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domenica 30 marzo 2014

Dove possiamo arrivare?




Test superati. Erano due partite che ci servivano a capire se siamo ancora in rebuilding o possiamo aspirare a qualcosina di piu'. E crediamo fortemente nella seconda. Teniamo testa agli Heat in Florida per tre quarti abbondanti, prima di cedere nel finale e perdere 100-90. Ma signori, che squadra! Grandissima difesa sulle stelle, grande varietà di opzioni in attacco, la sensazione di essere alla pari che l'anno scorso non c'era...sì, ma perchè sono così contento? Alla fine abbiamo perso...Sono contento perchè VENDETTA e' COMPIUTA! Dopo il match a Miami arrivano a Memphis i Thunder, sfida SENTITISSIMA, una quantità di pubblico assolutamente inaspettata per una partita di regular season....finisce 99-90 per noi ma il punteggio non ci rende assolutamente merito, DOMINIAMO per tutta la partita con Conley (36 punti) che annichilisce il confusionario Westbrook (6-17 dal campo). Segnale forte, è il segnale che se ci dovessimo rivedere anche quest'anno ai playoff...beh...ad alzare le braccia a fine serie non è detto che siano loro! Nel mezzo l'unica vittoria della stagione che fa male, quella che arriva (come sempre) contro i MIEI Celtics...rinforzatisi con Jabari Parker e Born Ready, ma privi di Rondo infortunatosi per tutta la stagione nella partita inaugurale...un pezzo di cuore è sempre rimasto lì, non nego che mi dispiace per loro, ma adesso ho la testa solo qui a Memphis...quest'anno facciamo sul serio! Non parliamo di titolo però...ancora non abbiamo la continuità e la mentalità giusta per farcela!

venerdì 28 marzo 2014

Nella mischia


Se il buongiorno si vede dal mattino, tifosi Grizz dormite! Ecco il titolo dei principali quotidiani di Memphis dopo l'opening game al FedExForum contro i Clippers. Perdiamo 117-100, cadendo sull'arma che avevo sempre usato: il run & gun. Ingolosito dal tasso tecnico di quest'anno ci ho provato, ma è evidente che la nostra specialità è fare un altro tipo di gioco. Griffin e Jordan combinano per 19-22 dal campo, per Gasol si potrebbe parlare di stupro (1 punto e 4 rimbalzi), perdiamo all'esordio. Porta male, malissimo! E infatti tre giorni dopo sono in molti nell'arena a mettersi le mani nei capelli quando Dallas ci recupera 15 punti di svantaggio e pareggia la partita a 14 secondi dalla fine...ma la provvidenza ha il nome di Jordan Crawford che dopo 48 minuti di anonimato si conquista i liberi che valgono la vittoria. Ah, segnatevi un nome: Dante Exum. 10 minuti off the bench, 19 punti, 9-12 shooting. Amazing. Gasati dalla prima vittoria stagionale ci conquistiamo anche il road match di Atlanta, con un punteggio di 102-100 che non ci rende merito visto che abbiamo dominato tutta la partita eccetto il garbage time finale. Hawks inesistenti, eccetto un ragazzino che ha già sponsorizzazioni milionarie e dimostra di meritarsele tutte: Andrew Wiggins, 36 punti con 14-22 dal campo e 5-7 da 3. Questi pischelli ci faranno divertire per parecchi anni...
Noi dobbiamo pensare semplicemente ad azzerare tutto. Dobbiamo ricominciare a proporre un gioco pragmatico come quello dell'anno scorso, senza pensare a come la squadra sia migliorata dal punto di vista delle individualità. Il tranello piu' grande in cui potremo cadere è quello di potercela giocare alla pari con tutti solamente affidandosi alle doti tecniche dei ragazzi, quando per farlo è necessario invece proporre un sistema di gioco. E noi ci vogliamo provare.

