dopo. Ma nasciamo dalle ceneri di una squadra che i miracoli li ha già fatti, vero LBJ?

sabato 21 dicembre 2013

Monta Ellis at the buzzer

With seven, six...now he go, double team on Monta, two seconds,  he fires.......



#GAMES23-36: Monta da record, i playoff sono lontani, nessuno scambio alla deadline. All star game

Partiamo dalla fine. Dopo numerosi rumors, nonostante si parlasse fortemente di Brandan Wright a Philadelfia, non se ne è fatto di nulla. Il roster rimane così com'è fino a fine stagione.

Dopo 36 partite il record è 18 vittorie - 18 sconfitte. 50% perfetto, in miglioramento rispetto al mese precedente. Ma l'ultimo spot per i playoff è occupato dai Kings (23-19), e raggiungerli sembra veramente difficile.

Il ventitreesimo match è all'AA-Center contro gli Wizards, facile vittoria 99-81 con il solito Ellis da 24 punti sugli scudi. Di ben altra caratura la partita casalinga con i Clippers, squadra che versa però in forte crisi. Paul parte in sordina ma Crawford, Griffin e un sorprendente Jamison ci affossano già nel primo quarto terminato 34-21 per gli ospiti. Ma nel secondo periodo prendiamo le redini dell'incontro capitanati da un Ellis in gran forma e con un parziale di 45-30 voliamo in vantaggio all'intervallo. La gara prende poi i binari dell'equilibrio ma nel finale, grazie ad alcuni canestri del solito Monta (chiuderà con 42 punti , 9 rimbalzi e 5 assist), allunghiamo e chiudiamo sul 125-117.

Il giorno seguente back to back a Charlotte, sfida insidiosa perchè i Cats veleggiano in piena zona playoff. E infatti perdiamo, col punteggio di 99-81 e un imbarazzante terzo quarto con soli 11 punti, affossati dalla doppia doppia di Big Al e da un Kemba Walker in forma super (24 punti).

Torniamo a Dallas per la partita più bella, finora, della stagione. Arrivano i Nuggets che trainati da un Nate Robinson in grande condizione e da un Faried che ci domina sul pitturato si portano subito in doppia cifra di vantaggio. Piano piano gli rosicchiamo qualcosa con tantissimi canestri di Monta Ellis (24 all'intervallo) e riusciamo a impattare la gara a metà terzo quarto. Denver riesce comunque ad essere +3 palla in mano ma Robinson fa sfondamento consegnandoci il possesso e uscendo per falli. Preghiera di Ellis con 30 secondi sul cronometro e gara in pareggio, Denver cerca un canestro rapido ma Miller sbaglia. Timeout, palla a Monta che ha già all'attivo 47 punti, a 1 punto dal suo career-high di 48 contro i Thunder. Isolamento, entra, raddoppiano su di lui, jumper totalmente sbilanciato mentre suona la sirena...bucket- 111-109, career high per Monta (49 punti, 6 rimbalzi, 5 assist, 3 rubate).

Sembriamo lanciati, e a sbugiardarci subito arriva la sconfitta in casa con i tanking-Sixers, che per l'occasione tirano fuori la gara della vita mandando 8 giocatori in doppia cifra (top scorer ET12 con 21 punti e 7-12 dal campo) e espugnano Dallas 110-102. Notevole la prestazione di Carter-Williams, 13+14+6. E le disgrazie non vengono mai da sole: Lesione del crociato per Ellis, dalle 2 alle 4 settimane di stop.

