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sabato 28 febbraio 2015

New York Knicks Playoffs 2015/2016

Primo Turno (vs Detroit Pistons)

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=42136590&postcount=11384
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Semifinali Eastern Conference (vs Indiana Pacers)


http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=42189438&postcount=11400

Finali Eastern Conference (vs Chicago Bulls)

http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=42198392&postcount=11405

Fine della regular season

La regular season è finita con una grande partita. Dopo aver regolato sul campo dei Magic la franchigia della florida (94-89 con Anthony top scorer a quota 18) ecco che arriva l'incontro piu' atteso. I Cavs sono stati in sordina per tutta la stagione, al centro della zona playoffs, ma non ci vuole tanto per capire che i principali rivali per le finali NBA sono loro. La partita è bellissima, i ritmi sono davvero alti, i Cavs corrono tantissimo in transizione mentre a noi entra (quasi tutto), a far paura in particolare è un Kyrie Irving assolutamente immarcabile. Prendiamo il largo poco prima dell'intervallo a cui arriviamo con un assurdo punteggio di 74-66. Sembra fatta, ma facciamo i conti senza l'oste: proprio Kyrie va letteralmente ON FIRE nel terzo quarto, è immarcabile e guida Cleveland a un'incredibile parziale di 55 punti in un quarto. Sì, avete letto bene . Ci troviamo sotto 113-99 a inizio ultimo quarto, sembriamo vittime impotenti degli eventi, ma ancora non molliamo con Dragic Hardaway e Anthony che buttano il cuore oltre l'ostacolo per l'ennesima volta. Cleveland continua a pungere come uno sciame di vespe ma noi corriamo incuranti verso la salvezza chiamata pareggio. E proprio quando sembravamo esserci arrivati, subiamo una velenosissima tripla da LeBron che riporta i Cavs sul +6 a un minuto dalla fine. Segniamo rapidamente, di là Irving viene stoppato e finiamo in lunetta con Hardaway. Sbaglia il primo e segna il secondo per il -3 a 30 dalla fine, decidiamo di difendere e rimaniamo di stucco quando LeBron direttamente dalla rimessa trova Love dall'altra parte del parquet sulla linea del tiro da 3: tripla dell'assurdo 149-143 finale e applausi, meritati, dal Madison Square Garden per quanto visto in campo. Irripetibile 58+13 di Kyrie Irving, da noi Melo svetta con 30+10+6 ma sono stati bravi tutti. Certo, se Cleveland è questa le mie speranze di finale si riducono di un bel po'. Ma mica avranno sempre queste giornate, eh??
Nella closing night della Regular Season battiamo in casa 100-97 i Pistons che saranno i nostri prossimi avversari al primo turno dei playoff. Chiudiamo con un record di 20-9 che mai ci saremmo potuti aspettare dopo l'inizio da 1-4, la pessima stagione precedente da 5-24 e la marea di infortuni che abbiamo patito. Ma ora si comincia a fare sul serio....




Classifiche e Statistiche sparse



Eastern Conference

1. Chicago Bulls 20-9
2. New York Knicks 20-9
3. Indiana Pacers 18-11
4. Charlotte Hornets 17-12
5. Cleveland Cavaliers 16-13
6. Milwaukee Bucks 15-14
7. Detroit Pistons 15-14
8. Atlanta Hawks 14-15
Toronto Raptors 13-16
Boston Celtics 12-17
Orlando Magic 11-18
Washington Wizards 11-18
Miami Heat 11-18
Philadelfia 76ers 9-20
Brooklyn Nets 6-23


Western Conference

1. Minnesota Timberwolves 23-6
2. Oklahoma City Thunder 22-7
3. Golden State Warriors 21-8
4. Utah Jazz 20-9
5. Portland TrailBlazers 20-9
6. San Antonio Spurs 19-10
7. New Orleans Pelicans 16-13
8. Houston Rockets 14-15
Sacramento Kings 13-16
Los Angeles Clippers 12-17
Phoenix Suns 10-19
Dallas Mavericks 10-19
Los Angeles Lakers 9-20
Memphis Grizzlies 9-20
Denver Nuggets 9-20


Mvp: Steph Curry
Carmelo Anthony selezionato nel primo quintetto all-NBA, Patrick Beverley nel primo quintetto difensivo all-NBA


E ora...via alle danze! Motor City ci aspetta!