martedì 25 marzo 2014

Un nuovo inizio

E' arrivata la notte tanto attesa. Piani di tanking allucinanti, GM in pieno fervore, tutto per il draft 2015. Ma sarà un'immensa bufala o veramente qui ci sono i fenomeni? Non lo possiamo ancora dire. Ma gli scout report hanno screditato di molto uno dei giocatori considerati al top. uno di quelli che si diceva potessero veramente spostare. Buon attaccante del ferro ma non ha tiro, non difende benissimo e soprattutto ha una gestione del pallone e un IQ cestistico da rivedere pesantemente. E soprattutto, non ha mai giocato al college. Dante Exum è una scommessa in tutto e per tutto, ma è una scommessa che con la scelta numero 18 possiamo permetterci. La combo-guard australiana arriva a Memphis col ruolo di sesto uomo, ed è solo il primo movimento della notte delle (si spera) stelle. Perchè dalle comode sedie del palco, ci spostiamo in un freddo ufficio per l'altro movimento che ci riguarda. E riguarda noi , i Lakers e Cleveland. I contratti di Tayshaun Prince e Courtney Lee finiscono ai Cavs per la loro prima scelta, che noi giriamo a LakersLand in cambio di un Nick Young che si gioca la chanche di essere titolare in una squadra in cui non c'è sicuramente la pressione di dover vincere subito.

Ma eccoci alle noti dolenti. Con i contratti in scadenza avevamo la possibilità di fare davvero bene in Free Agency. Ma le maledette opzioni trasformano una FA ricca in una corsa ad offrire piu' soldi possibili a giocatori di medio calibro. E noi non ci stiamo, assolutamente. Piuttosto che strapagare un giocatore che non ci consente di fare il salto di qualità, preferiamo abbassare i nostri obiettivi. Arriva a Memphis il solo Jordan Crawford, scaricato dagli Warriors e sostituto ideale di Courtney Lee come sesto uomo.

...scherzavo.
Il vuoto lasciato da Koufos è grande, e Gasol ha un anno in piu' sulla carta d'identità che certo non ci aiuta. Per questo firmiamo un giocatore non amato in NBA, soprattutto dalla maggioranza (ovvero i giocatori di colore). Ma a me, tecnicamente s'intende, piace tantissimo. Signore e signori, colui che è talmente bianco e repubblicano da avere in casa la carta igienica con la foto di Obama stampata sopra! L'avete capito, no? Ah, non lo sapete? Vabbè, il pirla in questione è Spencer Hawes!

Ed adesso è davvero tutto. Squadra fatta, obiettivi da chiarire. E soprattutto, nessuna pressione. Sappiamo di non essere abbastanza forti da vincere il titolo, sappiamo che comunque ben figureremo. E se qualcosa non dovesse andare per il verso giusto, ce ne manca ancora di tempo per arrivare alla deadline...

Vi presento i nuovi grizzlies!
PG: Mike Conley, Dante Exum
SG: Tony Allen, Jordan Crawford, Jamaal Franklin
SF: Nick Young, Quincy Pondexter, Mickeal Pietrus (ah me n'ero scordato di Pietrus....pulirà il parquet dopo gli allenamenti)
PF: Zach Randolph, Ed Davis, Jon Leuer (ormai mister 0 minuti)
C: Marc Gasol, Spencer Hawes

sabato 22 marzo 2014

West 1st Round - Game 6 - Oklahoma City Thunder @ Memphis Grizzlies


Memphis, FedEx forum. Gli applausi scrosciano mentre i ragazzi rientrano nel tunnel ringraziando il pubblico. E' finita, lo dico già da ora, ma non possiamo recriminare niente. Perchè abbiamo dato tutto, annusando piu' e piu' volte il profumo della vittoria. Caduti in un overtime dove siamo arrivati dopo essere andati per ben 3 volte sul +15, scatenando il pubblico, dandoci l'impressione di potercela davvero fare. Ma troppa era la fame dei Thunder. Non abbiamo resistito alla doppia cifra di Perkins, al clamoroso 12/13 dal  campo di Ibaka che ha letteralmente polverizzato un Gasol che sembra sempre piu' un oggetto misterioso dopo un inizio di stagione  strepitoso. E nonostante exploit come questi, a 2 minuti dalla fine eravamo comunque sul +8. Poi si è svegliata per l'ennesima volta la furia Thunder. Due triple di Lamb e Fisher, si torna sul -2 palla in mano, 40 secondi dalla fine, Gasol sbaglia in post a fine cronometro, transizione rapida nella nostra zona difensiva, Lamb attacca il ferro e viene STOPPATO da Allen, ma il rimbalzo finisce a Durant che con un piazzato dalla media scaccia tutte le cattive prestazioni della serie e pareggia tutto. Abbiamo un timeout, lo usiamo, palla a Conley, raddoppiato da Westbrook e Durant che lasciano clamorosamente Prince libero, Mike scarica, Tayshaun prende la mira completamente open dall'arco, sarebbe un giusto premio a una carriera ormai agli sgoccioli coronata quest'anno col primo (e sicuramente ultimo) ASG della carriera, tutti trattengono il fiato ma il ferro è beffardo. Overtime, dove non ne abbiamo piu' e la freschezza degli ospiti la fa da padrone. Nulla da recriminare come detto, perchè ho la consapevolezza del fatto che di piu' davvero non si poteva fare. Ho la consapevolezza che a Memphis non giocano dei giocatori, ma dei LEONI! E questo 4-2 ha ancora piu' significato perchè è lo stesso risultato con cui i THUNDER battono MIAMI in finale conquistando il loro primo titolo NBA...quello a cui vogliamo ambire anche noi, già dalla prossima stagione. E come dico sempre, POSSIAMO FARCELA!