Con Monta KO, inevitabile perdere anche in casa contro degli Heat che hanno cominciato a ritmo lento ma stanno finalmente carburando. Prova commovente di Dirk, ma contro LeBron in tripla doppia (21+11+14) c'è poco da fare. 102-91 Miami, a noi comunque l'onore. Senza Monta, appare proibitiva anche la sfida contro dei Pelicans che volano al secondo posto a Ovest. Ma Calderon e Nowitzki sembrano in serata di grazie, Ellington porta punti rapidi dalla panchina e chiudiamo il primo quarto sul 33-22 per noi. La reazione dei Pelicans non si fa attendere e NOLA, trascinata dal duo Gordon-Holiday, gioca un grandissimo secondo quarto andando a riposo in vantaggio 59-54. Sembra il momento buono per New Orleans, che trova anche in Jason Smith (18+17) un apporto importante, ma si sveglia Carter e cominciamo un three-point contest che si conclude a fine terzo quarto, quando siamo sopra 94-83. Di lì in poi solo controllo e vinciamo 120-114 con 26+12 di Josè, 23 di Vinsanity e 22 punti col 70% dal campo del mai domo Nowitzki.

Subito dopo trasferta alla Bankers Fieldhouse, ci sono dei Pacers in ottima forma, e arriva una sconfitta senza molto da dire: 114-99 per Indiana, MVP un Granger che nel gioco non si pesticcia affatto i piedi con George (anche lui a 3 rimbalzi dalla tripla doppia) e mette a referto 29 punti e 11 rimbalzi. Si sale ancora piu' a Nord e andiamo fuori dal confine, in Canada, dove troviamo dei Raptors senza piu' ne capo ne coda dopo la trade di Rudy. Ne consegue una facile vittoria 119-83, con Carter ancora sugli scudi (32 punti e 7-13 da oltre l'arco).

Torniamo poi in Texas ove arriva la leader della Eastern Conference, dei Bulls che sembrano lanciatissimi con un record di 24-8. Ma la partita, nonostante l'assenza di Monta, è piu' equilibrata che mai, anche se i Bulls ci dominano a rimbalzo. Chicago ha trovato inoltre in Shannon Brown un ottima bocca di fuoco (chiuderà con 25 punti). Dopo un totale equilibrio perdurato per tutti i 48 minuti, i Bulls segnano a 15 secondi dalla fine il canestro del +2 con Rose, ma Carter dalla lunetta pareggia a tempo scaduto. Nell'overtime voliamo a +5 col solito Carter e un Calderon a un passo dalla tripla doppia (18 punti, 11 rimbalzi, 8 assist), ma sono ancora Rose e Deng a richiudere e costringerci al 2OT. Secondo supplementare in cui Rose trova, a 13 secondi dalla fine, la zampata del +2 con un'entrata che splitta la nostra difesa in modo irreparabile. Senza timeout è ancora Vinsanity a prendersi la responsabilità ma prende a malapena il ferro. Peccato.


Una sconfitta all'overtime in questo modo è difficile da digerire, ma fortunatamente abbiamo alcuni giorni di riposo e al rientro battiamo senza problemi i Suns a domicilio: 100-74 con Brandan Wright insolito MVP (24 punti, 10 rimbalzi): il lungo in questo modo allontana tutte le ipotesi di trade che lo vedevano coinvolto. Altra trasferta alla Energy Solutions Arena, andiamo dai Jazz che sono tutt'altro che derelitti: Hayward, Burks e soprattutto Trey Burke scavano subito una voragine portandosi sul +15 a fine primo quarto. Ma è tornato Monta Ellis, che dopo un quarto d'ora di adattamento comincia a sparare da tutte le posizioni e riesce a regalarci il vantaggio a fine terzo quarto. Ma i Jazz non si fanno spaventare e con una tripla di Hayward si riportano a +3 con 25 secondi da giocare. Nonostante Ellis abbia già 40 punti, la tripla della parità va a Carter che non delude. Overtime. Overtime dove Monta Ellis DOMINA LETTERALMENTE, siglando tutti e 12 i nostri punti compreso il canestro della vittoria per 123-122. Nuovo career high per Monta che segna 52 punti in soli 27 minuti conditi da 6 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata e addirittura 4 stoppate a dimostrazione dell'enorme intensità difensiva fornita.