mercoledì 11 febbraio 2015

Verso la post-season

Un back to back con prima e seconda della conference per noi Knicks è il punto cruciale della stagione. Oppure il punto di cruccio? Dopo una gara governata a Indianapolis ci suicidiamo facendoci recuperare una doppia cifra di svantaggio con un fin lì opaco West che segna il 123-121 finale. Per indiana 29 di PG, 14 di Miles, 13 di Hill e 9+13 di West. Noi ci aggrappiamo ad Hardaway (34) e Monroe (31+11), sottotono Melo (23). La sconfitta rende ancor più importante il confronto casalingo con i Bulls, ma dopo una gara combattuta vediamo nuovamente nel finale sotto i colpi di Butler (35) ben coadiuvato da Bledsoe (18+7) e Waiters (14). Per noi inutili i 36+9 di Anthony e i 17 di Early, gli altri male come apporto sulla gara e percentuali.

Prima dell'all star game riusciamo a tornare a vincere, faticando davvero troppo, contro i Lakers di Brandon Knight. 31+8+8 per il prodotto di Kentucky nel 115-118 finale, noi rispondiamo con 30 di melo, doppia doppia rispettivamente da 23+10 e 12+16 per Jerome Thompson e Greg Monroe.

Molto più agile per quanto il punteggio finale possa mentire la vittoria post-all star game a Philadelfia. 124-118 ma Hardaway (35) , Melo e un sorprendente Beverley (24 a testa) . Non basta la discreta prova di Carter-Williams da 23 e 9 assist (ma 8 turnover...)

Ben più difficile il primo passo della tournée ad ovest: ci sono i Pelicans dei nuovi Ty Lawson e Monta Ellis oltre alla star Davis, ma in una gara ad altissimo punteggio Melo la fa da padrone scrivendo 35 e vaporizzando i 31+12 di Davis e i 31+8 di Lawson. Solidissimi i nostri lunghi (pazzesco 16+12+5ass+6stl+3blk di Thompson), Beverley scrive il season high di assist con 13 e passiamo 135-121.

Per chiudere il mese di febbraio facile trasferta a Dallas che ha sostituito Ellis con Beli e si vede...Rondo va in confusione con 15 assist ma 11 perse, Parsons scrive 29 ma quasi tutti nel primo tempo. Chiudiamo 119-107 con ampio garbage time (Anthony 32 - Monroe 24 - Thompson 22) ed è la quarta vittoria consecutiva. Ci issiamo al terzo posto a est con 14 W e 8 L , dietro solo a Pacers e Bulls. E con il prossimo rientro di Dragic sognare non è più peccato...

Poco dopo, succose novità. I Knicks hanno affrontato l'ultima partita della stagione contro una squadra della Western Conference: trasferta contro degli Spurs che, con Lo stesso nucleo ormai da ere geologiche, sono ancora lì a battagliare per il titolo.
Forse un calo di concentrazione, forse timore reverenziale ma San Antonio ci mette sotto con un grande Ginobili (20) e sprofondiamo fino alla doppia cifra di svantaggio. Sembra la fine, ma Melo è in una delle sue serate di grazia e non ci sta; nell'ultima frazione ci prende per mano e ben coadiuvato da Hardaway guida la rimonta fino al 124-120 finale. 38+8+8 per il ragazzo di Baltimore, 29 per il prodotto di Michigan e arriva l'ufficialità della vittoria dell'Atlantic Division, di cui siamo l'unica squadra col record positivo.
Galvanizzati come non mai obliteriamo i cuginastri al Barclays 138-102: per loro il solo Williams (18) prova a far qualcosa, ma altri 28 di Melo, 22+17 di Monroe e 16 in 16 minuti di un (finalmente!) Rientrante Dragic fanno la differenza.
Ancora Hardaway è il fattore chiave nella vittoria casalinga contro i Bucks: 130-108 il tabellino ma partita davvero combattuta, dove noi guidati dai 29 di Tim piazziamo l'allungo decisivo solo a 5 minuti dalla sirena finale.

Dopo una serie positiva cosi siamo risaliti parecchio e vincendo ad Atlanta, squadra che punta ad agganciare uno degli ultimi spot playoff, arriveremmo per la prima volta della stagione alla vetta della Eastern Conference. E così è: in una gara spumeggiantissima dove gli Hawks provano a metterci i bastoni tra le ruote un Hardaway immarcabile (39) è il fattore-W e nel finale la resa dei padroni di casa è inevitabile. Finisce 138-127, siamo primi a est con un record di 18-8 e affronteremo in sequenza Magic, Cavs e Detroit prima dell'inizio dei playoff. Ragazzi, io comincio a crederci...