giovedì 20 marzo 2014

West 1st Round - Game 5 - Memphis Grizzlies @ Oklahoma City Thunder


Sta bene. Non al meglio, ma bene. Il 35 lo dimostra subito inchiodando una schiacciata da paura nella prima azione di gara 5, che lancia letteralmente i Thunder e fa esplodere l'arena. Oklahoma ci prende gusto, Westbrook è fin da subito immarcabile, Lamb si conferma un tiratore pazzesco in catch & shoot (next Ray Allen so far?) e Conley bagna il ritorno nelle terre nemiche con un iniziale 1-7 dal campo. Oklahoma fugge subito, 35-20 il punteggio del primo quarto, durissimo da digerire. Ci fanno capire che la vogliono vincere.
Noi non ci stiamo, Mike prende ritmo con qualche piazzato dalla media, Lee esce egregiamente dalla panca, si sveglia anche Gasol e soprattutto Tony Allen segna il terzo tiro da tre della sua stagione facendo esplodere la panchina. Torniamo sotto, fino al -3, ma quel viscido di Fisher con due triple tignosissime ci fa tornare intorno alla doppia cifra di svantaggio. Nel terzo quarto Oklahoma propone la panchina e noi mettiamo i titolari cercando di recuperare il timido gap che ci separa, ma Jackson, Sefolosha e a sprazzi anche Adams fanno al meglio il loro lavoro e i vani sforzi che ci riportano al -5 si tramutano rapidamente in -20 quando il Dynamic Trio (Westbrook - Jl - Durant) si rifà vivo sul parquet. E' finita per davvero stavolta? No, perchè Conley con due triple un gioco da 3 di Courtney sono la nostra ultima fiammata. Torniamo a -5, poi a -4 prima di essere ricacciati indietro dalla velenosa (e unica) tripla di Westbrook dal palleggio. E' la fine, cediamo e Oklahoma si porta in vantaggio nuovamente nella serie nonostante un Durant ancora così così (il vero KD l'abbiamo visto solo in gara 2). Un po' di rammarico per l'overtime di quella gara 2, ma siamo consapevoli che gara 6 potrebbe essere l'ultima della stagione dinanzi ai propri tifosi. E, da veri guerriglieri, non ci arrenderemo sicuramente all'uragano intenzionato ad abbattersi su di noi. Lottiamo fino alla fine!