Tre giorni dopo si ripete il confronto Suns-Mavs, stavolta a Dallas. Il risultato però non cambia: facile vittoria 103-71 con Ellis ancora top scorer (26) e Nowitzki addirittura tignoso a rimbalzo e in fase realizzativa (16-10).

Il mese si chiude con l'incontro, sempre casalingo, con i Pelicans. New Orleans vuole vendicarsi ma Nowitzki è in una grandissima giornata ed è lui a creare il parziale decisivo che ci porta ad essere sopra 18 a fine terzo quarto. Poi ci incartiamo un po' e i Pelicans rientrano fino al -7 di inizio ultimo minuto, il -4 a 30 secondi dalla fine e il -1 sulla sirena (tre triple tutte di un incredibile TYREKE EVANS!)ma non c'è piu' tempo. 101-100 Mavs.

Classifica che vede i Thunder (26-9) ormai quasi al sicuro per la Western Conference, la lotta playoff vede all'ottavo posto i Kings (23-20), al nono i Lakers (22-20) e al decimo noi (18-18). Sarà dura, ma ci crediamo. E anche se non dovessimo accedere alla post-season, poco male. Il draft promette scintille.  


ALL STAR GAME A vincere il Rising Stars Challenge le "stars" (120-99 sugli Elites, capitanati da 39+11 di Lillard). L'EST si aggiudica la gara delle stelle con un Rose da 21 punti. In arrivo il video del buzzer beater di Monta vs Denver

giovedì 19 dicembre 2013

Games 12-22 Recap. #Conigiovaniandiamomeglio??