4-4 e senza Dragic...e ora?

Back to back a ovest per i miei Knicks che si vedono costretti ad affrontare prima i Phoenix Suns e poi i Sacramento Kings. Entrambe le squadre hanno iniziato bene la stagione e sono virtualmente in zona playoff, ma quando vediamo il quintetto con Phoenix quasi non ci crediamo: Dragic è in mano nostra, Bledsoe è andato a Chicago a provare a vincere l'anello e la squadra è affidata alle "sapienti" mani di Isaiah Thomas che comunque sarà l'unico positivo. Partita in cui dominiamo dall'inizio alla fine tant'è che i titolari si possono riposare e il top scorer è uno Shane Larkin che ne mette 30 in modalità hero-ball dalla panchina, per lui era una vasca, per Phoenix un incubo...





Ben più difficile l'impegno contro i Kings. A sorpresa già nel primo quarto Jerome Thompson posterizza DeMarcus Cousins, ma ciò non piacerà a boogieman che decide di scatenarsi e di riempire il nostro rookie di falli. E in questa chiave andrà visto l'apporto di un Amar'è Stoudemire che sembra tornato ai tempi d'oro, sia in attacco che in difesa, perfetto partner per un Carmelo Anthony che nonostante il lieve infortunio prende le redini e conduce la squadra nel momento piu' difficile, ovvero quando i Kings di rabbia scaricano 45 punti nel terzo periodo e ritrovano il vantaggio. Niente da fare, Melo vuole la W e W è, con 44 punti e una clinic di tiro pazzesco. Ovviamente ogni rosa ha le sue spine, e la nostra ha quella dell'ennesimo infortunio, stavolta a Stat...un mese e mezzo di stop e una rotazione che si accorcia, ormai, a nove uomini piu' i due rookie veramente indecenti. Finirà questa pandemia?
 



A seguire, 4 partite per capire cosa realmente siamo. Celtics, Grizzlies, Timberwolves e Raptors. L'unica squadra pari all'anno scorso è quella canadese, per il resto i Celtics sono ancora in ricostruzione, i Grizzlies sono crollati dopo aver perso
Gasol e sostituito con Hibbert mentre i Timberwolves grazie a un draft da executive of the year hanno il miglior record della lega. Progettiamo di uscire da questa settimana con quattro partite con almeno due W, di cui una da conquistare obbligatoriamente contro Boston e un'altra presumibilmente contro Memphis. Se, manco a dirlo...al TD Garden veniamo fatti a fette. Boston inizia con un parziale di 14-2 che ci taglia le gambe, proviamo piu' e piu' volte a rientrare ma ogni volta i verdi ci piazzano un controbreak e ci rimane solo la resa. Finisce tanto a poco ed è probabilmente la prova piu'brutta della stagione.





Memphis sembra sulla carta piu' abbordabile, ma come vedremo mai dire mai. Partiamo subito bene, ma gli ospiti prendono fiducia con Conley e Lee sugli scudi e ricuciono all'intervallo. Nel secondo tempo manteniamo sempre un vantaggio di 4-5 punti dando l'impressione di poter scappare via appena inserita la quinta marcia ma ciò non avverrà mai, e sull'ultimo possesso dei Grizzlies un Randolph fin lì anonimo ci castiga col fadeaway in post. Memphis 103, New York 102, fischi del Madison...siamo entrati nell'incubo?




In una situazione così delicata se c'era una partita che poteva farci male era una trasferta complicata. Proprio come quella a Minnesota, squadra cresciuta e ai vertici della Western Conference. Ce lo dimostrano subito partendo a razzo, noi dobbiamo abituarci nuovamente a un assetto che vede Hardaway titolare per la prima volta in stagione in vece di un sofferente Early, ma lentamente riusciamo a ingranare e comprendere il loro gioco fino a stabilizzarsi sulla parità. Un grande Hardaway mette la tripla del +1 a 58 secondi dalla fine, sul successivo possesso Rubio si fa soffiare la palla
dalle mani da Beverley che la schiaccia nel cesto. E' la fine, vittoria di prestigio e assolutamente inaspettata per quanto fatto vedere nei due match precedenti. La dimostrazione che possiamo battere e farci battere da chiunque...