lunedì 17 marzo 2014

West 1st Round - Game 3/4 - Oklahoma City Thunder @ Memphis Grizzlies

Il frastuono è assordante. FedEx Forum, Memphis, ore 21:00. E' l'ora di Grizzlies-Thunder, gara 3 del primo turno dei playoffs. Tanta, tantissima gente, quella che forse ci è mancata durante la stagione, quando eravamo in difficoltà e il palazzetto era vuoto. Ma ora ci sono. E ai ragazzi non fa differenza chi c'è sempre stato e chi si fa vivo ora, perchè cantano tutti, perchè sognano tutti. Ai Thunder non fa differenza essere in casa o in trasferta, partono sempre come schiacciasassi. Sul 16-5 per loro chiamiamo il primo timeout della partita. Via Conley, che nel primo quarto è solito a sparacchiare, dentro Lee in cabina di regia a sorpresa. Mike Miller mette tre triple consecutive accompagnano da un boato ad ogni splash, torniamo sotto subito, iniziando il solito punto a punto che si protrae fino all'intervallo. 49-48 Thunder, siamo lì, possiamo e dobbiamo vincere.
Nel terzo quarto una tripla di Prince ci regala subito un nuovo vantaggio, ma poi cominciamo a scricchiolare proprio sul nostro punto di forza: la D. Gasol, in serata no, non riesce a difendere il pitturato e subiamo 4 punti pesantissimi da Perkins che danno fiducia ai Thunder. Durant, fin lì in veste di assist-man, segna due triple in fila e Oklahoma scappa fino al +10 con qui inizia l'ultimo quarto. E' finita? No. Conley entra in ritmo da 3, Allen continua il suo lavoro difensivo sul dynamic duo recuperando due palloni, piano piano il vantaggio comincia a scendere. Lo splash di Conley a 1'34'' dalla fine vale il -2, ma addirittura dalla rimessa Ibaka trova libero Durant da 3 che ci riporta a -5. Serve un timeout, lo chiamiamo, sulla rimessa solito raddoppio su Conley visto che tanto Allen non può tirare e Lee è in panca perchè è freddo come il ghiaccio, andiamo in post da Gasol, taglia Z-Bo, palla a lui per un layup facilissimo ma il ferro ci beffa in un modo davvero bastardo ricacciando 2 punti che sembravano fatti. Sbandiamo e in transizione Durant punisce ancora dal palleggio per il +8 Thunder. Finisce qui. Abbiamo lottato, sognato, ci abbiamo creduto, ma Oklahoma sbanca il FedEx Forum. Ci siamo fatti fregare. E in gara 4 daremo tutto per tenere aperta la serie. La consolazione? Mike Conley, con i suoi 10 tiri da 3 realizzati, marca un nuovo record ai playoff. Dopo aver già fatto sparire quello di Bryant in partite di regular season. Oh ragazzi, questo è un fenomeno!













Game time decision. Ecco la frase che risuona per tutto il pomeriggio a Memphis. Game time decision for Kevin durant due to physical problems. Si parla di un dolore al polso che non gli permette di tirare correttamente, lo stesso che lo sta affliggendo dalle ultime gare di regular season e prosegue nel primo turno di questi playoff.. Tutti non nascondono di sperarci. Ma le speranze risultano vane quando il 35 esce dal tunnel in divisa, c'è, gioca. In che condizioni però?
Ci accorgiamo presto che non sta bene, si prende subito una conclusione, una tripla wide-open, roba che lui mette ad occhi chiusi. Ma il fragoroso rumore del ferro ci fa capire che non riesce a ottenere il massimo dalla sua rotazione di polso, che i suoi compagni di squadra ne sono consapevoli e cercano di chiamarlo in causa solo se strettamente necessario.. E allora Allen cura Lamb, Westbrook viene difeso alla grande da Conley, i Thunder si trovano in difficoltà  sul fronte offensivo. Noi invece dilaghiamo, ogni canestro è accompagnato da una ola, transizioni difesa-attacco incredibili, tutti in grande spolvero. +10, +15, +20, +25...+29. +29 Grizzlies all'intervallo!! Oklahoma è visibilmente spaesata, con coach Brooks ad essere ancora piu' dubbioso sul da farsi rispetto ai giocatori, RW e JL provano a reggere la baracca, ma noi abbiamo Courtney Lee e Conley semplicemente ON FIRE!! ...Durant rientra nel terzo per provare a riaprire la partita, altre due conclusioni sbagliate e un chiaro gesto di rassegnazione e stizza,  mentre noi anche con la panchina in campo segniamo, segniamo, segniamo...a metà terzo quarto il punteggio dice 81-41 per noi! Una roba mai vista! KD viene richiamato in panchina e va direttamente nello spogliatoio, quota ZERO per lui oggi...in conferenza stampa dichiarerà che sarà a postissimo per gara 5, in cui i Grizzlies mangeranno la polvere...staremo a vedere, fatto sta che il garbage time è anticipatissimo e vinciamo addirittura di QUARANTACINQUE! Battiamo di QUARANTACINQUE i Thunder....ma chi se l'aspettava?? Io no sicuramente. A Grizzland (poco Grizzland per dire la verità, ma ereditiamo il nome da Vancouver e allora...) piu' di qualcuno comincia a pensare all'anno scorso, alla gara 5 dove Oklahoma fece capire definitivamente che Memphis aveva vinto la serie. Ma quel Russel Westbrook che nel 2013 non c'era sarà d'accordo? e KD riuscirà a tornare ai livelli che gli hanno consegnato l'MVP della Regular Season?
Ormai è chiaro, il destino della serie dipende da 2 fattori. Il primo siamo noi. L'altro è la mano del ragazzo di Washington.