Andiamo per gradi. Dopo l'infortunio di Devin Harris, si fanno male anche Dalembert e Brandan Wright. Infortuni brevi, ma che ci costringono a cambiare le rotazioni dando piu' spazio a Ledo, Mekel, Crowder e Bernard James...e i ragazzi rispondono alla grande, alimentando dubbi su come agire sul mercato nella prossima stagione. La dodicesima partita della nostra stagione ci vede andare a Chicago, contro dei Bulls lanciatissimi verso la conquista della Eastern Conference. Perdiamo 126-97 nonostante 33 punti di Monta, qui Rose c'è e si vede: 24 punti, 5 rimbalzi, 7 assist e 3 rubate. Dopo aver tenuto nel primo tempo, cediamo malamente nel terzo quarto e non riusciamo piu' a rientrare. Back to back in casa con Golden State e purtroppo i nostri vecchietti soffrono le due partite consecutive: altri 37 di Monta ma il trio Curry (33), Thompson (21+7+7) e Igoudala crea il vuoto nel secondo quarto e stanziamo a -20 per tutti i 24 minuti del secondo tempo. 119-100 e record in caduta libera. Ci rifacciamo, strano a dirsi, quando Ellis torna a sparacchiare: 5-14 al tiro per lui nella vittoria casalinga contro gli Atlanta Hawks. Un buon primo quarto ci consente di scappare a +10, Atlanta rientra prima dell'intervallo trainata dall'ottimo Millsap (24 punti) ma grazie a uno Shawn Marion finalmente importante anche in fase offensiva torniamo intorno alla doppia cifra di vantaggio nel terzo quarto e, nonostante qualche brivido finale, vinciamo 108-104 con 24 punti e 7 rimbalzi per "Matrix". Tre giorni dopo, al Madison Squadre Garden, l'incredibile. I Knicks giocano male, malissimo, e scappiamo fino ai +15 con cui chiudiamo il terzo quarto per merito di un Monta che torna a superare il trentello e un Crowder perfetto dalla panchina (14 punti con 5-5 al tiro e 4-4 da 3). Poi si svegliano JR e Shumpert. Ed e' un tifone. L'ultimo quarto finisce con un assurdo 47-25 per i Knicks, con 38 di JR e 28+10+8 di Shumpert che quasi mettono in secondo piano la prestazione da 20+15 di Melo. Finisce 118-107 per i Knicks e un rammarico enorme per noi. Delusione fortissima, che si fa sentire, tant'è che perdiamo anche ad Atlanta con gli Hawks che fanno la voce grossa fin dal primo quarto concluso sul +16 per i locali. Finisce 116-95 con la coppia Teague-SweetLou a combinare per 53 punti. Si torna a ovest e dopo tre quarti di assoluto equilibrio a Denver (82-82) cediamo nel parziale finale perdendo 115-102, con Nowitzki che si fa costantemente saltare in testa da Faried (16+19!!) autore del break decisivo nel quarto quarto. Inutile Monta vicino alla tripla doppia (24+7 boards + 10 assist). La resurrezione arriva con i derelitti Celtics: nonostante un Rondo che si sbatte e quasi ci abbatte (23 punti, 7 carambole e 10 assistenze) all'American Airlines Center finisce 111-100 con il solito Ellis sugli scudi (31 con 11/18 dal campo) e contributo fondamentale di Shawn Marion che aggiunge 27 punti sottolineando la sua importanza nei nostri equilibri. Rinfrancati sconfiggiamo a Dallas anche i poveri Bucks, che segnano solo 9 punti nel primo quarto contro i nostri 23 e giocano una partita davvero brutta. Finisce con un incredibile 90-54 con WunderDirk in doppia doppia coi rimbalzi (mentre scrivo si parla di neve a Dubai), cosa che sottolinea la pochezza degli avversari... Ma siamo in striscia, e a sorpresa con una grande prova battiamo anche i Pacers, sempre in casa, 113-94. Chiave di volta, oltre al solito Ellis (24) e a un secondo quarto pazzesco in cui buchiamo la retina ospite a ripetizione siglando 43 punti, l'infortunio di Dalembert e Wright che ci costringe a partire col discusso DeJuan Blair come centro. Il giovane sfodera una prestazione da 15 punti, 11 rimbalzi con 6-9 dal campo e 3-4 ai liberi, scalando decisamente nelle mie gerarchie. E DeJuan si ripete nella trasferta all'At&T Arena dove ci sono degli Spurs ai vertici nella nostra conference. Ma non ci facciamo spaventare, e ancora una volta con un grandissimo secondo quarto piazziamo un break che ci porta alla doppia cifra di vantaggio mai piu' mollata. Finisce 120-104 con 34 di Ellis, 18+10 di Blair e 16+17 di un Marion che oggi sembrava veramente volare. Per la gioia di Alp89 Ellington ottiene 8 minuti e li sfrutta bene con 10 punti (5-6 dal campo) Con quattro vittorie consecutive vogliamo battere anche i Nets che ci vengono a far visita in Texas, ma...dopo un primo tempo equilibrato, Lopez e Joe Johnson cominciano a dominare e volano a +12 a fine terzo quarto. Nei primi minuti dell'ultimo periodo, concluso 44-16 per gli ospiti, si sfiora il vergognoso. Punteggio finale 123-83 con 28 punti di JJ e 31 punti e 18 rimbalzi di Lopez. Tanta roba. E ha tirato 14/15 dal campo...E' tornato Brandan Wright se non si fosse capito perchè abbiamo perso così! Tra altri e bassi, vittorie incredibili e sconfitte clamorose, il nostro record è 9-13 e veleggiamo a due partite dall'ultimo spot playoff occupato dai Nuggets (14-14). Comandano i Thunder (19-6) seguiti a ruota da Golden State (17-8). A est come detto al timone i Bulls (20-8) mentre deludono un po' gli Heat (15-10) Adattarsi alla nuova difficoltà è difficile, ma coach Gensi ha fiducia nei ragazzi e non sente la pressione (scherza, si sta cagando addosso..) Ogni tanto All'AA-Center c'è anche un coro per me: FINE GENSI! FINE GENSI! Con lo slang americano non mi trovo ancora molto bene, ma dovrebbe essere qualcosa come "Bravo Gensi stai facendo bene no?"....o forse dicono fire, dalla panchina non si capisce bene...che vuol dire fire associato a una persona?... ...O cazzo...