Siamo quindi davvero in fiducia e i Raptors sono una formalità: Toronto in realtà è una buonissima squadra, ma non entrano MAI e poi MAI in partita tanto che tocchiamo anche un vantaggio di +35 e lasciamo in panca il quintetto base per tutto l'ultimo quarto. Dopo 14 partite, quindi metà regular Season, abbiamo un record di 8-6 che ci issa al quarto posto a est a 2 partite dai Pacers capolista. E ancora ci manca Dragic....




...ma nonostante ciò questi Knicks continuano a stupire.  Il calendario ci consente di rimanere per due gare al Madison, arrivano Hornets e...Warriors. Golden State è forse la squadra piu' forte della lega, è intruppata nel gruppone di ovest ma è, per me, la favorita principe per il titolo. Contro Charlotte, devo dire, è una scampagnata: dominiamo su tutti i fronti e già all'intervallo la partita è in ghiaccio, si riposano tutti e i tifosi si devono sorbire un poco divertente garbage time.




Contro i Warriors la situazione è differente. La partita è di quelle in cui devi preventivare una sconfitta, e l'impatto di Golden State al match è MOSTRUOSO: in attacco sono delle macchine, in difesa ci mettono in difficoltà, prendono la leadership dall'inizio e si portano ad ondeggiare sui 10-15 punti di vantaggio per la maggior parte della partita. Un canestro sulla sirena di Beverley fissa il terzo quarto sull'87-77 Warriors, ma sarà proprio quel fortunoso tiro a darci la speranza. E a farci decollare. Curry e Thompson si spengono un po', noi ci accendiamo con due triple di Larkin e una di Melo, gli mettiamo il fiato sul collo, Beverley ruba palla a Curry e va a schiacciare per impattare a 102, Golden State sbaglia e in transizione Anthony dall'arco ci regala il primo vantaggio della gara. Non lo lasceremo piu'. Un'altra tripla di Hardaway a 58 secondi dalla fine la mette in ghiaccio, battiamo i piu' forti e beh...ora siamo liberi anche di sognare. Considerato che manca Dragic, siamo al comando dell'Atlantic Division con 2 partite di vantaggio sui Raptors. A Est siamo dietro solo a Indiana e Chicago, ovvero i nostri prossimi avversari. Per giunta in back to back. Il rischio di uno 0-2 che ci tirerebbe nuovamente dentro al gruppone è molto, molto alto. Ma chissà che non riusciamo a fargli uno scherzetto...
 

Le prime partite

Era arrivato il momento. Mi siedevo in panchina per la prima volta nella stagione, il Madison era pieno e l'entusiasmo del pubblico e quello nostro ritrovato. I nuovi Knicks debuttano contro gli Utah Jazz, squadra pericolosa perchè i loro giovinotti terribili sono pronti a esplodere. Nel pre-gara sono timoroso, non abbiamo mai giocato insieme e come girerà la squadra è un'incognita. Prima della gara firmiamo Raduljica, giocatore giovane ma di esperienza che coprirà eventuali buchi visto che abbiamo due riserve injury-prone come Stat e Garnett. La partita è bella, Utah si prende subito una decina di punti di vantaggio sospinta da un grande Favors e da un Hayward in salute, noi controbattiamo sotto i colpi di Melo, un Dragic subito efficentissimo e Hardaway che dalla panca aggiunge quell'energia che sarà alla fine l'ago della bilancia a nostro favore. Proprio nel finale infatti una delle sue giocate ci porta a due possessi di vantaggio firmando il nuovo inizio dei Knicks, una vittoria che arriva con prove convincenti di Monroe (doppia doppia), Beverley (che tira male ma fa girare bene la palla), Anthony e Tim. Esordio in sordina per Jerome Thompson, subito in quintetto, che appare spaurito all'esordio ma fa vedere sprazzi di cose davvero buone.