sabato 15 marzo 2014

West 1st round - Game 1/2 - Memphis Grizzlies @ Oklahoma City Thunder


Oklahoma City. Chesapeake Arena. Lo spettacolo che si prospetta davanti a noi è qualcosa di incredibile. Una marea blu. Sta per iniziare gara 1, ma agli occhi del pubblico di casa siamo poco piu' che vittime sacrificali. Il 90% dei giocatori soffrirebbe di sudditanza psicologica vedendo una tifoseria come questa, incrociando gli occhi affamati di KD e RW, ma Randolph, Gasol, e Prince sono nel 10%. La pressione non sanno nemmeno cosa sia. E sopperiscono alle mancanze iniziali di Conley tenendoci attaccati per tutta la prima fase di partita, nonostante i gravi problemi portati da Westbrook che è sostanzialmente immarcabile mentre Durant commette subito due falli stupidi e si siede in panchina. Scivoliamo fino al -8 a metà secondo quarto ma riusciamo a reagire, Lee in uscita dalla panca mette una tripla, Conley si scalda un pochino e riusciamo ad arrivare all'intervallo sul -2. Ma la sensazione è quella che i Thunder ci possano dare il colpo di grazia quando vogliono...mai impressione fu piu' sbagliata. Perchè al rientro dagli spogliatoi Conley diventa un microonde, Allen segna 4 punti in fila con due poderose schiacciate facendo esplodere la panchina, Randolph e Gasol lavorano egregiamente sotto le plance costringendo Durant rispettivamente a terzo e quarto fallo e rimettendolo sostanzialmente a sedere. E' il break decisivo. 93-78 a fine terzo quarto, tifosi dei Thunder ammutoliti. Capiamo che non è finita, ma siamo davvero vicini a un grande risultato. Decidiamo di giocare il quarto quarto in barricata, utilizzando tutti i 24 secondi e raddoppiando sistematicamente sul #35, con il risultato che Prince da il via al block festival e KD decide di dedicarsi agli scarichi per Westbrook e Lamb. Oklahoma pare riavvicinarsi, un break di 7-0 la riporta sotto la doppia cifra di vantaggio, ma due and-one fantastici di Zach e Marc suggellano definitivamente la vittoria. L'ultima sfuriata dei padroni di casa non serve a evitare lo shock di una sconfitta clamorosa. Non siamo vittime sacrificali, questo l'hanno capito. Non è una vittoria che conta molto, l'anno scorso a parti invertite OKC vinse gara 1 per poi perderne 4 in sequenza. Ma è un segnale: noi non ci sentiamo inferiori a nessuno. E gara 2 sarà già importantissima.