mercoledì 18 dicembre 2013

Dirk firma l'estensione, Harris si fa male

Stavamo parlando poco fa di mnercato, del futuro di Nowitzki e Marion...ma in una notte sola tutto cambia. Dirk firma l'estensione di un anno del contratto, 8 milioni di dollari andranno al tedesco nella stagione 2k14-2k15. Una bella limata, considerati i 22 milioni che guadagnerà quest'anno. L'altra notizia è che Devin Harris si fa male, frattura del polso, 4/5 mesi di stop. Ciò ferma tutte le idee di mercato, perchè a causa dell'infortunio D-Harris non sarà scambiabile entro la deadline, Ellington e Mekel guadagneranno minuti dietro Calderon mentre Carter potrà giocare di più dietro a Ellis. Sperando che tutto ciò riesca a sistemare i malumori.

martedì 17 dicembre 2013

Shawn in partenza??

Con le ultime news sui giocatori scontenti a Dallas si scatenano le idee di mercato....Cuban e coach Gensi stanno sondando varie alternative, scartato B-Easy in rotta con gli Heat per i soliti motivi di testa, si valuta l'idea Draymond Green, giocatore all-around in scadenza a fine anno che potrebbe essere scambiato con Wayne Ellington e Gal Mekel. I 76ers vogliono rifondare, si parla di Turner, Young e Hawes in partenza. ET12 potrebbe interessarci, ma il suo contratto scadrà tra un anno. Nelle ultime ore però è girata una voce che parla di Danny Granger. L'esterno, al rientro dall'infortunio, è in uscita dai Pacers dove ha perso il posto da titolare in favore di George e Stephenson. La trade potrebbe includere Shawn Marion, giocatore che potrebbe dare una grande mano in difesa per l'obiettivo-anello dei Pacers e che Indiana potrebbe decidere di non rifirmare liberando così spazio salariale per una firma in estate. Potrebbero essere inclusi nell'operazione anche Mahinmi e Wayne Ellington che andrebbe a giocare alle spalle di "born ready" e altri giocatori da parte di Dallas, oltre a nostre scelte. Ma se si farà lo sapremo solo nel 2014. La trade, se effettuata, libererebbe minuti nello spot di guardia per Carter e toglierebbe dalle scatole il problema Ellington.


