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lunedì 8 febbraio 2016

Nba Finals #Game 6: #FORZIAMOLA


"Non ci sono scuse adesso...voglio vedere gara 7. Poi, come andrà andrà, ma voglio vedervi tornare alla Oracle Arena. Fatelo."



Quanto dettoci da Larry Joe Bird non lascia spazio ad alternative. Dobbiamo vincere questa gara 6 altrimenti, senza essere troppo velati, il mio posto salta. Il pre-partita è pieno di tensione con i media a seminare ancor di più zizzania, tanto che il GM abbandona la conferenza stampa anzitempo. Parlerà il campo


La tattica è una e una sola. Asfissiare Golden State dall'inizio. Niente ritmi altissimi, dove loro trovano terreno fertile, ma circolazione di palla ossessiva fino a trovare il tiro più conveniente. In difesa, ancora più attenzione sui comprimari, coloro che ci hanno fatto perdere 3 partite per la nostra (forse) troppa attenzione sul trio Curry - Klay - Harrison.

La strategia, almeno inizialmente, è un successo. Il pubblico della Bankers non credeva di vederci giocare qui di nuovo in questa stagione, la loro spinta è incredibile. George non fa la "stella" ma la sua sola presenza alza inevitabilmente l'attenzione verso di lui, lasciando spazi agli altri. E così chiudiamo il primo quarto sul +6, con Bradley e Smith tra i più positivi.

Nel secondo quarto la situazione cambia, gli Warriors provano a reagire con i canestri di Curry (che aveva iniziato con un terribile 1/7 al tiro) e Thompson ma l'onda d'urto è retta benissimo dalla nostra second unit, dove un Ellis ritrovato "pizzica" gli avversari mentre Turner e Mahinmi agiscono con grande sinergia: il primo sfrutta tutto il suo talento per segnare nei modi più disparati mentre il francese approfitta dei rimbalzi e delle hustle plays alzando la fortificazione nel nostro pitturato: si va a riposo sul +5.

Non è certo un vantaggio decisivo, ma i dati scrivono che Curry e Thompson sono già "overused" mentre noi riusciamo a proporre una rotazione lunghissima, merce rara ai playoff di questi tempi in NBA. Se ne deduce che quando torniamo dalla locker room le nostre stelle sono belle fresche e riposate mentre gli Splash Brothers appaiono tirati nonostante la mezz'oretta di pausa: è il momento decisivo.

A dire il vero i due fenomeni di GSW giocano bene anche il terzo quarto, but we are better...è un crollo fisico per gli ospiti che non sono più pericolosi in transizione come nelle prime gare della serie a differenza nostra e ricorrono sempre di più ad isolamenti che in un modo o nell'altro (aiuti o raddoppi) riusciamo a contenere. E in attacco viaggia tutto alla perfezione: J-Smoove piazza due inchiodate d'autore, Bradley è un autentico cecchino e Turner continua ad irridere in tutte le salse i pachidermici Bogut ed Ezeli. La Bankers Fieldhouse è in visibilio, la rimonta è completata e nell'ultimo quarto, per la prima volta nella serie, è puro garbage time. Finisce 116-94 con tutti i nostri ragazzi a referto (eccetto Courtney Lee che per motivi numerici è inattivo), il nostro l'abbiamo fatto e le facce impaurite degli Warriors a fine partita la dicono tutta: gara 7 è a casa loro, ma gran parte delle loro certezze stasera si sono sgretolate.



Nba Finals Game 6: Golden State Warriors @ Indiana Pacers 94-116

Warriors: Stephen Curry 24, Harrison Barnes 21, Klay Thompson 19, Festus Ezeli 11+10 rimbalzi
Pacers: Miles Turner 18, Avery Bradley 14, Josh Smith 14, Monta Ellis 13, Paul George 12, Kemba Walker 10

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