Oklahoma City. Chesapeake Arena. Again. I Thunder non possono piu' sbagliare, gara 2 per loro è una "must win". E ce lo fanno capire subito. Durant entra in campo molto piu' aggressivo rispetto a gara 1, Conley come al solito parte un po' al rallentatore e sono Gasol e Prince a mantenerci a contatto. Ma i padroni di casa fanno sul serio, davvero: ci provano subito a tagliar fuori dalla gara, scivoliamo a -10, -12, -14...ci vogliono far capire che questa partita è roba loro. Ma noi non ci stiamo. Andiamo a riposo sul -8, ma da inizio terzo quarto ritroviamo il nostro fattore principale dalla panca: Courtney. Lee entra e segna due triple, ruba un pallone e ci riporta rapidamente in parità. Dall'altra parte Durant è quasi perfetto al tiro, così come Lamb, ma Oklahoma paga moltissimo la serataccia di Westbrook che si prende tantissimi tiri sbagliandone uno dopo l'altro, dimostrando quanto sia un giocatore umorale capace di piazzartene 40 la sera prima e tirare 3-20 la sera dopo. Manna dal cielo per noi, che rimaniamo a contatto e ci portiamo in vantaggio ad inizio quarto quarto con una schiacciatona in contropiede di Lee. Inizia così un tira e molla in cui i Thunder siglano il +1, tornano sotto, pareggiano, tornano sopra...nessuna delle due vuole cedere, nessuna delle due concede anche il minimo allungo all'altra. Fino a 1'30'' dalla fine, +2 Thunder: Conley sigla l'ennesima tripla che ci riporta in vantaggio. Timeout Oklahoma e fast point di Durant. Rimettiamo rapidamente, troppo: Lamb intercetta la rimessa di Randolph e senza nemmeno pensarci spara la tripla del +4 per i padroni di casa. 58 da giocare. Finita? No! Conley in fastbreak sigla il -2, poi soffia la palla a Westbrook e corre verso l'altro lato del campo: da dietro Russell lo stoppa, ma in agguato c'è Gasol che la pareggia nuovamente con 35 secondi rimanenti. Ultimo timeout Thunder. Palla a Durant, che fa scorrere il cronometro, poi scarica per Westbrook, Allen è un filo in ritardo e quando arriva su RW0 il play ha già reso la sfera a Durant, finta di tiro che fa saltare Prince, entrata, Randolph si prepara ad accoglierlo nel pitturato ma a sorpresa KD pesca Ibaka libero che con un jumper dal gomito fa esplodere la Chesapeake quando il cronometro dice 14.5 alla fine. Ultimo timeout anche per noi. Fossimo stati sul -1 avrei optato per la tripla rapida di Conley con possibilità di fallo che ci avrebbe permesso di pareggiarla di nuovo in caso di errore. E invece andiamo da colui che "non sarà mai il leader di una squadra da playoff", disse qualcuno. E invece lo è diventato, e quando riceve la palla in post basso, esita a sinistra per poi girarsi a destra faccia al canestro e schiaccia a due mani sento veramente che la serie può andare a noi. Ma gli dei del basket non sono dalla nostra: la palla, per metà dentro l'anello del canestro, esce fuori secondo una logica fisica a noi inspiegabile, e l'arbitro fischia (giustamente) 2 liberi a Perkins che abbraccia Zibo. Tutto da rifare. Tensione alle stelle, fischiano tutti. Il primo entra, il secondo pure. E' overtime, con la convinzione che se la schiacciata fosse andata il  libero di Randolph ci sarebbe valso il vantaggio e probabilmente la vittoria. Ma è proprio su quel libero che la lucina della riserva si è spenta. Abbiamo finito la benzina, abbiamo dato tutto. Oklahoma apre il supplementare con un 8-0 firmato Dynamic Duo e non reggiamo piu', sbagliando addirittura due contropiedi in solitaria con un Conley esausto. Finisce 133-121, con la serie nuovamente in parità che si sposta a casa nostra, a Memphis. Con la consapevolezza di aver sciupato, o meglio, sfiorato, la grande occasione. Perchè se fossiamo andati sul 2-0, non credete che avremmo potuto cominciare a pensarci veramente all'upset?