Ricordo che nel post sotto vi è il recap delle prime 11 partite

GAMES 1-11 / MERCATO

RECAP L'esordio stagionale ci vede giocare in casa contro i Kings di Rudy Gay. Pubblico caldissimo come sempre, anche se è stato interrotto di recente lo streak di tutto esaurito nell'American Airlines Arena, che chiede subito una vittoria. Non li accontentiamo. Perchè i Kings ci abbattono 118-109, complice un terzo quarto da 118-109. Non giochiamo male, tutt'altro, anche se Ellis tira 9/28 dal campo, è che dobbiamo fare i conti con un Rudy Gay da 44 PUNTI E 11 RIMBALZI in 33 minuti. Marcato da Marion eh, non l'ultimo arrivato in campo difensivo.
Secondo incontro e nuova sconfitta, sempre in casa, contro i Grizzlies. Stavolta il passivo è ancora piu' pesante, 111-97, e non basta un Nowitzki da 31 punti. Ci castigano Randolph (25) e soprattutto un Tony Allen da 16 punti col 70% dal campo e un Mike Miller che ne aggiunge 15, in 10 minuti, col 100% al tiro. 4-4 da 3. E noi che ci possiamo fare?? Volti scuri a fine partita, incrocio Cuban all'uscita degli spogliatoi che si gira dall'altra parte e si intrattiene con il cingalese addetto alle pulizie dei corridoi. Fantastico...
FOrtunatamente ci rifacciamo subito battendo a casa loro i Magic in rimonta, non senza difficoltà, 114-106. Pauroso Carter che nei 18 minuti a lui riservati (ne parleremo dopo) tira con 7/7 dal campo per 21 punti sul velluto. Finalmente carichi facciamo paura anche agli Heat, nonostante un primo quarto in cui ci troviamo subito sotto di 13. Punteggio finale 100-93 per Miami col solito Wade in cattedra (10-18 e 24 punti). Ah, Ellis 12 sparacchiando, non una novità...
Sembriamo in un buon momento, e invece tocchiamo il fondo a Brooklyn: sette loro giocatori vanno oltre i 15 punti con Garnett che sembra un ragazzino e ce ne affonda 33, noi facciamo il possibile ma in difesa siamo piu' volitivi dei vigili urbani a Firenze per le macchine di Renzi e perdiamo 140-118 nonostante un Ellis che finalmente supera il 50% dal campo e Nowitzki che segna 33 punti.
Sotto shock cediamo anche a Washington regalando gli 11 punti decisivi agli Wizards nell'ultimo quarto, dopo aver a lungo dominato la gara. Continuiamo a risvegliare i morti perchè il nostro mattatore è Al Harrington, 33 punti e 14 rimbalzi con 13-17 al tiro. Di lui si ricordava l'ultima doppia cifra nei 10 punti segnati nell'incontro benefico con una rappresentativa dello Sri Lanka.
Cuban furioso, ma con grande onore la mia foto è su tutti i giornali a Dallas. Nell'inserto per i bambini, con scritto "stacca la foto dal giornale e fai giocare a freccette i tuoi figli". La cosa non mi turba per niente e riporto i ragazzi alla vittoria contro una franchigia messa peggio di noi: 104-91 contro i Knicks, con un ultimo quarto di 33-16 per noi (sì, c'è mancato poco perdessimo anche questa...) con QUARANTATRE PUNTI QUARANTATRE di Monta Ellis. Se il ragazzo giocasse sempre così potremmo arrivare in alto, lo so, lo confermo e già lo sapevo quando firmai il contratto. Ma se gioca una volta al mese così....e infatti ci facciamo umiliare nell'ultima partita di ottobre, 105-88 dei Blazers a casa nostra col Mississippi Bullet che sparacchia il suo onesto 33% dal campo migliorando un po' nel finale di partita. Che era già ampio garbage time.
Ma finalmente, con una grande prova di squadra schiacciamo (si fa per dire) i Rockets. Sì, perchè a fine terzo quarto il punteggio diceva 89-69 Dallas. E infatti rischiamo di perderla, con un Howard da 33+11 e soprattutto, per la rubrica "capre che fanno partite della vita contro di noi" soli 35 punti di AARON BROOKS. Non chiedetemi quanto sia il suo career high, ma credo che lo potrei superare anche io in tutta scioltezza. Finisce comunque 112-109 per noi e terza vittoria stagionale nel sacco.
Ovviamente sottovalutiamo l'impegno casalingo coi Jazz e ci troviamo sotto 13 già nel primo quarto, Burke e Burks la mettono un po' da tutte le parti e se John Lucas quarantunesimo d'arabia segna da centrocampo a metà partita non ci possiamo che scoraggiare. Ma noi mica ci scoraggiamo, recuperiamo e impattiamo a 95 a 1'30'' dalla fine. Poi due canestri di Utah inframezzate da due triple WIDE-OPEN di WUNDERDIRK: SDENG entrambe e perdiamo 99-95. Se li davo a Monta quei tiri?? Magari non sarebbero arrivati nemmeno al ferro...
Ultima partita di questo recap l'ennesimo incontro in casa coi Pistons, trainati da un Jennings da 34 punti, 7 rimbalzi e 6 assist. Ma nonostante ciò siamo noi a fare il break decisivo nel terzo quarto, chiuso 34-20 con Sam Dalembert sugli scudi. Finisce 115-107 con best scorer Monta (25), Marion aggiunge 17+8 carambole+7 assist e il buon SAM, contro lunghi del calibro di Smith, Monroe e Drummond ne mette 15 con DICIANNOVE rimbalzi. Mica male!
Dopo 11 partite, record di 4-7 ma siamo nettamente in crescita [adattarsi ad HOF non è facile] Calendario di novembre difficile: @Chicago, vs Golden State, vs Atlanta, @NYKnicks, @Atlanta, @Denver, vs.Boston. Capitolo mercato Il papiro che avevo scritto sulle scelte nel roster va bellamente a farsi friggere dopo un mese. Tutti incacchiati neri. A partire da Devin Harris, che è insoddisfatto del suo ruolo da riserva, per passare a Carter che è addirittura frustrato (hai 36 anni, dopo due minuti scoppi, what are you doing?). Wayne Ellington, che a Carter allaccia le scarpe, è addirittura demoralizzato e alla luce del suo biennale sarà il primo a partire a questo punto. Stessa situazione per Brandan Wright, DeJuan Blair e Mekel che vogliono tutti piu' minuti. E io dove glieli trovo sti minuti? Sarà chiaro che parecchie teste cadranno. Il mercato offre poco però: tra gli scontenti delle altre franchigie troviamo Beasley (per l'amour del cielo), Draymond Green (in valutazione) e qualche altro nome. A questo punto, prima di sfasciare lo spogliatoio, agiremo sul mercato. Che ci fossero troppi galli nel pollaio lo sapevo, che si becchettassero dopo poche partite non me l'immaginavo...