La seconda partita della stagione è subito un bel banco di prova: andiamo allo Staples contro i fortissimi Clippers. La franchigia losangelina ha invertito Crawford e Redick con il primo in quintetto e firmato il role player Robert Covington a coprire il buco nello spot di AP. Ci affidiamo subito a Dragic e Melo per realizzare, i Clippers dominano sotto canestro ma noi giochiamo molto bene in transizione e riusciamo a portarci subito avanti. Los Angeles resta lì ma scricchiola, perde terreno fino al -12 dopo due minuti dall'inizio dell'ultimo quarto. Lì però il fattaccio: raddoppio su Melo che scarica per Beverley, wide-open three sul ferro ma la cosa peggiore succede dopo: Patrick ricade male e le mani nei capelli della panchina dicono tutto, non ce la fa. Entra Larkin nella mischia ma l'episodio da fiducia ai Clippers che con un devastante break si prendono la partita.




Purtroppo per noi Beverley riporta un trauma cranico che lo lascia fuori per la sfida casalinga contro i devastanti Thunder (6-0). Oklahoma ha lasciato andare Waiters ma ha rifirmato Bazemore e può contare su un migliorato Adams che sarà il fattore chiave della partita. Jerome Thompson non riesce a contenerlo e Steven firma punti pesantissimi che uniti a quelli di Durant (non brillantissimo) e uno Westbrook facilitato dal diretto match-up col disastroso Larkin. Nemmeno Dragic è in forma e cediamo di schianto nel quarto quarto facendo nuovamente conoscenza col record negativo...debutta Amundson firmato al minimo per sostituire un Raduljica che, appena firmato, dopo la prima partita si è infortunato per tutta la stagione. Se il buongiorno si vede dal mattino...


Ancora senza Beverley è pesante non nel punteggio, ma per quanto visto durante lo scontro, la sconfitta contro gli Wizards. Il -4 finale non inganni, Washington prende le redini dopo l'intervallo sospinta da un Nenè che per noi è un rebus difensivo e un insospettabile Porter dalla panchina. Bene il solito Hardaway, il resto così e così....





Patrick rientra seppur non al meglio nel confronto casalingo contro i Blazers, ma Portland è troppo forte per noi e il record diventa deficitario. Hanno rinunciato a Matthews promuovendo McCollum in quintetto ma hanno firmato Marc Gasol, Jeremy Lamb e Wilson Chandler. E' proprio lo spagnolo a irridere con l'esperienza il nostro rookie Thompson, noi proviamo a reggere il colpo ma il pitturato impenetrabile ci costringe ad affidarci a un tiro da fuori che non premia e torniamo in spogliatoio con le pive nel sacco.




Cominciamo a preoccuparci, ma la partita della riscossa è ancora al Madison, stavolta contro Miami. Dominiamo dall'inizio alla fine contro un front-court insufficiente come quello degli Heat, e infatti Jerome Thompson gioca la prima partita veramente buona imponendosi oltretutto come ottimo tiratore dalla lunetta. Buonissimi anche gli impatti di Hardaway e Larkin (finalmente) dalla panca, ci prendiamo una W che era praticamente obbligatoria!
 





Una W che invece non ci aspettavamo affatto è quella, schiacciante, al Toyota Center contro gli Houston Rockets. Howard non ha piu' lo smalto di un tempo e la promozione a Canaan in quintetto titolare con il nostro Calderon a fargli da spalla si è rivelata una mossa sbagliata. Dominiamo dall'inizio alla fine con il pubblico texano ammutolito, ma purtroppo non possiamo gioire. Sul +20, a partita ormai aquisita, in un fast-break Dragic interrompe bruscamente la corsa perchè vede Howard sotto canestro e rinuncia alla transizione per tentare un jump shot di tabella che entra. Purtroppo nel ricadere la caviglia cede, per lui si prospetta uno stop di 4 mesi che lo farebbe rientrare solo a ridosso dei playoff. Ed è un bruttissimo colpo alle nostre ambizioni...







La soluzione temporanea è dare tanti minuti ad Early come guardia e un impegno non difficile come i Denver Nuggets, che hanno scambiato Holiday con Lawson ma peggiorato nettamente la panchina imbottendosi di rookie incapaci di dare un contributo, è il giusto banco di prova. Cleanthony non deluderà sparando 24 punti, ma a colpire è la prova di Hardaway che
in 23 minuti di utilizzo dalla panchina mette a referto ben 40 punti sparati benissimo per la vittoria Knicks. Il record ora dice 4-4, ma il futuro è piu' ombre che luci: ci aspetta un back to back contro Suns e Kings che sono entrambe in salute, e uscire dalla zona playoff potrebbe essere un attimo....