giovedì 13 marzo 2014

Bastoni fra le ruote


Ci rimaniamo male. Perchè the streak ends. All'overtime, a Houston, in una partita in cui invece sembravamo a un passo dalla vittoria. La prova è di quelle da incorniciare, con Allen che va addirittura in doppia doppia punti+assist , Conley che aggiunge 30 segnature e Gasol che conferma il suo 67% dal campo (migliore percentuale NBA) con 18 punti (7-9, perfetto ai liberi). Ma sul piu' bello non facciamo i conti con la furia di James Harden, candidatissimo all'MVP, che decide che i Rockets devono essere i RE dell'ovest (sono pari con i Thunder a una partita dalla fine) e ci spara in faccia una tripla doppia che manda tutto ai supplementari, ove due triple in back to back del tignosissimo Beverley ci cacciano in gola a forza il sapore della sconfitta. Sapore amaro, amarissimo, ma lo zucchero che ci aiuta a digerire prende le vesti della nostra point guard: 36 punti, 12 assist e tanti saluti agli Spurs, la corrazzata espugna Fort Alamo!
Ma quando i Kings vincono a Utah e e Los Angeles, tornano i problemi gastro-intestinali. E di brutto. Perchè sfuma il sesto posto, che ci accoppierebbe agli Wolves, e si materializza l'incubo. Primo turno, Oklahoma City. Coach Alp89 disse che non si può vivere di ricordi, ma in questo caso servono, per motivarci. Possiamo farcela. E prima di gara 1, proietto questo video: http://www.youtube.com/watch?v=LPgXF04Fomw
E a ruota, questo: http://www.youtube.com/watch?v=AjBTr3PPQ9U.
La serie dell'anno scorso non fa testo, mancava Westbrook. Quella dell'anno prima sì. Perchè noi siamo piu' squadra di allora, forse meno tecnici, ma piu' forti. Lì è mancato solo un pizzico di fortuna. Ma adesso, come allora, abbiamo LA NOSTRA GENTE dalla NOSTRA PARTE. E allora CREDIAMOCI! Sappiamo che non sarà facile: di fronte di noi c'è l'indiscusso MVP di stagione (anche se io l'avrei dato a Harden, ma il mio parere conta come il due di picche con briscola cuori), ma NOI abbiamo il Most Improved Player nonchè titolare nel primo quintetto NBA e nel primo quintetto difensivo, quel play di Ohio State non certo noto per la sua spettacolarità, quanto per la sua efficienza. E, tanto per non smentire la nostra indole, nel quintetto difensivo ci entra anche un altro che l'anno scorso fece penare KD non poco nel 4-1 firmato dai ragazzi di Hollins ai doloranti Thunder: quello che c'è quando conta, quello che da sicurezza quando la star avversaria ha la palla tra le mani. Quello che quando lo guardi marcare l'avversario, sai che non lo vedrai mai battuto: il "Pitbull" Tony Allen.
POSSIAMO FARCELA! O forse no...ma alla fine dovremmo solo vincere 4 gare, no?

(1) Houston Rockets - San Antonio Spurs (8)
(4) Los Angeles Clippers - Golden State Warriors (5)
(3) Minnesota Timberwolves - Sacramento Kings (6)
(2) Oklahoma City Thunder - Memphis Grizzlies (7)

(1) Washington Wizards - Detroit Pistons (8)
(2) Miami Heat - Charlotte Bobcats (7)
(4) Brooklyn Nets - Cleveland Cavaliers (5)
(3) Chicago Bulls - New York Knicks (6)

lunedì 10 marzo 2014

SIX and a record






Non ne avevo mai dubitato. Eravamo carichissimi. L'All Star Game non ha visto molto spazio per i nostri uomini, anche se Conley partiva in quintetto titolare, ma è stata un'iniezione di fiducia enorme per la squadra. Sei vittorie in fila sei, che ci riportano a spron battuto in zona playoff e con quella sensazione che mai avevamo avuto da inizio stagione: quella di potercela giocare con tutti. Due giorni dopo la partita delle stelle battiamo Portland, poi è il turno di Boston al Garden (nonostante my man Rajon Rondo ci dia un gran filo da torcere), in un boccone solo ci mangiamo Denver e Toronto al Forum. E poi, beh, THE NIGHT. Troppo importante per questa squadra, e l'avevamo dimostrato con lo 0-4 in sua assenza. Mike Conley è una stella ragazzi. La nostra stella. All'Energy Solutions Arena ben due record vengono battuti, e sono record che avevano fatto la storia rispettivamente di una franchigia e dell'NBA: nel 121-106 ai Jazz, sotto gli occhi del precedente detentore Mike Miller, MC11 straccia il record di franchigia di punti, fissato dall'ex - Heat a quota 45 nel lontano 2007, segnandone 52 conditi da 11 assist, 5 rimbalzi e 5 rubate. E soprattutto, Kobe Bryant perde un record: quello di triple in una sola partita. Sono ben 13 i ciuff dai 7,25 del nostro playmaker, in una prestazione che, ne siamo sicuri, verrà ricordata a lungo. Una di quelle prestazioni che ti danno una forza pazzesca, quella che scarichiamo facendo terra bruciata dei Bobcats in un FedEx Forum addobbato per celebrare il ritorno di Mike dopo la sua "Career-Night". 115-89, record che diventa di 15-12 e carica alle stelle per le ultime due partita stagionali: a Houston e a San Antonio. La voglia di arrivare ai playoff in striscia aperta è tantissima....

giovedì 6 marzo 2014

Ma la difesa??