Le prime impressioni

Dopo qualche allenamento e amichevole, coach Gensi riesce a farsi un'idea più chiara di chi è adatto a partecipare a questo progetto e chi invece potrebbe essere utilizzato come pedina di scambio... Partiamo dal reparto Playmaker, abbiamo Calderòn, Harris e il giovanissimo Shane Larkin. Niente da dire su Devin e il giovane Shane che sembra poter crescere molto, mentre Josè, nonostante abbia chiuso l'ultima stagione con la miglior percentuale da 3 e un'ottima media assist, sta facendo vedere tutti i suoi limiti in fase difensiva e in penetrazione. Larkin scadrà a fine stagione, potremmo anche pensare di rinnovarlo e cedere il contrattone dello spagnolo...certo, perdiamo molto dal punto di vista di creazione del gioco, ma possiamo guadagnarci in prospettiva. Passando alle guardie, titolare indiscusso un Monta Ellis che ha dimostrato già di non essere per nulla cambiato...capace di segnare 15 punti nel primo quarto, sbagliare tutti i seguenti tiri e mettere quello della vittoria a fine partita. Un folle totale, da cui non si sa mai cosa aspettarsi...ma il mio obiettivo è proprio quello di renderlo un giocatore affidabile in ogni momento della partita, lavorando dal punto di vista mentale. Sarà free agent e il suo rinnovo è uno dei punti cruciali della stagione. Suo luogotenente Wayne Ellington, giocatore con un ottimo piazzato da 3 e poco altro. Ma è proprio la sua peculiarità a renderlo utile e visto che scadrà a fine stagione, lo terremo. Chiude Medel, israeliano che sta avendo pochissimo spazio per ora e deve convincermi molto per averlo. Passando agli swingmans, c'è affollamento. Prima di tutto e tutti VINSANITY, giocatore capace di farmi innamorare ancora nonostante la sua veneranda età. Poi due giovani, Ledo e Crowder, molto simili, che finora mi han destato le stesse identiche (negative) impressioni: jumper non affidabile, benino in difesa, non proprio mobilissimi...potrebbero essere ceduti. Unica ala piccola pura Shawn Marion, giocatore all-around, difensore fantastico e se in serata proficuo anche con il suo orribile tiro. Scade a fine anno, fino a quel momento rimarrà. E si arriva ai lunghi. Se come 4 perimetrale la figura di Nowitzki non è in discussione, dietro di lui il vuoto con un Brandan Wright sì bravino, ma che non sembra pronto a prendersi minuti in più e che per ora costringerà Nowitzki a fare gli straordinari. Per quanto riguarda i Pivot, Dalembert sta convincendo in difesa e a rimbalzo e saltuariamente sta toccando la doppia cifra in fatto di punti (vedrete nel primo recap). Dietro di lui, però, il vuoto: DeJuan Blair è visibilmente sovrappeso e sta deludendo tantissimo, Bernard James non ne parliamo.......... Alla prossima!

lunedì 16 dicembre 2013

The adventure begins

Boston, ore 23:00. Sono tranquillo sul divano a vedere le partite di pre-season NBA, dopo la scadenza del mio contratto con Phoenix non sono riuscito a ottenere un altro ingaggio...giro su Nets-Celtics, bello vedere l'intreccio tra nuovo e vecchio con Pierce e Garnett in divisa nera contro il loro passato. Squilla il telefono. Rispondo, scocciato. Chi è che disturba nell'unico momento della giornata in cui mi posso rilassare? G: Salve ?: Buonasera a lei, ha un momento da dedicarmi? G: Dipende da cosa vuole, mi dica ?: Sono l'owner di una franchigia NBA...prima di qualificarmi, volevo chiederle se è interessato a un ritorno in panchina. G: Sì, sono interessato. Ma voglio andare dove non ci sono pressioni, in un team dove posso provare esperimenti tecnici e valorizzare qualche elemento. Ma con chi sto parlando? ?: Glielo dirò quando avrò capito se è la persona che fa al caso mio. Le interesserebbe dirigere un team con una guardia tanto matta quanto talentuosa, una stella ormai ai suoi ultimi anni in carriera, in cui può puntare in alto ma di sicuro non avrà pressioni per vincere un titolo che quest'anno non sembra (mi dispiace dirlo) raggiungibile? G: (guarda i roster delle franchigie...) Sì, certo, è un progetto che mi potrebbe piacere...mi dica, al momento vivo a Boston, dovrei spostarmi a Sud per caso? Forse ho capito con chi sto parlando... ?: Sì, in Texas precisamente. Qui è un altro stile di vita, ma la vediamo come la persona adatta per noi... G: Buonasera signor Cuban! ?: Finalmente ha capito...c'è un volo pronto per lei, partirà tra 2 ore e atterrerà a Dallas alle 7 del mattino. Domani c'è il primo allenamento, ci troviamo alle 8 in sede per il contratto. Carlisle sta già facendo le valigie. G: Va bene, a domani! Penso tra me e me...forse sono stato affrettato, Cuban è uno che pretende tanto e io non volevo pressioni...ma Monta Ellis e un Dirk Nowitzki che non ho mai allenato erano troppo appetitosi. E allora mettiamoci nuovamente in gioco, dopo aver clamorosamente perso tre finali NBA consecutive con Clippers, Hornets e Suns e aver vinto solo un titolo con i Celtics...sono uno dei tanti allenatori bufala dell'NBA o uno che vuole imporsi nell'olimpo del basket?

Qualche dettaglio tecnico...

Per la prima volta da quando gioco a NBA 2K si vola a livello Hall of Fame! 82 partite, quelle giocate e quelle simulate sarà un classico lancio di monetina a deciderle...roster di Kova, sliders di nice cool (quelle beta tarate per HOF che tra poco saranno rilasciate per tutti)...il team verrà svelato stasera! Go!!

domenica 15 dicembre 2013

Presentazioni!

Salve a tutti, sono Gensi, utente di HWUpgrade e ormai da 3 anni storyteller su Nba2ktales. Ho deciso di aprire questa piattaforma personale, come molti narratori hanno fatto prima di me, per ampliare (se vi riuscirò) l'utenza intorno a me. Sono uno che nel gioco punta sempre al massimo, come nella vita...e lo vedrete quando vi indicherò la metà della mia prossima associazione. Che dire, spero di piacervi...e alla prossima!