43-32. Altri due numeri, come la puntata precedente. Questa volta rappresentano il parziale subito dai Clippers nell'ultimo quarto, che ci condanna a una sconfitta (e a 3 vittorie dal 50%) in una partita che sembrava nostra. Difficile dire cosa non sia andato, perchè i nostri titolari hanno dato tutto quello che avevano. Forse ci è mancato l'apporto della panchina, con un Lee scontento di partire dietro ad Allen e un Koufos nettamente sotto rendimento rispetto alle prime fasi della stagione. Il buio si fa sempre piu' fitto, ormai è notte fonda. Ma come un lampo arriva la notizia della convocazione all'All Star Game di Conley, addirittura nel quintetto titolare dell'ovest, e di Tayshaun Prince: grande soddisfazione per uno degli ex Pistons bad boys, un ASG alla carriera per uno che nel campo è sempre stato un lavoratore, mai sopra le righe, mai svogliato. Pronto a dare il massimo nei trionfi e nelle sconfitte. La speranza, non troppo nascosta, è che la partecipazione al grande carrozzone di due nostri giocatori risvegli anche la voglia degli altri nel dare il massimo per provare a raggiungere un obiettivo che impossibile non è, ma di sicuro richiede una grande unione e fiducia nei compagni. E' un po' come dire: stiamo pestando cacche in continuazione, però oh, non puzzano mica! Ma ora dobbiamo aggrapparci a qualsiasi cosa, pur di trovare le motivazioni necessarie per un'incredibile rimonta. E dobbiamo trovarle, perchè tecnicamente abbiamo i mezzi per farcela.

lunedì 3 marzo 2014

Vinci o sei fuori

4-17. Non è un record di squadra (anche se non ci siamo così lontani eh!) ma la percentuale al tiro di Conley al suo rientro in campo contro i Pacers. Vuol dire esonero, vero coach? No. Perchè la prestazione della squadra è EROICA. Contro la seconda forza, anche se un po' in ombra in questo inizio di stagione, della Eastern Conference, sopperiamo alla grande all'opachezza della nostra punta di diamante devastando George & company fin dalle battute iniziali. Finisce 123-107, ma dominiamo letteralmente, con Prince che spara 5-7 dall'arco (E quando mai gli è successo in anni e anni di carriera?) e annulla quello che per molti, ad ora, è il #24 piu' forte della lega, anche se l'assurdo layup del Mamba che solo due settimane prima ci ha condannato mi costringe ad avere ancora qualche dubbio. Ma continuiamo ad essere fortemente umorali, perchè dopo una vittoria del genere ti aspetti che l'incontro casalingo con i Bucks e la trasferta a Cleveland siano poco piu' che formalità. E invece Milkwaukee ci fredda in casa, in un match dall'andamento assurdo: +13 Bucks a fine primo quarto, +7 per noi a fine  terzo con annessa sensazione di chiappette salve e nuovo +7 Bucks a fine partita con quella sensazione di avere un ghiacciolo nella schiena che non augureresti nemmeno al peggior nemico. Dato che quando ne perdiamo una di solito iniziamo una striscia, in un finale in volata cediamo anche ai colpi di Kyrie Irving e dei suoi Cavs. L'ultimo match di gennaio, a New Orleans, in lotta per l'ottavo posto come noi, sa già di ultima chiamata. Sfida da veri uomini, perchè un'altra sconfitta vorrebbe dire un record di 8-12 e possibilità di playoff al lumicino. Zibo e Marc non ci stanno, Conley e quel vecchio volpone di Prince nemmeno. Figuriamoci la nostra anima, quello che non mette un tiro ma in campo incute piu' timore di un pitbull, la dimostrazione che per calcare parquet importanti la mano di velluto conta, ma il cuore conta ancora di piu'. Chiaro che sto parlando di Tony Allen, il pitbull (lui sì, non Schiattarella del Grande Fratello!). E' lui  con 18 punti carichi di schiacciate a firmare il 113-97 che ci rilancia, almeno parzialmente. Perhè il record attuale, 9-11, chiede una reazione rapida. E la chiave la abbiamo: subire poco. Perchè, eccetto con i Sixers, quando abbiamo concesso meno di 100 punti abbiamo SEMPRE vinto. Dunque sono convinto che la chiave la abbiamo. Manca la toppa però, e con questo buio non sarà facile trovarla....